Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo

diocesi della Chiesa cattolica in Italia
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La diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo (in latino Dioecesis Sorana-Cassinensis-Aquinatensis-Pontiscurvi) è una sede della Chiesa cattolica in Italia immediatamente soggetta alla Santa Sede appartenente alla regione ecclesiastica Lazio. Nel 2020 contava 223.302 battezzati su 229.738 abitanti. È retta dal vescovo Gerardo Antonazzo.

Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo
Dioecesis Sorana-Cassinensis-Aquinatensis-Pontiscurvi
Chiesa latina
Regione ecclesiasticaLazio
 
Mappa della diocesi
 
VescovoGerardo Antonazzo
Vicario generaleAlessandro Recchia
Vescovi emeritiLuca Brandolini, C.M.,[1]
arcivescovo Filippo Iannone, O.Carm.[1]
Presbiteri136, di cui 112 secolari e 24 regolari
1.641 battezzati per presbitero
Religiosi24 uomini, 169 donne
Diaconi19 permanenti
 
Abitanti229.738
Battezzati223.302 (97,2% del totale)
StatoItalia
Superficie2.016 km²
Parrocchie140 (8 vicariati)
 
ErezioneV secolo (Sora)
V secolo (Aquino)
23 giugno 1725 (Pontecorvo)
in plena unione dal 30 settembre 1986
Ritoromano
CattedraleSanta Maria Assunta
ConcattedraliSantissimo Salvatore, Santa Maria Assunta e San Germano Vescovo;
Santi Costanzo e Tommaso d'Aquino;
San Bartolomeo
Santi patroniRestituta di Sora
Tommaso d'Aquino
Giovanni Battista
IndirizzoVia 11 Febbraio 1929, 3, 03039 Sora FR, Italia
Sito webwww.diocesisora.it
Dati dall'Annuario pontificio 2021 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Italia
La concattedrale del Santissimo Salvatore, di Santa Maria Assunta e San Germano Vescovo a Cassino.
La concattedrale dei Santi Costanzo e Tommaso d'Aquino ad Aquino.
La concattedrale di San Bartolomeo a Pontecorvo.
Il santuario di Santa Maria della Libera ad Aquino.
Il santuario dei Santi Cosma e Damiano a Pontecorvo.
L'abbazia di San Domenico nei pressi di Sora, fondata nell'XI secolo da san Domenico abate.

Territorio modifica

Comuni e province modifica

La diocesi comprende la parte meridionale della provincia di Frosinone (media e bassa valle del Liri e valle di Comino), la valle Roveto nella provincia dell'Aquila, ovvero in Abruzzo e la parte nord della Campania. In totale abbraccia 52 comuni in provincia di Frosinone, 7 comuni in provincia dell'Aquila e 2 comuni in provincia di Caserta.

Provincia dell'Aquila (Abruzzo)
Balsorano, Canistro, Civita d'Antino, Civitella Roveto, Morino, Pescocanale (comune di Capistrello) e San Vincenzo Valle Roveto.
Provincia di Frosinone (Lazio)
Acquafondata, Alvito, Aquino, Arce, Arpino, Atina, Belmonte Castello, Broccostella, Campoli Appennino, Casalattico, Casalvieri, Cassino (eccetto l'abbazia di Montecassino), Castelliri, Castelnuovo Parano, Castrocielo, Cervaro, Colfelice, Colle San Magno, Esperia, Fontana Liri, Fontechiari, Gallinaro, Isola del Liri, Pescosolido, Picinisco, Pico, Piedimonte San Germano, Pignataro Interamna, Pontecorvo, Posta Fibreno, Rocca d'Arce, Roccasecca, Sant'Ambrogio sul Garigliano, Sant'Andrea del Garigliano, Sant'Apollinare, San Biagio Saracinisco, San Donato Val di Comino, Sant'Elia Fiumerapido, San Giorgio a Liri, San Giovanni Incarico, San Vittore del Lazio, Santopadre, Settefrati, Sora, Terelle, Vallemaio, Vallerotonda, Vicalvi, Villa Latina, Villa Santa Lucia, Villa Santo Stefano e Viticuso.
Provincia di Caserta (Campania)
San Pietro Infine e Rocca d'Evandro.

Cattedrali e santuari modifica

Sede vescovile è la città di Sora, dove si trova la cattedrale di Santa Maria Assunta. A Cassino, ad Aquino e a Pontecorvo sorgono le tre concattedrali diocesane, dedicate rispettivamente al Santissimo Salvatore, a Santa Maria Assunta e a San Germano Vescovo, ai Santi Costanzo e Tommaso d'Aquino e a San Bartolomeo.

Nel territorio si trovano inoltre cinque santuari diocesani:[2]

Parrocchie e zone pastorali modifica

Il territorio si estende su una superficie di 2 016 km² ed è suddiviso in 140 parrocchie, raggruppate in 8 zone pastorali.

Storia modifica

L'odierna diocesi è frutto dell'unione, sancita nel 1986, di tre precedenti sedi: Sora e Aquino, entrambe attestate dal V secolo, e Pontecorvo, eretta nel 1725. Alla diocesi sono state annesse nel 2014 tutte le parrocchie che facevano parte dell'abbazia territoriale di Montecassino.

Aquino e Pontecorvo modifica

Incerta è l'epoca della nascita e della diffusione del cristianesimo ad Aquino e nel suo territorio. Di certo esisteva una comunità cristiana aquinate tra la fine del IV secolo e gli inizi del V, come attestano i carmi i san Paolino di Nola, che parlano di gruppi di pellegrini che da Aquino giungevano a Nola per venerare la tomba di san Felice.[4]

La diocesi di Aquino è attestata per la prima volta nella seconda metà del V secolo. Primo vescovo noto è Costantino, presente al sinodo romano indetto da papa Ilario nel 465 e al sinodo lateranense celebrato da papa Felice III nel 487. Segue Asterio, che prese parte ai concili simmachiani del 501 e del 502. Il terzo vescovo aquinate è san Costanzo, patrono della diocesi, vissuto verso la metà del VI secolo e di cui parla Gregorio Magno nei suoi Dialoghi, come i suoi due immediati successori, Andrea e Giovino.

Lo stesso pontefice riferisce che dopo Giovino la chiesa aquinate rimase vacante, in concomitanza con l'invasione longobarda della regione. La vacanza della sede dovette durare a lungo, perché non sono più conosciuti vescovi di Aquino fino al X secolo. Nel 966 Aquino appare nell'elenco delle diocesi suffraganee della sede metropolitana di Capua, istituita da papa Giovanni XIII; tuttavia questa suffraganeità fu effimera, perché già nel secolo successivo i vescovi aquinati appaiono consacrati dai papi di Roma, come Martino nel 1060 e Leone nel 1074.

Complessa è la storia della cattedrale di Aquino e delle sue diverse ubicazioni. Una prima cattedrale, intitolata a San Pietro, si trovava nel Capitolium della città antica ed è documentata per la prima volta nel 1094. È nota poi una seconda cattedrale intitolata a San Costanzo nel XII secolo, e una terza di nuovo intitolata a San Pietro nel XVI secolo; una quarta cattedrale venne costruita agli inizi del Settecento dal vescovo Giuseppe De Carolis, e venne distrutta durante i bombardamenti del 1944; l'attuale cattedrale fu ricostruita in luogo diverso dalla precedente, più ampio, e consacrata il 19 ottobre 1963[4] e il 17 gennaio 1974 elevata alla dignità e al grado di basilica minore.

A partire da Flaminio Filonardi (1579-1608) i vescovi di Aquino posero la loro residenza a Pontecorvo a causa dell'insalubrità dell'aria aquinate e della mancanza di un palazzo vescovile, che si affettarono a costruire nella nuova sede. Il 16 gennaio 1581 Filonardi celebrò nella collegiata San Bartolomeo di Pontecorvo il primo sinodo diocesano per l'attuazione delle riforme volute dal concilio di Trento[4]; altri sinodi furono indetti dai vescovi Francesco Antonio Spadea nel 1744 e nel 1747, e da Giacinto Sardi nel 1785. Si deve a Filonardi l'apertura a Pontecorvo del seminario vescovile il 17 novembre 1583.[5]

Il 23 giugno 1725 in forza della bolla In excelsa di papa Benedetto XIII fu eretta la diocesi di Pontecorvo che contestualmente venne unita aeque principaliter alla diocesi di Aquino. Fino alla prima metà dell'Ottocento spettava al capitolo della cattedrale di Aquino di nominare il vicario capitolare di Pontecorvo, durante la vacanza della sede, privilegio che papa Gregorio XVI concesse poi al capitolo di Pontecorvo. La cattedrale di Pontecorvo, documentata per la prima volta nel 1052, fu distrutta durante la seconda guerra mondiale; la nuova, edificata nel dopoguerra, fu elevata al rango di basilica minore da papa Pio XII nel 1958.

Con l'elevazione di Pontecorvo a sede vescovile, i vescovi di Aquino ottennero di poter trasferire la loro sede a Roccasecca, privilegio che fu concesso da papa Benedetto XIV con un breve apostolico del 22 agosto 1742; nella stessa città fu edificato un nuovo palazzo vescovile e il nuovo seminario della diocesi aquinate.[5]

Agli inizi dell'Ottocento le sedi unite di Aquino e Pontecorvo comprendevano i seguenti centri: Aquino, Arce, Castrocielo, Colle San Magno, Palazzolo, Isoletta (frazione di Arce), Pico, Piedimonte San Germano, Villa Santa Lucia, Pontecorvo, Sant'Oliva (frazione di Pontecorvo), Roccaguglielma, San Pietro in Curolis, Monticelli[6], Roccasecca, San Giovanni Incarico, Santopadre e Terelle.[7]

Il 25 aprile 1973, con la lettera apostolica Cum Sanctus Thomas Aquinas, papa Paolo VI ha confermato San Tommaso d'Aquino patrono principale della città e della diocesi di Aquino.[8]

Al momento della piena unione (1986), la diocesi di Aquino comprendeva 23 parrocchie nei comuni di Aquino (1), Arce (2), Castrocielo (1), Colfelice (2), Colle San Magno (1), Esperia (3), Pico (1), Piedimonte San Germano (2), Rocca d'Arce (1), Roccasecca (4), San Giovanni Incarico (1), Santopadre (1), Terelle (1) e Villa Santa Lucia (2). Alla stessa occasione, la diocesi di Pontecorvo comprendeva 8 parrocchie, tutte nel comune di Pontecorvo, di cui 6 nella città sede comunale, e 2 nelle frazioni di Ravano e Sant'Oliva.[9]

Sora modifica

La diffusione del Cristianesimo in quest'area viene tradizionalmente fatta risalire ai tempi apostolici o ai primi secoli cristiani, come attestato dalle passioni dei santi Giuliano e Restituta, che avrebbero subito il martirio nel II e nel III secolo. Controversa è l'attribuzione alla sede di Sora del vescovo sant'Amasio, riconosciuto come protovescovo sia a Sora nel III secolo[10] che a Teano nel IV secolo.

La prima notizia storicamente documentata sulla diocesi di Sora risale alla fine del V secolo con il vescovo Giovanni, che fu destinatario di una lettera di papa Gelasio I (492-496). Suo probabile successore è il vescovo Sebastiano, che prese parte ai concili simmachiani del 501 e del 502. Dopo Valeriano, che partecipò al concilio di papa Agatone del 680, non sono più noti vescovi di Sora fino alla fine del X secolo, a causa delle varie distruzioni subite dalla città, a partire da quella dei Longobardi, di cui parla Gregorio Magno nei suoi scritti.

Nel 966 Sora appare nell'elenco delle diocesi suffraganee della sede metropolitana di Capua, istituita da papa Giovanni XIII; nel secolo successivo tuttavia, Giovanni fu consacrato vescovo di Sora da papa Gregorio VII (1073/74) e nel Liber Censuum della Chiesa di Roma della fine del XII secolo, Sora è compresa tra le diocesi immediatamente soggette alla Santa Sede, status mantenuto fino ad oggi.[11]

Nell'XI secolo i monaci benedettini contribuirono alla rinascita religiosa del territorio. Tre vescovi di Sora, Palombo, Giovanni e Roffredo, furono monaci cassinesi. Inoltre, nel 1011 san Domenico fondò nei pressi di Sora l'abbazia benedettina che oggi porta il suo nome.

Un privilegio concesso da papa Pasquale II nel 1110[12] definisce i confini della diocesi di Sora, il cui territorio «si articolava intorno alla valle di Comino, Arpino, Sora, e la valle Roveto in Abruzzo».[13]

Probabilmente nel XII secolo a Sora fu annessa la soppressa diocesi di Atina, la quale tuttavia appare in un privilegio del 1195 tra le prepositure sottoposte all'abbazia di Montecassino.[14]

Il 9 ottobre 1155 fu solennemente consacrata da papa Adriano IV la cattedrale di Sora, che già l'anno successivo subì uno spaventoso incendio, primo di numerosi incidenti che rovinarono o distrussero in più occasioni l'edificio, ultimi il terremoto del 1915 e l'incendio dell'anno successivo.

Il vescovo Guido (ante 1229 - post 1244) fu uno dei più importanti personaggi della storia di Sora. Osò affrontare le ire dell'imperatore Federico II che assediò e distrusse la città nel 1229: vescovo e soldato, non esitò ad unirsi al suo popolo per fiaccare la tracotanza dell'imperatore svevo. Morì anch'egli fuggiasco come buona parte del popolo sorano.

A partire dal XVI secolo, i vescovi sorani si applicarono per attuare in diocesi le riforme volute dal concilio di Trento. Il vescovo Tommaso Gigli fondò ufficialmente il seminario diocesano il 7 giugno 1565 alloggiato in alcuni locali del palazzo vescovile; spettò a Girolamo Giovannelli la costruzione di una nuova struttura, inaugurata nel 1618.[15] Al Giovannelli si deve anche la celebrazione di un sinodo diocesano e la visita pastorale della diocesi.

Le visite pastorali aiutano a definire le chiese e il territorio della città e della diocesi. «In Sora erano presenti cinque parrocchie: la cattedrale, Santa Restituta, San Bartolomeo dove era stato battezzato il futuro cardinale Cesare Baronio (1538-1607), San Giovanni Battista, San Silvestro; quindi tre importanti comunità di regolari: i conventuali nella chiesa di San Francesco, i cappuccini nella chiesa della Madonna degli Angeli, il collegio dei gesuiti con la chiesa di Santo Spirito.»[13]

Le sedi unite modifica

Il 27 giugno 1818 con la bolla De utiliori di papa Pio VII anche la diocesi di Sora fu unita aeque principaliter a quelle di Aquino e Pontecorvo; nei documenti pontifici la diocesi assume il nome di "diocesi di Aquino, Sora e Pontecorvo". Il vescovo pose la sua sede a Sora.

Il 30 settembre 1986, con il decreto Instantibus votis della Congregazione per i vescovi le tre sedi sono state unite con la formula in plena unione e la nuova circoscrizione ecclesiastica sorta dall'unione ha assunto il nome di "diocesi di Sora-Aquino-Pontecorvo".

Il 23 ottobre 2014 in forza del decreto Ad Cassinum Montem della Congregazione per i vescovi la diocesi ha incorporato oltre 50 parrocchie appartenute all'abbazia territoriale di Montecassino e presenti nei comuni di Cassino, Pignataro Interamna, Sant'Elia Fiumerapido, Vallerotonda, Acquafondata, Viticuso, Sant'Apollinare, Castelnuovo Parano, Sant'Ambrogio sul Garigliano, Sant'Andrea del Garigliano, Vallemaio, San Giorgio a Liri, Atina, Villalatina, San Biagio Saracinisco, Belmonte Castello, Cervaro, San Vittore del Lazio, Rocca d'Evandro, San Pietro Infine; contestualmente la diocesi ha assunto il nome attuale.[16][17]

Il 9 luglio 2018 in virtù del decreto Ut spirituali della Congregazione per i vescovi la chiesa madre di Cassino è stata elevata alla dignità di concattedrale.

Cronotassi dei vescovi modifica

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Vescovi di Sora modifica

  • Sant'Amasio ? †[10][18]
  • Giovanni † (menzionato nel 492/496)
  • Sebastiano † (prima del 501 - dopo il 502)[19]
  • Valeriano † (menzionato nel 680)
  • Leone I † (menzionato nel 979)[20]
  • Leone II † (menzionato nel 1050)[20]
  • Palombo, O.S.B. † (prima del 1059 - dopo il 1º ottobre 1071)[20][21]
  • Giovanni Ostiense (o Marsicano), O.S.B. † (1073/1074 - 12 settembre 1086 deceduto)[20]
  • Roffredo, O.S.B. † (prima di novembre 1090 - dopo febbraio 1110?)[20][22]
  • Goffredo † (prima del 1116- dopo il 1156)[22]
  • Landolfo, O.S.B. † (? - 1162 deceduto)
  • Gionata † (prima del 1179 - dopo il 1180)[23][24]
  • Pandulfo † (prima del 1188 - dopo il 1217)[23]
  • Anonimo † (circa 1220/1221 - dopo il 1222)[23]
  • Guido † (prima del 1229 - dopo il 1244)[23]
  • Pietro Gaetani † (1251/1252[23] - 28 maggio 1252 nominato vescovo di Todi)
  • Luca † (20 dicembre 1253 - dopo il 1255)[23]
  • Anonimo † (menzionato nel 1264)[23]
  • Pietro Gerra † (20 aprile 1267 - 2 agosto 1278 nominato vescovo di Rieti)
  • Andrea Perro † (9 giugno 1279 - 27 luglio 1286 nominato vescovo di Rieti)
    • Pietro Gerra † (1286 - 1295 dimesso) (amministratore apostolico)
  • Nicola † (prima di novembre 1295 - 9 agosto 1296 nominato vescovo di Teano)
  • Andrea Masarone † (9 agosto 1296 - dopo il 1321 deceduto)
  • Giacomo † (24 novembre 1323 - 1355 deceduto)
  • Angelo Ricasoli † (4 settembre 1355 - 6 marzo 1357 nominato vescovo di Aversa)
  • Andrea † (19 marzo 1358 - 1364 deceduto)
  • Martino † (23 dicembre 1364 - 29 gennaio 1378 nominato vescovo di Tricarico)
  • Pietro Corsario † (29 gennaio 1378 - 1397 deceduto)[25]
    • Raimondo Venato † (15 gennaio 1379 - ?) (antivescovo)
  • Cola Francesco † (11 aprile 1397 - 1399 deceduto)
  • Giacomo d'Antiochia, O.F.M. † (1º ottobre 1399 - 27 febbraio 1404 nominato vescovo di Assisi)
  • Antonio da Porciano † (27 febbraio 1404 - 1406)
  • Giacomo d'Antiochia, O.F.M. † (29 ottobre 1406 - 1420 deceduto) (per la seconda volta)
  • Giovanni da Montenero † (30 ottobre 1420 - 1432 ? deceduto)
  • Antonio Novelli † (5 ottobre 1433 - ?)
  • Angelo Lupi † (10 ottobre 1463 - 4 settembre 1471 nominato vescovo di Tivoli)
  • Giacomo † (4 settembre 1471 - ?)
  • Pietro Lupi † (16 settembre 1479 - ? dimesso)
  • Matteo Mancini † (7 giugno 1503 - 1505 deceduto)
  • Giacomo de Massimi † (8 agosto 1505 - 12 dicembre 1511 nominato vescovo di Cittaducale)
  • Bernardo Ruggieri † (12 dicembre 1511 - 1530 dimesso)
  • Adriano Mascheroni † (21 ottobre 1530 - 1531 deceduto)
  • Bartolomeo Ferratini † (8 novembre 1531 - 14 gennaio 1534 nominato vescovo di Chiusi)
  • Eliseo Teodino † (8 giugno 1534 - 1561 dimesso)
    • Alessandro Farnese iuniore † (1561 - 1561 dimesso) (amministratore apostolico)
  • Tommaso Gigli † (24 ottobre 1561 - 12 novembre 1576 nominato vescovo di Piacenza)
    • Alessandro Farnese iuniore † (1577 - 1577 dimesso) (amministratore apostolico)
  • Giovanbattista Maremonti † (14 agosto 1577 - 1578 deceduto)
  • Orazio Ciceroni † (17 marzo 1578 - 31 luglio 1591 nominato vescovo di Ferentino)
  • Marco Antonio Salomone † (31 luglio 1591 - 1608 dimesso)
  • Giulio Calvi † (11 febbraio 1608 - 1608 deceduto)
  • Michele Consoli, C.R. † (12 gennaio 1609 - 21 luglio 1609 deceduto)
  • Girolamo Giovannelli † (31 agosto 1609 - luglio 1632 deceduto)
  • Paolo Benzoni, C.R.L. † (20 settembre 1632 - 1637 deceduto)
  • Felice Tamburrelli † (1º marzo 1638 - 1656 deceduto)
  • Agostino De Bellis, C.R. † (15 gennaio 1657 - ottobre 1659 deceduto)
  • Maurizio Piccardi † (12 gennaio 1660 - 10 marzo 1675 deceduto)
  • Marco Antonio Pisanelli † (30 settembre 1675 - 13 luglio 1680 deceduto)
  • Tommaso Guzoni, C.O. † (13 gennaio 1681 - 5 dicembre 1702 dimesso)
  • Matteo Gagliani † (15 gennaio 1703 - settembre 1717 deceduto)
  • Gabriele De Marchis † (10 gennaio 1718 - ottobre 1734 deceduto)
  • Scipione Sersale † (27 giugno 1735 - 3 febbraio 1744 nominato vescovo di Lecce)
  • Nicolò Cioffi † (13 aprile 1744 - 19 febbraio 1748 nominato arcivescovo di Amalfi)
  • Antonio Correale † (15 luglio 1748 - agosto 1764 deceduto)
  • Tommaso Taglialatela † (4 febbraio 1765 - 29 dicembre 1767 deceduto)
  • Giuseppe Maria Sisto y Britto, C.R. † (14 marzo 1768 - circa 1796 deceduto)
  • Agostino Colaianni † (18 dicembre 1797 - 1814 deceduto)
    • Sede vacante (1814-1818)

Vescovi di Aquino modifica

Vescovi di Aquino e Pontecorvo modifica

  • Giuseppe De Carolis † (25 giugno 1725 - 5 gennaio 1742 deceduto)[42]
  • Francesco Antonio Spadea † (22 gennaio 1742 - 14 aprile 1751 dimesso)
  • Giacinto Sardi † (5 luglio 1751 - 25 settembre 1786 deceduto)
    • Sede vacante (1786-1792)
  • Antonio Siciliani † (27 febbraio 1792 - 16 febbraio 1795 deceduto)
    • Sede vacante (1795-1798)
  • Giuseppe Maria De Mellis † (29 gennaio 1798 - circa 1814 deceduto)
    • Sede vacante (1814-1818)

Vescovi di Aquino, Sora e Pontecorvo modifica

Vescovi di Sora-Aquino-Pontecorvo modifica

Vescovi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo modifica

Vescovi oriundi della diocesi modifica

Comunità religiose modifica

Religiose modifica

Elenco delle comunità religiose femminili presenti in diocesi:[48]

Religiosi modifica

Elenco delle comunità religiose maschili presenti in diocesi:[49]

Statistiche modifica

La diocesi nel 2020 su una popolazione di 229.738 persone contava 223.302 battezzati, corrispondenti al 97,2% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
Diocesi di Aquino, Sora e Pontecorvo
1950 ? 191.000 ? 159 159 ? 51 239 88
1959 167.686 167.721 100,0 174 130 44 963 53 280 98
1970 150.184 150.520 99,8 169 121 48 888 65 268 103
1980 155.900 157.150 99,2 159 119 40 980 57 248 106
Diocesi di Sora-Aquino-Pontecorvo
1990 156.547 156.717 99,9 145 102 43 1.079 48 232 91
1999 151.996 153.550 99,0 124 91 33 1.225 6 36 199 91
2000 152.351 153.772 99,1 124 91 33 1.228 6 36 192 91
2001 151.636 153.019 99,1 122 92 30 1.242 9 34 195 91
2002 152.146 153.520 99,1 117 88 29 1.300 9 31 181 91
2003 151.779 153.379 99,0 112 85 27 1.355 9 29 175 91
2004 151.100 152.893 98,8 107 77 30 1.412 17 34 155 91
2010 151.932 154.855 98,1 109 91 18 1.393 17 19 175 91
2013 154.200 157.100 98,2 94 76 18 1.640 16 19 159 91
Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo
2014 232.900 235.750 98,8 142 116 26 1.640 19 26 181 144
2017 230.750 234.135 98,6 138 109 29 1.672 17 29 170 145
2020 223.302 229.738 97,2 136 112 24 1.641 19 24 169 140

Note modifica

  1. ^ a b Vescovo emerito di Sora-Aquino-Pontecorvo.
  2. ^ Annuario diocesano 2015, pp. 13-14.
  3. ^ Sito web del Santuario di Canneto, su madonnadicanneto.it. URL consultato il 9 giugno 2013.
  4. ^ a b c Basilica Concattedrale di Aquino Archiviato il 28 luglio 2016 in Internet Archive. dal sito della parrocchia.
  5. ^ a b D'Avino, Cenni storici sulle chiese arcivescovili, vescovili e prelatizie (nullius) del Regno delle Due Sicilie, p. 30.
  6. ^ Roccaguglielma, San Pietro in Curolis e Monticelli fanno oggi parte del comune di Esperia.
  7. ^ Cayro, Storia sacra e profana di Aquino e sua diocesi, vol. II, pp. 3-197.
  8. ^ (LA) Lettera apostolica Cum Sanctus Thomas Aquinas, AAS 65 (1973), pp. 296-297.
  9. ^ Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, serie generale, nº 21, 27 gennaio 1987, Supplemento Straordinario nº 5, p. 60 e seguenti. In questo numero della Gazzetta Ufficiale è contenuto l'elenco delle parrocchie delle due diocesi che ottennero la qualifica di "ente ecclesiastico civilmente riconosciuto" dal Ministero dell'Interno, in forza della Legge 20 maggio 1985 n. 222, art. 29. Tale qualifica fu concessa con decreto ministeriale del 6 dicembre 1986 su richiesta del vescovo del 15 settembre 1986.
  10. ^ a b Gustavo Strafforello, La Patria. Geografia dell’Italia, Torino, Unione Tipografica Editrice Torino, 1902, p. 249
  11. ^ Kehr, Italia pontificia, VIII, pp. 100-101 (nº 2).
  12. ^ Testo della bolla in: Ughelli, Italia sacra, I, col. 1245. Anche: Kehr, Italia pontificia, VIII, p. 101, nº 3.
  13. ^ a b Dal sito Beweb - Beni ecclesiastici in web (Sora).
  14. ^ Kehr, Italia pontificia, VIII, p. 197.
  15. ^ Informazioni storiche dal sito web del seminario diocesano.
  16. ^ Rinunce e nomine. Nomina dell'Abate Ordinario dell'Abbazia Territoriale di Montecassino (Italia), su press.vatican.va, 23 ottobre 2014. URL consultato l'8 febbraio 2021.
  17. ^ Le stesse disposizioni sono contenute nella bolla Contemplationi faventes di papa Francesco del 23 ottobre 2014 e pubblicata in AAS 107 (2015), pp. 122-124.
  18. ^ Nella passione di santa Restituta (del VII secolo) si accenna al vescovo Amasio di Sora, che avrebbe assistito al martirio della santa all'epoca di Aureliano (270-275): in base a questa fonte agiografica, Amasio viene considerato il primo vescovo di Sora (Ughelli). Nella vita di sant'Amasio di Teano, si racconta che il sacerdote Amasio venne inviato da papa Giulio I (337-352) ad evangelizzare il territorio tra Lazio e Campania; scacciato da Sora a causa degli ariani, si rifugiò a Teano, dove fu consacrato vescovo di quella città all'epoca dell'imperatore Costanzo II (337-361). Secondo Lanzoni, Amasio non fu vescovo di Sora nel III secolo, ma di Teano nel IV secolo.
  19. ^ Gli atti del sinodo romano del 501 riportano due vescovi di Sora, Emiliano e Sebastiano, mentre nel sinodo del 502 appare solo il vescovo Sebastiano. Per Lanzoni è incerto stabilire quale dei due fosse vescovo di Sora. Per Pietri invece, Emiliano è frutto di una errata lezione dei manoscritti. Charles Pietri, Luce Pietri (ed.), Prosopographie chrétienne du Bas-Empire. 2. Prosopographie de l'Italie chrétienne (313-604), École française de Rome, vol. II, Roma, 2000, pp. 2002-2003.
  20. ^ a b c d e Pietro Fedele, I vescovi di Sora nel secolo undecimo[collegamento interrotto], in Archivio della Reale Società Romana di Storia patria, 32 (1909), pp. 321-334.
  21. ^ Secondo il necrologio cassinese, il vescovo Palombo morì il 27 ottobre di un anno imprecisato, fra il 1071 e il 1073.
  22. ^ a b Gaetano Squilla, 3, in La Diocesi di Sora nel 1110, Sora, Tipografia Abbazia di Casamari, 1971, pp. 35-39.
  23. ^ a b c d e f g Kamp, Kirche und Monarchie im staufischen Königreich Sizilien… , vol. I, pp. 97-106.
  24. ^ Il successivo vescovo menzionato da Cappelletti, Pietro (1205), non fu vescovo di Sora, ma di Sorres; nello stesso errore cade Eubel (vol. II, p. XXXVIII). Cfr. Kamp, p. 99.
  25. ^ Secondo Eubel, è trasferito nel 1378 o 1379 alla sede titolare di Tiberiade, ma il nome non è menzionato nelle liste episcopali che il medesimo autore riporta nel suo primo volume della Hierarchia Catholica.
  26. ^ Deceduto durante il pontificato di papa Giovanni III, ossia tra il 561 e il 574.
  27. ^ Succeduto a san Costanzo (morto tra il 561 e il 574), ebbe come successore Giovino (attestato nel 577 o nel 590).
  28. ^ È attestato come vescovo di Aquino nel momento in cui la città è devastata dai Longobardi e dalla peste, e cioè nel 577 oppure nel 590 (secondo la testimonianza di Paolo Diacono).
  29. ^ I vescovi Lorenzo e Adelgesio sono menzionati da Pasquale Cayro (Storia sacra e profana di Aquino e sua diocesi, vol. II, pp. 213-214), ma sono assenti in Ughelli, Gams e Cappelletti.
  30. ^ Kehr, Italia pontificia, VIII, p. 105, nº 1. Scrive Ughelli che Angelo fu scomunicato da papa Leone IX (1049-1054) e deposto da Niccolò II (1059-1061).
  31. ^ Secondo Kehr (Italia pontificia, VIII, p. 106, nº 2) fu consacrato da papa Niccolò II nel 1059; assistette alla consacrazione della chiesa abbaziale di Montecassino, avvenuta il 1º ottobre 1071.
  32. ^ Ughelli, Cayro e Kehr lo dicono consacrato da papa Gregorio VII nel 1074.
  33. ^ Di questo vescovo, succeduto a Leone, si conosce solo il suo giorno di morte, l'8 novembre, come riportato dal necrologio cassinese.
  34. ^ Le fonti documentano il vescovo Ingilberto tra novembre 1101 (Kehr, Italia pontificia, VIII, p. 284, nº 13) e giugno 1109 (Cayro, Storia sacra e profana di Aquino, II, p. 219). Lo stesso Cayro tuttavia menziona il vescovo Mansone in un diploma di febbraio 1109 (II, pp. 218-219).
  35. ^ a b c d e f g h Kamp, Kirche und Monarchie im staufischen Königreich Sizilien… , vol. I, pp. 143-150.
  36. ^ Vescovo inserito da Ughelli nella cronotassi di Aquino, in base al necrologio cassinese, che indica al 9 febbraio la morte di Gofredus episcopus Aquinas, ma senza indicazione dell'anno (anche Gams e Cayro). Cappelletti lo dice morto nel 1192; vescovo ignorato da Kamp nella sua cronotassi.
  37. ^ Vescovo documentato come vescovo eletto.
  38. ^ Creduto morto, fu nominato nel 1354 Guglielmo; in realtà Tommaso da Boiano aveva lasciato la sua sede per aderire alla setta eretica degli Spirituali; scoperto l'errore, la Santa Sede dapprima nominò Guglielmo amministratore apostolico (24 maggio 1357), e poi vescovo aquinatese dopo la deposizione di Tommaso (16 febbraio 1358).
  39. ^ Avendo aderito al partito avignonese, fu deposto da papa Urbano VI; il 23 maggio 1384 venne nominato antivescovo di Capua.
  40. ^ Nominato dall'antipapa Clemente VII nel 1388, in seguito aderì all'obbedienza romana, e fu nuovamente nominato alla sede aquinatese.
  41. ^ Vescovo ignoto a Eubel, inserito da Gams che gli assegna gli anni 1483-1495.
  42. ^ Il 13 luglio 1725 è nominato arcivescovo titolare di Tiana mantenendo contestualmente le sedi unite di Aquino e Pontecorvo.
  43. ^ Il 15 febbraio 1838 fu nominato arcivescovo titolare di Seleucia di Isauria
  44. ^ Il 14 marzo 1887 fu nominato arcivescovo titolare, titolo personale, di Damiata
  45. ^ Nominato arcivescovo titolare di Iconio.
  46. ^ Nominato vescovo titolare di Filadelfia di Arabia.
  47. ^ Rimase amministratore apostolico fino al 2 luglio 2012.
  48. ^ Dal sito web della diocesi.
  49. ^ Dal sito web della diocesi.

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Per la sede di Sora modifica

Per le sedi di Aquino e di Pontecorvo modifica

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