Dandara

guerriera afrobrasiliana

Dandara, anche nota come Dandara dos Palmares (... – Capitaneria di Pernambuco, 6 febbraio 1694), è stata una guerriera afrobrasiliana vissuta durante il periodo della dominazione coloniale portoghese.

Dandara era una guerriera di origine africana che fece parte del Quilombo dos Palmares, una comunità autonoma di afrobrasiliani che si erano liberati dalla schiavitù, situata nell'odierno stato di Alagoas.[1]

Biografia modifica

Non si hanno molte informazioni sulla vita di Dandara e la maggior parte delle storie su di lei è per lo più sconnessa.[2][3] Non si sa neppure se nacque in Brasile o in Africa. Quando era una bambina, si unì a un gruppo di afrobrasiliani per combattere contro la schiavitù nel Brasile coloniale. Dandara era nota per essere una combattente, però si interessava anche alla caccia e all'agricoltura.[4] Ella sposò Zumbi, anche lui un ex-schiavo, e i due ebbero tre figli (citati da alcune fonti come Motumbo, Harmodio e Aristogiton).[5]

Descritta come un'eroina, Dandara seppe dominare le tecniche della capoeira e combatté molte battaglie assieme a uomini e donne per difendere Palmares, il luogo dove gli schiavi che fuggivano dalla colonia del Brasile andavano a vivere al sicuro.[2] Palmares venne fondata nel diciassettesimo secolo nella Serra da Barriga, nello stato di Alagoas, dato l'accesso difficile alla zona dovuto alla sua fitta vegetazione.

Gli abitanti di Palmares, noti come palmarinos in portoghese, producevano gli attrezzi per l'agricoltura e le armi per la guerra. Lavoravano anche il legno, la ceramica e i metalli. Inizialmente, tutte le attività e il lavoro dei palmarinos consistevano nel creare una comunità autosufficiente, ma alcuni commerciavano con i villaggi e i mulini della regione.

Gli attacchi a Palmares si fecero frequenti a partire dal 1630, con l'invasione olandese del Brasile. Secondo le storie su Dandara, ella ebbe un ruolo importante nel far sì che il marito Zumbi tagliasse i rapporti con lo zio Ganga Zumba, il primo grande capo del Quilombo dos Palmares. Nel 1678, Ganga Zumba firmò un trattato di pace con il governo dello stato di Pernambuco. Il trattato stabilì che la gente di Palmares che era stata detenuta sarebbe stata rimessa in libertà. Inoltre, tutti coloro che erano nati a Palmares dovevano essere persone libere, non schiavi, e doveva essere loro concesso il permesso di commerciare. Tuttavia, in cambio, gli abitanti di Palmares dovevano smettere di dare rifugio ai nuovi schiavi fuggitivi, consegnandoli alle autorità portoghesi.[6] Si dice che Dandara e Zumbi si siano opposti all'accordo perché questo non avrebbe posto fine alla schiavitù e, di fatto, rendeva Palmares complice della sua perpetuazione. Ganga Zumba fu assassinato da uno dei palmarinos che si oppose alla sua proposta.[5]

Dopo essere stata arrestata il 6 febbraio 1694, si suicidò, non volendo tornare a una vita in schiavitù.[7] Secondo la leggenda, Dandara si gettò in un fosso.[7] La sua azione venne considerata un atto di eroismo e il Quilombo dos Palmares si trasformò in un simbolo importante della resistenza africana allo schiavismo.[7]

Omaggi modifica

Note modifica

  1. ^ (PT) Geledés Instituto da Mulher Negra, Dandara: A Face Feminina de Palmares, su Geledés, 20 ottobre 2011. URL consultato il 23 ottobre 2022.
  2. ^ a b (PT) Descrita como heroína, Dandara, mulher de Zumbi, tem biografia cercada de incertezas, su www.ihu.unisinos.br. URL consultato il 23 ottobre 2022.
  3. ^ (PT) A luta da mulher: A guerreira Dandara dos Palmares | AFBNB, su afbnb.com.br. URL consultato il 23 ottobre 2022.
  4. ^ (PT) Relembrando a heroína negra Dandara dos Palmares, su Monitor do Oriente, 1º gennaio 1970. URL consultato il 23 ottobre 2022.
  5. ^ a b (EN) Dandara dos Palmares : Afro-Brazilian Women, su Afro-Rio Walking Tour. URL consultato il 23 ottobre 2022.
  6. ^ a b (PT) Muito mais que esposa de Zumbi: quem é Dandara, nossa nova heroína negra, su www.uol.com.br. URL consultato il 23 ottobre 2022.
  7. ^ a b c (PT) A guerreira que viveu no Brasil e preferiu a morte à escravidão, su observatorio3setor.org.br, 24 gennaio 2018. URL consultato il 23 ottobre 2022.
  8. ^ (PT) Coletivo Narrativas Negras, Mulheres pretas da abolição Dandara dos Palmares, Luiza Mahin, Maria Felipa e Tereza de Benguela, Editora Voo, 8 agosto 2022. URL consultato il 27 ottobre 2022.
  9. ^ (PT) L13816, su www.planalto.gov.br. URL consultato il 23 ottobre 2022.
  10. ^ (EN) Dandara: A Videogame's Responsibility to History, su pastemagazine.com, 15 febbraio 2018. URL consultato il 23 ottobre 2022.

Bibliografia modifica

  • (EN) Habeeb Akande, Illuminating the Blackness - Blacks and African Muslims in Brazil, Rabaah Publishers, 2016, p. 236.
  • (PT) Mulheres pretas da abolição Dandara dos Palmares, Luiza Mahin, Maria Felipa e Tereza de Benguela, Editora Voo, 2022.

Voci correlate modifica