Diocesi di Verdun

diocesi della Chiesa cattolica in Francia

La diocesi di Verdun (in latino: Dioecesis Virodunensis) è una sede della Chiesa cattolica in Francia suffraganea dell'arcidiocesi di Besançon. Nel 2020 contava 169.900 battezzati su 193.800 abitanti. È retta dal vescovo Jean-Paul Gusching.

Diocesi di Verdun
Dioecesis Virodunensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Besançon
 
Stemma della diocesi Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoJean-Paul Gusching
Vescovi emeritiFrançois Paul Marie Maupu
Presbiteri43, tutti secolari
3.951 battezzati per presbitero
Religiosi32 donne
Diaconi18 permanenti
 
Abitanti193.800
Battezzati169.900 (87,7% del totale)
StatoFrancia
Superficie6.211 km²
Parrocchie515 (5 vicariati)
 
ErezioneIV secolo
Ritoromano
CattedraleNostra Signora
Indirizzo27 rue de la Paix, 55103 Verdun CEDEX, France
Sito webcatholique-verdun.cef.fr
Dati dall'Annuario pontificio 2021 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Francia
L'ex palazzo episcopale di Verdun, costruito all'epoca del vescovo Charles-François d'Hallencourt (1725), fu sede dei vescovi fino al 1993; oggi ospita il Centre mondial de la Paix, des Libertés et des Droits de l'Homme.
L'ex abbazia Saint-Paul di Verdun, fondata nel X secolo dal vescovo Wicfrido, ricostruita in seguito più volte, è oggi sede della sottoprefettura della Mosa e del palazzo di giustizia.
La basilica Notre-Dame di Avioth del XIV secolo.

Territorio modifica

La diocesi comprende il dipartimento francese della Mosa.

Sede vescovile è la città di Verdun, dove si trova la cattedrale di Nostra Signora; a Avioth si erge la basilica minore di Notre-Dame.

Il territorio è suddiviso in 515 parrocchie, raggruppate in 5 decanati.

Storia modifica

La diocesi fu eretta nel IV secolo. Primo vescovo storicamente documentato è Santino, la cui firma si trova nel documento redatto nel 346 con il quale, nello pseudo-concilio di Colonia, un gruppo di vescovi fece sua la decisione del concilio di Sardica a favore di sant'Atanasio. Dopo di lui gli antichi cataloghi episcopali riportano una serie di vescovi conosciuti solo per le Gesta episcoporum Virdunensium (inizio del IX secolo); dopo di questi è noto il vescovo san Desiderato, che prese parte ai concili dell'Alvernia nel 535 e di Orléans nel 549.

Virodunum era la capitale e il centro amministrativo della civitas Virodunensium nella provincia romana della Gallia Belgica prima, come testimoniato dalla Notitia Galliarum dell'inizio del V secolo.[1] Dal punto di vista religioso, come di quello civile, Verdun dipendeva dalla provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Treviri, sede metropolitana provinciale.

A partire dall'inizio del X secolo Verdun e la sua diocesi entrarono a far parte del Sacro Romano Impero Germanico. Nel 997 l'imperatore Ottone III concesse ai vescovi di Verdun il titolo di principi-vescovi dell'Impero; tuttavia i vescovi cedettero l'amministrazione temporale del principato ecclesiastico ai conti di Verdun, funzione questa che col tempo divenne ereditaria. Il principato sopravvisse fino al 1552, quando fu occupato dalle truppe francesi, e in seguito annesso al regno francese con la pace di Vestfalia del 1648.

Nel 990 il vescovo Heimon fece costruire una nuova cattedrale, che fu ingrandita nel XII secolo e consacrata da papa Eugenio III nel 1147.

Si deve al vescovo Armand de Monchy d'Hocquincourt la fondazione del seminario diocesano; i corsi di teologia si aprirono nel palazzo episcopale nel mese di dicembre del 1678.

All'insorgere della rivoluzione, la diocesi comprendeva circa 194 parrocchie, raggruppate in 4 arcidiaconati (la Princerie, Argonne, la Woëvre e la Rivière) e 9 decanati.[2]

In seguito al concordato il 29 novembre 1801 con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII la diocesi fu soppressa e il suo territorio fu accorpato a quello della diocesi di Nancy.

Nel giugno 1817 fra Santa Sede e governo francese fu stipulato un nuovo concordato, cui fece seguito il 27 luglio la bolla Commissa divinitus, con la quale il papa restaurava la sede di Verdun. Tuttavia, poiché il concordato non entrò in vigore in quanto non ratificato dal Parlamento di Parigi, questa erezione non ebbe effetto; di conseguenza il vescovo già nominato, Guillaume-Aubin de Villèle, non poté mai prendere possesso della sua sede.

La diocesi fu ristabilita definitivamente, come suffraganea dell'arcidiocesi di Besançon, il 6 ottobre 1822 con la bolla Paternae charitatis di papa Pio VII. L'antico territorio diocesano fu fatto coincidere con il territorio del dipartimento della Mosa; per questo furono cedute 15 parrocchie alla diocesi di Metz, ma contestualmente furono acquisite un alto numero di parrocchie dalle diocesi di Toul (199 parrocchie), Metz (12 parrocchie), Treviri (45 parrocchie), Reims (40 parrocchie) e Châlons (17 parrocchie). La nuova diocesi si trovò perciò notevolmente ingrandita rispetto a quella dell'ancien régime, raggiungendo la cifra di quasi 500 parrocchie.[3]

Papa Pio X con un breve del 19 dicembre 1906 concesse al vescovo di Verdun e ai suoi successori il privilegio di indossare il pallio.

Cronotassi dei vescovi modifica

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

  • San Santino[4] † (menzionato nel 346)
  • Mauro †
  • Salvino †
  • Aratore †[5]
  • San Pulcronio †
  • San Possessore †
  • San Firmino †[6]
  • San Vitone di Verdun[7]
  • San Desiderato † (prima del 535 - dopo il 549)
  • Sant'Agerico † (prima del 584 - 588 deceduto)
  • Carimiro † (588 - dopo il 614)
  • Sant'Ermenfredo †[8]
  • Godone † (prima del 627 - dopo il 637 o 638)[9]
  • San Paolo † (menzionato dopo il 641)
  • Gisloaldo † (prima di febbraio 648 - dopo il 663)
  • Gereberto †
  • Armonio † (menzionato nel 702)
  • Agreberto †
  • Bertalamio †
  • Abbone †
  • Peppone † (all'epoca di Carlo Martello)[10]
  • Voschiso †
  • Agronio †
  • Madalveo † (circa 754 - dopo novembre 775)
  • Pietro † (781 - circa 806 deceduto)
  • Anstranno †[11]
  • Erilando †[12]
  • Ilduino † (prima dell'829 - 13 gennaio 847 deceduto)
  • Attone † (847 - 1º gennaio 870 deceduto)
  • Bernardo † (prima del 25 giugno 870 - 31 dicembre 879 deceduto)
  • Dadone † (inizio dell'880 - 923 deceduto)
  • Ugo I † (923 - 925 deposto)
  • Bernoino † (925 - 939 deceduto)
  • Berengario † (939 - dopo il 956 deceduto)[13]
  • Wicfrido † (962 consacrato - 31 agosto 983 deceduto)
  • Ugo II † (menzionato nel 984)
  • Adalberone I † (7 settembre 984 - 16 ottobre 984 nominato vescovo di Metz)
  • Adalberone II † (3 gennaio 985 consacrato - 18 aprile 988 deceduto)
  • Heimon † (988 - 21 aprile 1024 deceduto)
  • Reginbert † (1024 - 29 aprile 1039 deceduto)
  • Richard † (1039 - 7 novembre 1046 deceduto)
  • Thierry † (1046 - 28 aprile 1089 deceduto)
  • Richer (Richhar) † (1089[14] - 8 marzo 1107 deceduto)
  • Richard de Grandpré † (1107 - 1114 deceduto)
    • Mazon † (1114 - 1117) (amministratore apostolico)
  • Henri de Blois, O.S.B. † (1117 - 1129 dimesso)
  • Ursion † (1129 - 1131 dimesso)
  • Albéron de Chiny † (19 aprile 1131 consacrato - 1156 ritirato)
  • Albert de Mercy † (prima del 15 agosto 1156 - 14 aprile 1162 deceduto)
  • Richard de Crisse † (1163 - 1171 deceduto)
  • Arnoul de Chiny † (1172 - 14 agosto 1181 deceduto)
  • Henri de Castel † (1181 - 1186 deposto)
  • Albert de Hierges † (1186 - 25 luglio 1208 deceduto)
  • Robert de Grandpré † (agosto 1208 - 25 agosto 1217 deceduto)
  • Jean d'Apremont † (1217 - 17 novembre 1224 nominato vescovo di Metz)
  • Raoul de Torote † (1224 - 21 aprile 1245 deceduto)
  • Guy de Traignel † (1245 - 1245[15] deceduto)
  • Guy de Mellote † (21 agosto 1245 - 9 febbraio 1247 nominato vescovo di Auxerre)
  • Jean de Aix † (1247 - 10 agosto 1252 deceduto)
  • Jacques Pantaléon † (18 dicembre 1253 - 9 aprile 1255 nominato patriarca di Gerusalemme, poi eletto papa con il nome di Urbano IV)
  • Robert de Médidan † (5 ottobre 1255 - 7 settembre 1271 deceduto)
  • Ulrich de Sarvay † (28 ottobre 1271 - 24 febbraio 1273 deceduto)
  • Gérard de Gransee † (1275 - novembre 1278 deceduto)
    • Sede vacante (1278-1284)
  • Henri de Grançon (o Grandson) † (10 giugno 1284 - 11 giugno 1286 deceduto)
    • Sede vacante (1286-1289)
  • Jacques de Ruvigny † (13 dicembre 1289 - 1296 deceduto)
  • Jean de Richericourt † (11 marzo 1297 - 31 marzo 1302 deceduto)
  • Thomas de Blankenberg † (8 luglio 1303 - 23 giugno 1305 deceduto)
  • Nicolas de Neuville † (27 agosto 1310 - 1312 dimesso)
  • Henri de Aspremont † (23 giugno 1312 - 5 gennaio 1350 deceduto)
  • Otton de Poitiers, O.S.B. † (12 febbraio 1350 - 1351 dimesso)
  • Hugues de Bar † (4 luglio 1351 - 13 agosto 1361 deceduto)
  • Jean de Bourbon-Montperoux † (8 aprile 1362 - 28 febbraio 1371 o 1372 deceduto)
  • Jean de Dampierre Saint Dizier † (19 aprile 1372 - 4 maggio 1375 deceduto)
  • Guy de Roye † (28 maggio 1375 - 27 maggio 1381 nominato vescovo di Dol)
  • Leobald de Cousance † (5 luglio 1381 - 4 maggio 1404 deceduto)
  • Jean de Sarrebruck † (2 luglio 1404 - 10 gennaio 1420 nominato vescovo di Châlons)
  • Raymond † (20 marzo 1423 - 1423 dimesso)
  • Guillaume de Montjoie † (25 luglio 1423 - 14 febbraio 1424 nominato vescovo di Béziers)
    • Louis de Bar † (14 febbraio 1424 - 23 giugno 1430 deceduto) (amministratore apostolico, per la seconda volta)
  • Louis de Haraucourt † (31 luglio 1430 - 17 maggio 1437 nominato vescovo di Toul)
  • Guillaume Fillatre, O.S.B. † (17 maggio 1437 - 28 gennaio 1449 nominato vescovo di Toul)
  • Louis de Haraucourt † (28 gennaio 1449 - 4 ottobre 1456 deceduto) (per la seconda volta)
  • Guillaume de Haraucourt † (7 febbraio 1457 - 20 febbraio 1500 deceduto)[16]
  • Warry de Dommartin † (20 febbraio 1500 succeduto - 7 luglio 1508 deceduto)
  • Luigi di Lorena † (18 settembre 1508 - 1522 dimesso)
  • Nicola di Lorena † (4 giugno 1544 - 1547 dimesso)
  • Nicolas Psaume, O.Praem. † (13 giugno 1548 - 10 agosto 1575 deceduto)
  • Nicolas Bousmard † (27 febbraio 1576 - 10 aprile 1584 deceduto)
  • Carlo di Lorena † (7 gennaio 1585 - 30 ottobre 1587 deceduto)
  • Nicolas Boucher † (30 marzo 1588 - 19 aprile 1593 deceduto)
  • Éric di Lorena † (9 giugno 1593 - 1610 ritirato)
  • Carlo di Lorena † (19 ottobre 1610 - aprile 1622 ritirato)
    • Francesco di Lorena † (1º giugno 1623 - 11 luglio 1661 deceduto) (vescovo eletto)
    • Sede vacante (1661-1668)
  • Armand de Monchy d'Hocquincourt † (27 febbraio 1668 - 29 ottobre 1679 deceduto)
  • Hippolyte de Béthune † (23 giugno 1681 - 24 agosto 1720 deceduto)
  • Charles-François d'Hallencourt de Dromesnil † (1º giugno 1722 - 16 marzo 1754 deceduto)
  • Aymard-Chrétien-François-Michel de Nicolay † (20 maggio 1754 - 9 dicembre 1769 deceduto)
  • Henri-Louis-René Des Nos † (12 marzo 1770 - 2 settembre 1793 deceduto)
    • Sede vacante (1793-1801)
    • Sede soppressa (1801-1822)
    • Guillaume-Aubin de Villèle † (1º ottobre 1817 - 8 luglio 1820 nominato vescovo di Soissons) (vescovo eletto)
  • Etienne-Bruno-Marie d'Arbou † (16 maggio 1823 - 13 marzo 1827 dimesso[17])
  • François-Joseph de Villeneuve-Esclapon † (9 aprile 1827 - 14 novembre 1831 deceduto)
  • Placide-Bruno Valayer † (17 dicembre 1832 - 2 aprile 1837 dimesso)
  • Augustin-Jean Le Tourneur † (19 maggio 1827 - 26 gennaio 1844 deceduto)
  • Louis Rossat † (17 giugno 1844 - 24 dicembre 1866 deceduto)
  • Augustin Hacquard † (27 marzo 1867 - 31 maggio 1884 deceduto)
  • Jean-Natalis-François Gonindard † (27 marzo 1885 - 26 maggio 1887 nominato arcivescovo coadiutore di Rennes[18])
  • Jean-Pierre Pagis † (26 maggio 1887 - 29 marzo 1901 dimesso)
  • Louis-Ernest Dubois † (18 aprile 1901 - 30 novembre 1909 nominato arcivescovo di Bourges)
  • Jean-Arthur Chollet † (13 aprile 1910 - 21 novembre 1913 nominato arcivescovo di Cambrai)
  • Charles-Marie-André Ginisty † (11 marzo 1914 - 7 gennaio 1946 deceduto)
  • Marie-Georges Petit † (7 gennaio 1946 succeduto - 31 agosto 1963 dimesso[19])
  • Pierre-Francis-Lucien-Anatole Boillon † (31 agosto 1963 succeduto - 8 luglio 1986 ritirato)
  • Marcel Paul Herriot † (25 maggio 1987 - 29 aprile 1999 nominato vescovo di Soissons)
  • François Paul Marie Maupu (9 marzo 2000 - 3 luglio 2014 ritirato)
  • Jean-Paul Gusching, dal 3 luglio 2014

Statistiche modifica

La diocesi nel 2020 su una popolazione di 193.800 persone contava 169.900 battezzati, corrispondenti all'87,7% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 180.000 188.786 95,3 330 319 11 545 11 380 451
1970 207.000 209.513 98,8 261 238 23 793 27 219 578
1980 200.430 203.904 98,3 215 202 13 932 1 13 200 592
1987 193.100 200.101 96,5 181 160 21 1.066 2 27 148 578
1999 170.000 190.000 89,5 110 103 7 1.545 8 9 98 60 (?)
2000 170.000 190.000 89,5 108 101 7 1.752 8 9 94 51 (?)
2001 170.000 192.000 88,5 97 92 5 1.931 8 5 89 57 (?)
2002 170.000 192.000 88,5 88 85 3 1.931 8 3 90 577
2003 170.000 192.000 88,5 79 76 3 2.151 11 3 87 577
2004 170.000 192.000 88,5 78 75 3 2.179 11 3 82 577
2010 170.000 193.696 87,8 57 56 1 2.982 16 1 62 517
2014 173.300 197.700 87,7 53 53 3.269 15 43 515
2017 169.789 193.696 87,7 47 47 3.612 15 36 515
2020 169.900 193.800 87,7 43 43 3.951 18 32 515

Note modifica

  1. ^ Monumenta Germaniae Historica, Chronica minora Archiviato il 16 ottobre 2013 in Internet Archive., I, p. 556.
  2. ^ Robinet, op. cit., pp. 356-358.
  3. ^ Robinet, op. cit., pp. 359-362.
  4. ^ Una leggenda relativa a Dionigi di Parigi, identifica questo vescovo con l'omonimo vescovo di Meaux.
  5. ^ Il canonico Bertario, autore delle Gesta episcoporum Virdunensium all'inizio del IX secolo, racconta che il vescovo Agerico nel VI secolo scoprì le tombe dei vescovi Mauro, Salvino e Aratore.
  6. ^ Le tombe dei vescovi Policronio, Possessore e Firmino, vissuti nella seconda metà del V secolo e all'inizio del VI, furono scoperte all'epoca del vescovo Attone (IX secolo). Alcuni testi agiografici, identificano Firmino dei cataloghi episcopali con l'anonimo vescovo di Verdun che la vita di San Mesmino di Micy fa morire all'epoca di Clodoveo I (circa 502).
  7. ^ Noto con il nome francese di Saint Vanne.
  8. ^ Secondo Gallia christiana (coll. 1168-1169) sarebbe morto nel 621, benché nessun documento coevo confermi questa datazione; secondo Duchesne (p. 71) Ermenfredo e il successivo Godone potrebbero essere la stessa persona (dionimia). Sant’Ermenfredo sul portale colombaniano Saintcolumban.eu.
  9. ^ Lo storico Bertario, nel IX secolo, conosce solo Ermenfredo, diretto successore di Carimiro, ma non Godone. Tuttavia nei concili del 627 e del 637/638 è menzionato il vescovo Godo. Duchesne ipotizza che si tratti dello stesso vescovo con un doppio nome; le altre fonti bibliografiche distinguono due vescovi diversi. Secondo Robinet (op. cit., p. 8) invece, titolare della sede sarebbe Ermenfredo, mentre Godone era un corevescovo.
  10. ^ Secondo lo storico Bertario, ricevette da Carlo Martello due carte oggi perdute; da come ne parla Bertario, dovrebbero essere posteriori al 719.
  11. ^ Bertario gli assegna 5 anni di episcopato.
  12. ^ Bertario gli assegna 24 anni di episcopato, mentre Ugo di Flavigny solo 7.
  13. ^ Secondo Gallia christiana, Berengario muore il 22 luglio 959; Gams pone la data della sua morte nel 960; secondo Robinet invece, dopo essersi dimesso dalla sede di Verdun, muore nel 967.
  14. ^ Viene ordinato vescovo solo nel 1096; per sette anni rimase come semplice electus per aver aderito al partito dell'imperatore contro il papato; per questo fu anche scomunicato.
  15. ^ Secondo Robinet, muore il 15 settembre.
  16. ^ Il 29 aprile 1482 Guillaume de Haraucourt fu nominato vescovo di Ventimiglia e Giovanni Nicolini fu nominato vescovo di Verdun. Ma le nomine non ebbero effetto e Guillaume de Haraucourt accettò invece Giovanni Nicolini, che fu nominato arcivescovo titolare di Atene, come vescovo coadiutore di Verdun. Alla morte di Guillaume de Haraucourt, Giovanni Nicolini rinunciò alla successione, in cambio di un vitalizio di 300 ducati. Vedi Eubel, Hierarchia catholica, vol. II, p. 269.
  17. ^ Il 5 luglio 1830 fu confermato vescovo di Bayonne.
  18. ^ Contestualmente nominato arcivescovo titolare di Sebastea.
  19. ^ Contestualmente nominato vescovo titolare di Voncaria.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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