Diritti dell'anima

Diritti dell'anima è una commedia di Giuseppe Giacosa. Venne rappresentata per la prima volta al Teatro Nuovo di Verona il 26 febbraio 1894 dalla compagnia drammatica Zacconi-Pilotto-Sciarra.[1]

Diritti dell'anima
Commedia in un atto
AutoreGiuseppe Giacosa
Lingua originaleItaliano
Prima assoluta26 febbraio 1894
Teatro Nuovo, Verona
Personaggi
  • Paolo
  • Mario
  • Anna
  • Maddalena
 
Scena della commedia: Diritti dell'anima, di Giuseppe Giacosa (xilografia)

Trama modifica

La scena è in una villa in Brianza, alla fine del XIX secolo.

Luciano, cugino e carissimo amico di Paolo, si è ucciso da poco tempo. Paolo non ha mai capito le ragioni del gesto, ma quando ritrova il portafogli di Luciano e legge le lettere che vi sono contenute, scopre che il cugino era innamorato di Anna, sua moglie, e si è tolto la vita poiché quest'ultima lo ha respinto.

Paolo parla di questo col fratello Mario, di cui è ospite, e dapprima il gesto di Anna, che non gli ha mai detto nulla del corteggiamento di Luciano, gli pare un esempio di amore e di fedeltà coniugale.

Poi però comincia ad affiorare qualche dubbio. Perché Mario non gli ha mai rivelato una visita di Luciano avvenuta un anno prima, di cui Paolo viene a sapere da un racconto di Maddalena, cameriera di Mario? Perché Anna vuole che Mario li accompagni nel viaggio che hanno in programma nei prossimi giorni e non vuole restino soli?

Paolo comincia a sospettare che Anna amasse Luciano e che lo abbia respinto solo per senso del dovere e non per amore dello stesso Paolo. Il nervosismo di Anna, che si è resa conto che il marito ha trovato e letto le lettere di Luciano, accresce i dubbi di Paolo, che obbliga Anna a consegnargli le lettere inviate da Luciano che la moglie ancora custodisce.

Subito dopo Paolo improvvisamente cambia atteggiamento, invece di leggere le lettere le butta in un caminetto, le brucia e chiede perdono alla moglie. Però la tensione che si è venuta a creare tra loro richiede un chiarimento, Paolo chiede insistentemente ad Anna di dirgli la verità e lei si decide: amava veramente Luciano, non ha mai amato Paolo, è rimasta atterrita dal suicidio e il comportamento di Paolo, che non capiva il suo stato d'animo, l'ha esasperata. Paolo, dice, «ha voluto spalancare la porta dell'animo di Anna e ha visto che dentro non c'è più nulla per lui».

Paolo, furioso, caccia Anna di casa. Quando vede che lei sta veramente partendo, la implora di fermarsi, ma inutilmente.

Note modifica

  1. ^ Giuseppe Giacosa, Teatro. Volume II 2ª edizione, Milano, Mondadori, 1968: pagina 470
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