La crocoite è un minerale, un cromato di piombo.

Crocoite
Classificazione Strunz7.FA.20
Formula chimicaPbCrO4[1][2][3][4][5]
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinotrimetrico
Sistema cristallinomonoclino[1][2][3][4]
Classe di simmetriaprismatica[1]
Parametri di cellaa=7,12, b=7,44, c=6,8[1]
Gruppo puntuale2/m[1]
Gruppo spazialeP 21/n[1]
Proprietà fisiche
Densità5,9-6,1[1]-6,2[2] g/cm³
Durezza (Mohs)2,5-3[1][2]
Sfaldaturadistinta secondo {110}, indistinta secondo {001} e {100}[1][2]
Fratturada concoide[2] a irregolare
Colorerosso-arancio[1][2][4][5], rosso[1][2], arancio[1][2], giallo[1][2], rosso-aurora[5], rosso-vermiglio, rosso-scuro
Lucentezzaadamantina[1][2][5]
Opacitàtrasparente, traslucida[1][2]
Striscioarancio giallastro[1], giallo arancio[2][4][5]
Diffusionemolto rara[3]
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Il nome deriva dal greco κρὀκος krókos = zafferano[1], per il colore.

Descritta per la prima volta da Losomonov nel 1763, mediante questo minerale Vacquelin scoprì il cromo dandogli questo nome per via di come colorava i minerali in cui era presente[3].

Abito cristallino modifica

Massivo, granulare[1], aciculare[1][4], in cristalli lunghi e molto lucenti[3]. I cristalli sono prismatici, raramente romboedrici.

Origine e giacitura modifica

L'origine del minerale è secondaria, in vene di infiltrazione di cromo fuso e fluidificato[1], nelle parti ossidate dei giacimenti di piombo associata a svariati minerali tra cui mimetite e vanadinite[3], specialmente in quelli situati presso rocce eruttive ultrabasiche ricche di cromo. La paragenesi è con galena, limonite, quarzo, vauquelinite, embreyite, piromorfite, dundasite e vanadinite.

Perché si formi la crocoite è necessario che le acque arricchitesi di cromo, dopo aver reagito con rocce contenenti questo metallo, reagiscano con sali di piombo.

Forma in cui si presenta in natura modifica

Spesso si presenta in cristalli prismatici[4][5], allungati secondo l'asse verticale[5], striati secondo l'allungamento[4]. il minerale è piuttosto plastico[3]. La crocoite è molto pesante e fragile, semidura e facilmente fusibile.

 
Crocoite

Caratteristiche fisico-chimiche modifica

È solubile in HCl caldo, liberando cloro e lasciando un residuo; alquanto solubile anche in KOH. Colora in verde smeraldo la perla di fosforo e la perla di borace. È settile (facilmente tagliabile in sottili lamine). Va pulito con acqua distillata o con gli ultrasuoni. Ha luminescenza bruno scura. Esposto alla luce perde di lucentezza.

Campioni notevoli modifica

Il campione più grande di crocoite misura 11 cm x 4,5 cm fu trovato nell'isola della Tasmania e si trova in una collezione privata a Los Angeles[1].

Località di ritrovamento modifica

Simbologia modifica

Dal 2000, la crocoite è l'emblema minerario dello Stato australiano della Tasmania[6].

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Scheda tecnica del minerale
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m Scheda tecnica del minerale su mindat.org
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m Autori Vari, Crocoite in "Come collezionare i minerali dalla A alla Z", vol. II, pag. 538, Peruzzo Editore (1988), Milano
  4. ^ a b c d e f g h i j k l Autori Vari, Scheda Crocoite in "Il magico mondo di minerali & gemme", De Agostini, 1993-1996
  5. ^ a b c d e f g h i j k l E. Artini, Solfati, cromati in "I minerali" VIª edizione, pagg. 549-550, Ulrico Hoepli editore (1981), Milano, ISBN 88-203-1266-2
  6. ^ (EN) Tasmanian State Emblems, in Tasmanian Parliamentary Library. URL consultato il 17-01-2017 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2018).

Bibliografia modifica

  • Mineralogia - Cornelis Klein - Zanichelli (2004)
  • Minerali e Rocce - De Agostini Novara (1962)
  • Guida al riconoscimento dei minerali - Borelli e Cipriani - Mondadori (1987)
  • I minerali d'Italia - SAGDOS - 1978
  • Minerali e Rocce - Corsini e Turi - Enciclopedie Pratiche Sansoni (1965)

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  • (EN) Webmin, su webmineral.com.
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