La diocesi di Cochin (in latino: Dioecesis Coccinensis) è una sede della Chiesa cattolica in India suffraganea dell'arcidiocesi di Verapoly. Nel 2021 contava 176.680 battezzati su 625.500 abitanti. La sede è vacante.

Diocesi di Cochin
Dioecesis Coccinensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Verapoly
 
Sede vacante
Vescovi emeritiJohn Thattumkal, S.S.C.,
Joseph Kariyil
Presbiteri197, di cui 110 secolari e 87 regolari
896 battezzati per presbitero
Religiosi183 uomini, 453 donne
 
Abitanti625.500
Battezzati176.680 (28,2% del totale)
StatoIndia
Superficie235 km²
Parrocchie50
 
Erezione4 febbraio 1558
Ritoromano
IndirizzoBishop's House, Fort Cochin, Kochi 682001, Kerala, India
Sito webwww.dioceseofcochin.org
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc?)
Chiesa cattolica in India

Territorio modifica

La diocesi comprende parte del distretto di Ernakulam nello stato indiano del Kerala. La diocesi estende la sua giurisdizione sulla cosiddetta "Comunità dei Settecento" residente nel territorio della diocesi di Alleppey e vicendevolmente la diocesi di Alleppey ha giurisdizione sulla cosiddetta "Comunità dei Cinquecento" residente nel territorio della diocesi di Cochin.

Sede vescovile è la città di Kochi, dove si trova la basilica cattedrale della Santa Croce.

Il territorio è suddiviso in 50 parrocchie.

Storia modifica

La diocesi fu eretta il 4 febbraio 1558 con la bolla Pro excellenti praeeminentia di papa Paolo IV, ricavandone il territorio dalla diocesi di Goa (oggi arcidiocesi di Goa e Damão).

Il 13 dicembre 1572 papa Gregorio XIII con la bolla Pastoralis officii cura concesse ai vescovi di Cochin il diritto di succedere agli arcivescovi di Goa.

Nel 1599, nel 1606 e il 3 dicembre 1659 cedette porzioni del suo territorio a vantaggio dell'erezione rispettivamente dell'arcidiocesi di Angamale, della missione sui iuris di Madura (oggi diocesi di Tiruchirapalli) e del vicariato apostolico del Malabar (oggi arcidiocesi di Verapoly).

Nel 1663 le chiese, il collegio dei gesuiti, il monastero francescano e le scuole furono distrutte dagli olandesi, che avevano sconfitto i portoghesi. Sfuggì alla rovina solo la chiesa dei francescani, adibita al culto protestante, mentre la cattedrale fu adibita a mercato.

Il 3 dicembre 1834 cedette un'altra porzione di territorio a vantaggio dell'erezione del vicariato apostolico di Ceylon (oggi arcidiocesi di Colombo).

Il 24 aprile 1838 la diocesi fu soppressa con il breve Multa praeclare di papa Gregorio XVI, il quale, in modo drastico, pensò di limitare i diritti del padroado portoghese sopprimendo la diocesi ed attribuendone i territori al vicariato apostolico di Verapoly (oggi arcidiocesi), sotto il diretto controllo da Propaganda Fide.[1]

Il 1º settembre 1886 la diocesi fu ristabilita con la bolla Humanae salutis di papa Leone XIII.

Il governo portoghese continuò ad esercitare i diritti del padroado, con annesso il privilegio di presentazione dei vescovi, fino all'accordo del 18 luglio 1950,[2] che mise fine dopo quasi cinque secoli a questa istituzione. L'ultimo vescovo portoghese di Cochin fu José Vieira Alvernaz, nominato alla fine di quell'anno arcivescovo coadiutore di Goa e Damão.

Il 19 giugno 1952 ha ceduto ancora una porzione di territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Alleppey. Contestualmente la parte meridionale della diocesi, a causa della distanza dalla sede episcopale, fu concessa in amministrazione ai vescovi di Trivandrum; questa disposizione divenne definitiva il 20 maggio 1955.[3]

Originariamente suffraganea dell'arcidiocesi di Goa e Damão, il 19 settembre 1953 in forza della bolla Mutant res di papa Pio XII è entrata a far parte della provincia ecclesiastica di Verapoly.

Cronotassi dei vescovi modifica

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

  • Jorge Temudo, O.P. † (4 febbraio 1558 - 13 gennaio 1567 nominato arcivescovo di Goa)
  • Henrique de Távora e Brito, O.P. † (13 gennaio 1567 - 29 gennaio 1578 nominato arcivescovo di Goa)
  • Mateus de Medina, O.Carm. † (29 gennaio 1578 - 19 febbraio 1588 nominato arcivescovo di Goa)
  • Andrés de Santa Maria, O.F.M. † (19 febbraio 1588 - 1615 dimesso)
  • Sebastião de São Pedro, O.E.S.A. † (16 febbraio 1615 - 7 ottobre 1624 nominato arcivescovo di Goa)
  • Luiz de Brito de Menezes, O.E.S.A. † (27 maggio 1627 - 29 luglio 1629 deceduto)
  • Miguel Da Cruz Rangal, O.P. † (10 novembre 1631 - 14 settembre 1646 deceduto)
    • Sede vacante (1646-1689)
    • João Coelho † (18 ottobre 1650 - ?) (vescovo eletto, illegittimo)
    • Fernando de Incarnação de Menezes † (? - 1657 deceduto) (vescovo eletto, illegittimo)
    • Francisco Barreto, S.I. † (? - 26 ottobre 1663 deceduto) (vescovo eletto, illegittimo)
    • Fabio dos Reis Fernandes, O.Carm. † (1672 - 16 maggio 1672 nominato vescovo di Santiago di Capo Verde) (vescovo eletto, illegittimo)
  • Pedro da Silva, O.E.S.A. † (8 gennaio 1689 - 15 marzo 1691 deceduto)
  • Pedro Pacheco, O.P. † (4 gennaio 1694 - settembre 1714 deceduto)
    • Francesco Pedro dos Martyres † (? - 1715 deceduto) (vescovo eletto)
  • Francisco de Vasconcellos, S.I. † (12 febbraio 1721 - 30 marzo 1743 deceduto)
  • Clemente José Colaço Leitão, S.I. † (8 marzo 1745 - 31 gennaio 1771 deceduto)
  • Manoel da Santa Catalina Soares, O.C.D. † (20 luglio 1778 - 18 luglio 1783 nominato arcivescovo di Goa)
  • José de Soledad Marques da Silva, O.C.D. † (18 luglio 1783 - 1818 ?)
  • Tomás Manoel de Noronha e Brito, O.P. † (17 dicembre 1819 - 23 giugno 1828 nominato vescovo di Olinda)
    • Sede vacante (1828-1838)
    • Sede soppressa (1838-1886)
  • João Gomes Ferreira † (14 marzo 1887 - 4 maggio 1897 deceduto)
  • Matheus de Oliveira Xavier † (11 ottobre 1897 - 26 febbraio 1909 nominato arcivescovo di Goa)
  • José Bento Martins Ribeiro † (28 febbraio 1909 - 21 maggio 1931 deceduto)
  • Abílio Augusto Vaz das Neves † (4 dicembre 1933 - 8 dicembre 1938 nominato vescovo di Braganza e Miranda)
    • Sede vacante (1938-1941)
  • José Vieira Alvernaz † (13 agosto 1941 - 23 dicembre 1950 nominato arcivescovo coadiutore di Goa e Damão[4])
  • Alexander Edezath † (19 giugno 1952 - 29 agosto 1975 dimesso)
  • Joseph Kureethara † (29 agosto 1975 - 6 gennaio 1999 deceduto)
  • John Thattumkal, S.S.C. (10 maggio 2000 - 8 maggio 2009 dimesso)[5]
  • Joseph Kariyil (8 maggio 2009 - 2 marzo 2024 ritirato)

Statistiche modifica

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 625.500 persone contava 176.680 battezzati, corrispondenti al 28,2% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 236.365 500.000 47,3 112 96 16 2.110 23 181 53
1970 122.136 454.762 26,9 59 49 10 2.070 12 130 23
1980 143.000 587.500 24,3 65 53 12 2.200 16 155 29
1990 170.399 678.946 25,1 86 64 22 1.981 40 295 33
1999 ? 556.247 ? 91 66 25 ? 57 388 37
2000 166.861 567.371 29,4 104 70 34 1.604 95 434 37
2001 173.861 580.373 30,0 122 77 45 1.425 89 466 37
2002 176.423 584.635 30,2 116 76 40 1.520 151 460 37
2003 173.281 604.400 28,7 130 83 47 1.332 129 455 37
2004 162.188 537.293 30,2 126 87 39 1.287 79 515 37
2006 160.812 562.746 28,6 130 81 49 1.237 146 439 38
2013 184.860 634.928 29,1 150 96 54 1.232 140 426 41
2016 175.473 618.890 28,4 166 99 67 1.057 147 454 44
2019 174.967 618.410 28,3 190 113 77 920 168 390 48
2021 176.680 625.500 28,2 197 110 87 896 183 453 50

Note modifica

  1. ^ Il significato e le conseguenze del breve Multa praeclare sono dibattute: non è chiaro se il breve soppresse le diocesi tout court, oppure se sottrasse i territori, all'epoca sotto il dominio inglese, dalla giurisdizione delle diocesi del padroado, attribuendone la giurisdizione ai vicariati apostolici. Vedi Giacomo Martina, Pio IX (1851-1866), Roma, 1985, pp. 376-385 (in particolare p. 383). Già dal XVII secolo Roma e Lisbona avevano una visione diversa dell'applicazione dei diritti di patronato: per la Santa Sede il Portogallo poteva legittimamente esercitare i diritti di patronato solo sui territori che facevano parte, nella metà dell'Ottocento, del proprio impero coloniale; per Lisbona le antiche concessioni della fine del XV secolo avevano ancora valore giuridico, per cui il padroado si estendeva, in linea di principio, dal Brasile fino al Giappone, anche su quei territori che nel frattempo erano passati sotto i domini coloniali inglesi, francesi ed olandesi.
  2. ^ AAS 42 (1950), pp. 811 e seguenti.
  3. ^ Bolla Ea Redemptoris, AAS 44 (1952), p. 801; Decreto Per Decretum, AAS 47 (1955), p. 789.
  4. ^ Contestualmente nominato arcivescovo titolare di Anasarta.
  5. ^ Dal 23 ottobre 2008 all'8 maggio 2009 fu amministratore apostolico sede plena Daniel Acharuparambil, O.C.D.

Bibliografia modifica

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