Cytisus decumbens pindicola

sottospecie di pianta

Il citiso strisciante (Cytisus decumbens subsp. pindicola (Bald.) K.I.Chr., 2011) è un piccolo arbusto, erbaceo, a portamento strisciante, appartenente alla famiglia delle Fabacee[1].

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Citiso strisciante
Cytisus decumbens subsp. pindicola
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superrosidi
(clade) Rosidi
(clade) Eurosidi
(clade) Fabidi
Ordine Fabales
Famiglia Fabaceae
Sottofamiglia Faboideae
Tribù Genisteae
Genere Cytisus
Specie C. decumbens
Sottospecie C. decumbens pindicola
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Rosidae
Ordine Fabales
Famiglia Fabaceae
Sottofamiglia Faboideae
Tribù Genisteae
Genere Cytisus
Specie C. decumbens
Sottospecie C. decumbens pindicola
Nomenclatura trinomiale
Cytisus decumbens pindicola
(Bald.) K.I.Chr., 2011
Sinonimi

Cytisus pseudoprocumbens
Markgr., 1926

Descrizione modifica

Queste piante sono alte da 2 a 3 dm. La forma biologica è del tipo camefita suffruticosa (Ch suffr), ossia sono piante perenni e legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 2 ed i 30 cm, le cui porzioni erbacee seccano annualmente e rimangono in vita soltanto le parti legnose.[2]

Fusto modifica

La parte aerea del fusto è legnosa, più o meno cilindrica e angolosa. Il portamento è strisciante, all'apice è scendente. La superficie è striata longitudinalmente, è glabra o con pochi peli appressati.

Foglie modifica

Le foglie sono sessili; la lamina ha una forma oblanceolata, arrotondata all'apice e con contorno intero. Dimensione della lamina: larghezza 3 – 5 mm; lunghezza 12 – 16 mm.

Infiorescenza modifica

Le infiorescenze sono formate da racemi terminali, allungati e con poche foglie. Lunghezza dei racemi: 5 – 12 cm.

Fiore modifica

 
I fiori
Località: Le Laste, Limana (BL), 661 m s.l.m.
 
Pianta in fiore, nel biotopo magredi di San Quirino

I fiori, peduncolati, sono colorati di giallo e sono ermafroditi, pentameri, zigomorfi, eteroclamidati (calice e corolla ben differenziati) e diplostemoni (gli stami sono il doppio dei petali). Dimensione di un singolo fiore: 10 – 12 mm. Lunghezza del peduncolo: 2 – 8 mm

K (5), C 3+(2), A (10), G 1 (supero)
  • Calice: il calice è del tipo tubulare (gamosepalo), glabro e termina con 5 denti acuti; il calice è bilabiato in quanto i 5 denti sono raggruppati in due denti superiori brevi (due labbra corte) e tre inferiori più lunghi. Lunghezza del calice: 2 mm.
  • Corolla: la corolla, (a 5 petali) è del tipo papilionaceo dialipetalo: ossia un petalo centrale più sviluppato degli altri in posizione alta (vessillo spatolato); i due petali intermedi (le ali) sono liberi e in posizione laterale; mentre gli altri due rimanenti, inferiori, (carena pendula) sono concresciuti e inclusi nelle ali. Il vessillo ha una forma più o meno rombica ed è parallelo alla carena. Dimensioni del vessillo: larghezza 7 mm; lunghezza 9 mm.
  • Androceo: gli stami sono 10 connati (saldati in un fascio unico = monadelfi).
  • Gineceo: lo stilo è unico e appena incurvato su un ovario supero formato da un carpello uniloculare. Lo stigma è apicale.
  • Fioritura: da aprile a maggio.

Frutti modifica

Il frutto è un legume glabro, appiattito e scuro, di tipo deiscente. Dimensioni del legume: larghezza 7 mm; lunghezza 20 mm.

Biologia modifica

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione e habitat modifica

 
Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[3] – Distribuzione alpina[4])
  • Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Illirico - Est Alpico.
  • Distribuzione: in Italia è presente solamente nel Nord-Est. Fuori dall'Italia è presente nelle Alpi Dinariche.[4]
  • Habitat: l'habitat tipico sono i prati aridi e i cespuglieti; ma anche i margini erbacei, le pinete e i gineprai. Il substrato preferito è calcareo con pH basico, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere secco.
  • Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 1000 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e in parte quello montano (oltre a quello planiziale – a livello del mare).

Fitosociologia modifica

Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale[4]:

Formazione: delle comunità a emicriptofite e camefite delle praterie rase magre secche
Classe: Festuco-Brometea
Ordine: Scorzonero-Chrysopogonetalia

Tassonomia modifica

Il genere Cytisus appartiene alla tribù delle Genisteae caratterizzata dall'avere tutti e 10 gli stami monadelfi. La tribù è descritta all'interno della grande sottofamiglia Faboideae (o anche come sinonimo: Papilionoideae) caratterizzata dall'avere i fiori simili a farfalle.[5][6]

Sinonimi modifica

Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:

  • Cytisius diffusus Vis.
  • Genista diffusa Auct. non Wild.
  • Genista pedunculata Sacc.
  • Genista pedunculata Sacc. subsp. diffusa Gams

Specie simili modifica

Sull'arco alpino la specie Cytisus scoparius (L.) Link può essere confusa con quella di questa voce. Si differenzia in quanto è una pianta molto più alta con un portamento ascendente e con fiori più grandi.

Altre notizie modifica

Il citisio strisciante in altre lingue è chiamato nei seguenti modi:

  • (DE) Niederliegender Geißklee
  • (FR) Cytise couché

Note modifica

  1. ^ (EN) Cytisus decumbens subsp. pindicola, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 2 maggio 2023.
  2. ^ Pignatti 1980, Vol. 1 - pag. 633.
  3. ^ Conti et al. 2005, pag. 84.
  4. ^ a b c Aeschimann et al. 2004, Vol. 1 - pag. 822.
  5. ^ ILDIS - International Legume Database & Information Service, su ildis.org. URL consultato il 9 marzo 2013.
  6. ^ Germplasm Resources Information Network, su ars-grin.gov. URL consultato il 9 marzo 2013.

Bibliografia modifica

  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta, vol. 1, Milano, Federico Motta Editore, 1960, p. 840.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia, vol. 1, Bologna, Edagricole, 1982, pag. 632, ISBN 88-506-2449-2.
  • D.Aeschimann, K.Lauber, D.M.Moser e J-P. Theurillat, Flora Alpina, vol. 1, Bologna, Zanichelli, 2004, p. 822.
  • Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.
  • E. Strasburger, Trattato di Botanica, vol. 2, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • S.W. Judd et al., Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • F. Conti, G. Abbate, A. Alessandrini e C. Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, p. 84, ISBN 88-7621-458-5.

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