Dario Scaglione

partigiano italiano

Dario Scaglione nome di battaglia "Tarzan" (Santo Stefano Belbo, 2 marzo 1926Valdivilla, 24 febbraio 1945) è stato un partigiano italiano, decorato con Medaglia d'argento al valor militare.

Biografia modifica

Dopo l'8 settembre 1943, aderisce alla resistenza; entra a far parte prima della Brigate Garibaldi e successivamente del 1º Gruppo Divisioni Alpine, di Enrico Martini, nella brigata comandata da Piero Balbo suo compaesano.

Il suo coraggio è testimoniato dall'allora parroco di Valdivilla, che gli dà conforto spirituale prima dell'esecuzione:

«... aveva compiuto in quella giornata di combattimento una fra le più nobili azioni che si possono compiere sul campo di battaglia, quale quella di portare, sotto il grandinare delle pallottole nemiche e per sentieri impervi un povero compagno gravemente ferito in luogo sicuro...»

Beppe Fenoglio tra l'altro suo compagno, nella stessa brigata, nel suo libro Il partigiano Johnny, racconta l'episodio di Valdivilla. La battaglia viene anche narrata in un racconto, L'erba brilla al sole, prima pubblicato in Secondo Risorgimento (Torino, Piemonte artistico e culturale, 1961, pp. 105–17), e poi confluito nell'edizione di Tutti i racconti (Torino, Einaudi, 2007). Nel racconto il personaggio porta il nome di battaglia Maté, ma una dedica di Fenoglio precisa: «Alla memoria di Dario Scaglione detto Tarzan».

Letteratura modifica

Filmografia modifica

Dal libro nel 2000 è stato tratto il film omonimo, per il quale Piero Balbo ha prestato alcuni dei suoi indumenti utilizzati durante la resistenza, all'interprete principale Claudio Amendola.

Onorificenze modifica

«Giovane partigiano emergeva per indefessa, entusiastica e coraggiosa attività particolarmente distinguendosi nel combattimento di Valdivilla dove veniva ferito e catturato. Invitato a fornire notizie, manteneva fiero ed esemplare contegno e, anche davanti al plotone di esecuzione, rivendicava la sua fede ed il suo onore di combattente[1]
— Valdivilla-Cuneo, 24 febbraio 1945.

Note modifica

  1. ^ Centro studi Fenoglio - Scheda - visto 8 febbraio 2009

Collegamenti esterni modifica