David Lewis (filosofo)

filosofo statunitense

David Kellogg Lewis (Oberlin, 28 settembre 1941Princeton, 14 ottobre 2001) è stato un filosofo statunitense. Viene considerato uno dei maggiori filosofi analitici della seconda metà del Novecento.

Biografia modifica

Nacque ad Oberlin, nell'Ohio, figlio di un docente dell'Oberlin College, studioso di storia medievale. Col tempo si conquistò una fama per il suo acume mordace (talvolta perfino intimidatorio); ma questa sua formidabile intelligenza si era manifestata precocemente durante gli anni di scuola superiore, quando frequentava lezioni universitarie di chimica. Frequentò lo Swarthmore College e passò un anno a Oxford (1959-1960), dove studiò sotto la direzione di Iris Murdoch e seguì le lezioni di Gilbert Ryle, Paul Grice, Peter Frederick Strawson e John Langshaw Austin. Quell'anno segnò il punto di svolta nella decisione di proseguire gli studi di filosofia, e contribuì a confermarlo nell'orientamento analitico che conservò per tutta la vita. Lewis si addottorò all'Università di Harvard nel 1967, dove studiò sotto Willard Van Orman Quine.

Insegnò presso l'University of California a Los Angeles e in seguito a Princeton, pur mantenendo dei rapporti privilegiati con la comunità filosofica australiana. È noto per la sua teoria del realismo modale, ma sono notevoli i suoi contributi anche in filosofia del linguaggio, filosofia della mente, metafisica, epistemologia, e filosofia della logica.

Opere principali modifica

Tra le sue opere più importanti vi sono Convention: A Philosophical Study (1969; trad. it. La convenzione: studio filosofico, Bompiani, 1974), in cui utilizzò concetti della teoria dei giochi per analizzare la natura di alcune convenzioni linguistiche; Counterfactuals (1973; it. Controfattuali), in cui sviluppò un'influentissima analisi dei condizionali controfattuali in termini di mondi possibili (semantica modale) e On the Plurality of Worlds (1986; trad. it. Sulla pluralità dei mondi, Mimesis, 2020), in cui espose e difese la teoria del realismo modale, ovvero la tesi per cui il nostro mondo non è che uno di tutti i mondi che ci sono e noi non siamo che alcuni di tutti gli abitanti di mondi che ci sono. In altre parole, esiste un pluriverso in cui ogni possibilità è realizzata da un mondo e dai suoi abitanti[senza fonte]. La sua ultima monografia, Parts of Classes (1991; it. Parti di classi), traccia una riduzione della teoria degli insiemi alla mereologia. Ha pubblicato inoltre cinque volumi che raccolgono la quasi totalità dei suoi articoli: Philosophical Papers, Vol. I (1983), Philosophical Papers, Vol. II (1986), Papers in Philosophical Logic (1998), Papers in Metaphysics and Epistemology (1999), e Papers in Ethics and Social Philosophy (2000).

Collegamenti esterni modifica

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