Cumulonembo

genere di nube

In meteorologia il cumulonembo (abbreviazione Cb) è una nube a forte sviluppo verticale che si genera in condizioni di instabilità atmosferica.[1] Nei cumulonembi possono essere presenti i fulmini e dar vita a fenomeni precipitativi sotto forma di rovesci e temporali.

Cumulonembo
Cumulonimbus capillatus incus fotografato a Manaus (Brasile)
AbbreviazioneCb
Simbolo
GenereCumulonimbus
Altitudine2 000 − 16 000 m
Classificazionenubi a sviluppo verticale
Precipitazioni correlate

Descrizione modifica

 
Cumulonimbus Calvus con incudine in formazione
 
Base di un cumulonembo sovrastata da un'estesa incudine (visibile in alto a sinistra)
 
Cumulonembo con incudine molto pronunciata e compatta
 
Sistema multicellulare composto da più cumulonembi (notare l'overshooting top)

Vista a distanza si presenta grosso modo come una torre dalla base piatta e relativamente non molto alta dal suolo (mediamente intorno ai 2000 m alle medie latitudini) che si erge per alcuni chilometri, sino ad arrivare al limite della troposfera ovvero, alle medie latitudini, intorno ai 12000 m [2] ma con picchi fino a 21.000 m (meno ai poli e di più all'equatore).[3]

Raggiunto tale limite si espande orizzontalmente e non più verticalmente, dando luogo ad una sommità a forma di incudine. La base del cumulonembo è scura, a volte quasi nera, con sfumature che possono andare dal verde al giallo soprattutto quando causa la formazione di grandine. Il cumulonembo calvus si eleva a forma di montagna o di "panna montata" e presenta contorni in genere lisci e ben delineati. Questo cumulonembo non ha raggiunto ancora il massimo stadio di sviluppo cioè il cumulonembo ad incudine (incus), a cui sono associati rovesci anche di forte intensità e manifestazioni temporalesche.

I cumulonembi si formano se l'aria è calda, umida e instabile. Il cumulonembo è la nube tipica di temporali anche violenti e si presenta prevalentemente nelle ore più calde dei mesi estivi, in quanto la sua formazione necessita di una grande quantità di energia termica.

All'interno del cumulo si hanno fenomeni meteorologici molto violenti, con correnti ascensionali di forte intensità (anche di 40 m/s) ed analoghe correnti discendenti al loro esterno, nonché grossi accumuli di elettricità statica, che possono dare luogo ai fulmini. Allo scoppiare del temporale, nella zona interna si forma una fortissima discendenza, mentre nelle zone circostanti prosegue l'ascendenza, quindi si verifica un forte vento al suolo che spesso solleva visibilmente foglie e polvere nella zona circostante al fenomeno.

Un cumulonembo rappresenta un pericolo per il volo a vela ed il volo libero ed anche i piloti di aeroplani cercano per quanto possibile di evitarlo, volando a vista o con l'ausilio di radar meteorologici. La maggior parte degli aeroplani infatti non potrebbe far fronte alle forti discendenze che trascinano il velivolo verso il suolo; al contrario potrebbero essere talvolta trascinati all'interno del cumulonembo dalle ascendenze. Alcuni sistemi di navigazione, anche se non progettati per questo scopo, indicano la presenza dei temporali.

Specie modifica

I cumulonembi possono appartenere a due sole specie:

Varietà modifica

I cumulonembi sono, insieme ai nembostrati, gli unici generi di nuvole in cui non sono riscontrabili varietà.

Caratteristiche supplementari e nubi accessorie modifica

 
Cumolonembi di tipo incus vicino al Borneo, fotografati dall'equipaggio della Expedition 40.

L'unico genere di nube che può presentare ogni nubi accessoria e caratteristica supplementare è proprio il Cumulonembo. La principale è la cosiddetta incudine (incus), che rende tanto caratteristico questo genere ed è riscontrabile solo in esso.

Di fianco a ogni nome, tra parentesi, è presente la relativa abbreviazione.

Caratteristiche supplementari modifica

Nubi accessorie modifica

Note modifica

  1. ^ World Meteorological Organization (a cura di), Cumulonimbus, International Cloud Atlas, I, 1975, pp. 48–50, ISBN 92-63-10407-7. URL consultato il 28 novembre 2014.
  2. ^ (EN) Louise Spilsbury, Scopri il tempo la forza della natura, traduzione di Caterina Caravaggi, 2008, p. 19, ISBN 978-88-7906-529-0.
  3. ^ Jeff Haby, Factors Influencing Thunderstorm Height, su theweatherprediction.com. URL consultato il 15 luglio 2016.
  4. ^ World Meteorological Organization (a cura di), Species, International Cloud Atlas, I, 1975, pp. 17–20, ISBN 92-63-10407-7. URL consultato il 26 agosto 2014.
  5. ^ World Meteorological Organization (a cura di), Features, International Cloud Atlas, I, 1975, pp. 22–24, ISBN 92-63-10407-7. URL consultato il 26 agosto 2014.

Bibliografia modifica

  • (EN) World Meteorological Organization (a cura di), International Cloud Atlas (PDF), vol. 1, Ginevra, Secretariat of the World Meteorological Organization, 1975, ISBN 92-63-10407-7. URL consultato il 14 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2016).

Voci correlate modifica

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