Criterio di Cartan

In matematica, il criterio di Cartan è una condizione che, se soddisfatta, prova che un'algebra di Lie è risolubile. Questo implica anche l'esistenza di un criterio per provare che un'algebra di Lie è semisemplice. È basato sulla nozione di forma di Killing, ed è stato introdotto da Élie Cartan nel 1894.

Criterio di Cartan per la risolubilità modifica

Il criterio afferma che:

Sia   un'algebra di Lie formata da endomorfismi, ovvero sottoalgebra dell'algebra generale lineare   definita su uno spazio vettoriale   di dimensione finita, su un campo   di caratteristica zero. Allora   è risolubile se e solo se per ogni   si ha  .

Applicando il criterio di Cartan alla rappresentazione aggiunta, si ottiene un risultato più generale:

Sia   un'algebra di Lie di dimensione finita su un campo   di caratteristica zero. Allora   è risolubile se e solo se  , dove   è la forma di Killing di  

Criterio di Cartan per la semisemplicità modifica

Una conseguenza del criterio è il seguente criterio per la semisemplicità:

Sia   un'algebra di Lie di dimensione finita su un campo   di caratteristica zero. Allora   è semisemplice se e solo se la sua forma di Killing è non-degenere

Bibliografia modifica

  • Jacobson, Nathan, Lie algebras, Republication of the 1962 original. Dover Publications, Inc., New York, 1979. ISBN 0-486-63832-4
  Portale Matematica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di matematica