Diga di Palagnedra

diga ad arco-gravità del cantone Ticino, Svizzera

La diga di Palagnedra è una diga a gravità situata in Svizzera, nel canton Ticino, nei pressi di Palagnedra nel comune di Centovalli.

Diga di Palagnedra
La diga e il bacino nel 1953 con il ponte stradale nella posizione d'origine.
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Cantone  Ticino
Distretto Locarno
FiumeMelezza
UsoEnergia idroelettrica
Inaugurazione1952
TipoDiga a gravità
Superficie del bacino25 ha
Volume del bacino4,26 milioni di
Altezza72 m
Lunghezza207 m
Coordinate46°09′35.7″N 8°37′47.79″E / 46.159918°N 8.629942°E46.159918; 8.629942
Mappa di localizzazione: Svizzera
Diga di Palagnedra

Descrizione modifica

 
La diga dopo le modifiche apportate in seguito agli eventi dell'agosto 1978.

Descrizione generale modifica

La diga di Palagnedra ha un'altezza di 72 metri e il suo coronamento è lungo 207 metri. Il volume del corpo della diga è di 65'000 metri cubi. Lo sfioratore ha una capacità di ben 2200 metri cubi al secondo.

Il lago creato dallo sbarramento, il lago di Palagnedra ha un volume massimo di 4,26 milioni di metri cubi, una lunghezza di 2,2 km[1]. Le sue acque vengono sfruttate dalle Officine idroelettriche della Maggia (OFIMA)[2].

Il lago viene usato come bacino di compenso dopo la centrale "Cavergno", che turbina le acque provenienti dai diversi impianti tramite il bacino di compenso di Peccia[3].

Gestione dei sedimenti modifica

Sin dai primi anni dalla sua messa in servizio, il bacino di Palagnedra ha subito gravi problemi di sedimentazione. Questa problematica viene gestita con due misure principali.

La prima misura è un tunnel di deviazione di 1,7 km, costruito nel 1974. Uno sbarramento intermedio deriva ora nella galleria tutte le piene superiori ai 50 m3/s e fino ad un massimo di 240 m3/s.

Malgrado questa misura, spurghi sono ancora effettuati per eliminare i sedimenti depositati. Un canale che collega la galleria affluente è stato costruito per mischiare acque "chiare" alle acque cariche di sedimenti immediatamente a valle della diga[1]. Questo dovrebbe permettere di ridurre gli effetti nefasti degli spurghi sull'ambiente[4].

Gestione del legname modifica

Durante una devastante alluvione nel 1978, con un'ondata d'acqua superiore ai 3000 m3/s, la presenza originale del ponte al di sopra dello sfioratore bloccò un'impressionante quantità di legname nel bacino, causando una lunga messa fuori servizio dell'impianto[1] e facendo allora anche temere per la stabilità dell'impianto, vista l'erosione subita dalle fondamenta della diga[5].

Il problema venne poi risolto con lo spostamento del ponte più a valle, eliminando così ogni limite superiore dello sfioratore per le grosse piene[1].

Note modifica

  1. ^ a b c d Andrea Baumer, Tiziano Martinoli, La diga di Palagnedra, Cartina delle dighe svizzere, su swissdams.ch (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2017).
  2. ^ OFIMA SA
  3. ^ OFIMA, Processi di produzione, su ofima.ch. URL consultato il 24 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2017).
  4. ^ G. L. Morris & J. Fan, Reservoir Sedimentation Handbook: Design and Management of Dam, Reservoirs and Watershed for Sustainable Use, New York, McGraw-Hill Book Co., 1998.
  5. ^ Lukas Schmocker, Robert Boes, Marius Bühlmann, Heinz Hochstrasser, Jean-Claude Kolly, Guido Lauber, Judith Monney-Ueberl, Michael Pfister, Riccardo Radogna, Adrian Stucki, Fathen Urso, Schwemmholz an Hochwasserentlastungsanlagen von Talsperren, Arbeitsgruppe des Schweizerischen Talsperrenkomitees.

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