Dichrostachys cinerea

genere di pianta della famiglia Mimosaceae

Dichrostachys cinerea (L.) Wight & Arn., 1834 è un arbusto appartenente alla famiglia delle Fabaceae[2]. Conosciuto anche come acacia Saint Comingue (Francia), el marabu (Cuba) o Kalahari Christmas tree (Sud Africa), è nativo dell'Africa, anche se si più trovare in India e nell'Asia meridionale. Alla fine del XIX secolo fu introdotta negli USA, a Cuba e nelle isole francesi di Martinica e Guadalupa.[3]

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Dichrostachys cinerea
Dichrostachys cinerea
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Fabidi
OrdineFabales
FamigliaFabaceae
SottofamigliaCaesalpinioideae
(clade)Mimosoide
GenereDichrostachys
SpecieD. cinerea
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineFabales
FamigliaMimosaceae
GenereDichrostachys
SpecieD. cinerea
Nomenclatura binomiale
Dichrostachys cinerea
(L.) Wight & Arn., 1834
Dichrostachys cinerea

Descrizione modifica

D. cinerea è un arbusto, o piccolo albero, che raggiunge, generalmente, un'altezza massima di 4-5 metri; tuttavia, in condizioni di terreni propizi e umidi, più arrivare a 10 metri di altezza e 18 centimetri di diametro. I tronchi sono caratterizzati da numerose ramificazioni spinose talmente fitte che spesso risultano impenetrabili. La corteccia è grigia o bianchiccia e le spine arrivano fino a 2,5 centimetri di lunghezza.[senza fonte]
La fioritura, prendendo come spunto il clima cubano, avviene da aprile a settembre; in Sud Africa, invece avviene generalmente nei mesi autunnali e invernali: da ottobre a febbraio. I frutti maturano verso l'inverno, rimangono sulla pianta per un certo tempo senza cadere.

Distribuzione e habitat modifica

D. cinerea è una specie eliofila. Cresce ad altitudini da 0 a 1500 metri sul livello del mare; necessita precipitazioni che siano minori a 800 mm, ma non sopporta i terreni troppo bagnati. I terreni in cui cresce sono tra i più differenti: dal terreno sabbioso a quello argilloso, da quello più acido all'ultrabasico.

Pianta invasiva modifica

È considerata la pianta maggiormente invasiva nell'isola di Cuba. Ha raggiunto grande diffusione per l'assenza di piante o animali che le si contrappongono. Si diffonde per polloni e per semi, in particolare diffusi con le deiezioni dal bestiame che ne è ghiotto. La sua diffusione nei terreni agro-pecuari ne è conseguenza. Elemento di diffusione è pure la sua adattabilità a terreni assai vari, anche siccitosi e poveri. Difficile e costosa da sradicare.
Nella Provincia di Pinar del Rio una mandria di bufali selvatici fu costretta ad abbandonare il territorio assegnatole di fronte all'espandersi del Marabu.

Controllo modifica

Si controlla con diserbanti chimici, costosi. In genere nelle zone abitate in maniera intensiva o coltivate in maniera intensiva è poco diffusa. Si diffonde maggiormente nelle zone dove la densità abitativa è scarsa o l'utilizzazione dei terreni è estensiva

Usi modifica

In generale è considerata una piaga in quanto dannosa per l'agricoltura e invasiva.

Tra i suoi utilizzi:

  • A Cuba, si studia la sua utilizzazione per la protezione di terreni privi di vegetazione naturale per evitare l'erosione per dilavamento o per l'erosione del vento.
  • utile come pianta apicola per la produzione di miele
  • fonte proteica per gli animali (circa il 15%)
  • viene usata per costruzioni rustiche e ebanisteria, grazie al suo legno duro, immune all'attacco di funghi e con un'alta densità.
  • a Cuba, per la sua estensione, può essere fonte di biomassa per combustibile solido a bassa densità
  • i frutti possono essere usati come antisettico e lassativi[4][5] e la corteccia per trattare casi di sifilide, gonorrea e lebbra[6]

Note modifica

  1. ^ (EN) Contu S. 2012, Dichrostachys cinerea, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 4 giugno 2023.
  2. ^ (EN) Dichrostachys cinerea, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 4 giugno 2023.
  3. ^ (EN) Fournet J., Dichrostachys cinerea, su Global Invasive Species Database, 13 April 2005. URL consultato il 4 giugno 2023.
  4. ^ World Agroforestry Centre, 22 giugno 2008
  5. ^ Roig, 1974
  6. ^ Dalzield, 1948

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