Discussione:Candido (rivista)
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Prima discussione
modificaIl Candido è stato un Bi-settimanale umoristico, fondato nel 1945 a Milano da Giovanni Mosca ( padre di Maurizio ) e Giovannino Guareschi (che ne fu anche direttore fino al 1957), edito da Angelo Rizzoli.
Fu un giornale di satira politica, prevalentemente anticomunista [1]. Erede del Bertoldo, celebre rivista satirica degli anni trenta dello stesso editore e a cui Mosca e Guareschi avevano collaborato, usciva il sabato. La satira era rivolta sulla politica italiana degli anni del dopoguerra, in particolar modo sui comunisti italiani, dell'Unione Sovietica e dei paesi del patto di Varsavia.
Il Candido si trovò a poter contare fin dall'inizio, fra redattori e collaboratori, su una rosa di fuoriclasse che comprendeva, oltre agli stessi Guareschi e Mosca, autori [2] come Indro Montanelli, Leo Longanesi, Carletto Manzoni ( che divenne direttore con Guareschi all'abbandono di Mosca ) Walter Molino, Oreste Del Buono, Giorgio Pillon e Nino Nutrizio. Fu anche grazie a una redazione di tale qualità che la rivista ottenne un successo pressoché indiscusso. Fra i numerosi collaboratori non giornalisti, si ricordano gli umoristi Vittorio Metz e Massimo Simili, il disegnatore di fumetti e vignettista Nino Camus, lo storico Piero Operti e il giurista Giovanni Durando, che teneva la rubrica "Dei delitti e delle pene".
Nel 1946 il settimanale si schierò a favore della scelta istituzionale monarchica.
Per le elezioni politiche del 1948 fece campagna per lo schieramento moderato. Famoso rimase lo slogan «Nel segreto della cabina elettorale Dio ti vede, Stalin no!», con cui il giornale contribuì alla vittoria della Democrazia Cristiana sul Fronte Democratico Popolare.
Alle elezioni del 1953 Guareschi fece schierare il giornale a favore del Partito Nazionale Monarchico, lamentando una corruzione dilagante all'interno degli ambienti della DC ed un reale disinteresse per il problema spinoso di Trieste, allora ancora sotto amministrazione Alleata. Scelta che venne replicata anche nel 1958 quando nonostante gli scarsi risultati, "Candido" invitò a votare per i due partiti monarchici.
Alcune delle rubriche del Candido divennero così popolari da entrare nel parlato comune. Le rubriche che trovavano posto sul Candido erano Giro d'Italia, Lettere al postero, Visto da destra-Visto da sinistra, Nord-Sud, Il cantastorielle, Cuore epurato, Le osservazioni di uno qualunque, Il dolce stil novo, Lettere ai contemporanei e le vignette umoristiche facenti parte della serie con il proverbiale ritornello «Obbedienza cieca, pronta e assoluta: contrordine compagni!», in cui venivano sbeffeggiati i militanti comunisti. Soprannominati i trinariciuti, erano disegnati con una terza narice, che secondo Guareschi serviva a «far uscire il cervello da versare all'ammasso del Partito», che avrebbe pensato al loro posto.
«« Obbedienza cieca, pronta e assoluta
Contrordine compagni! La frase pubblicata sull’Unità: ‘Bisogna fare opera di rieducazione dei compagni insetti’, contiene un errore di stampa e pertanto va letta: ‘Bisogna fare opera di rieducazione dei compagni inetti’. »»
Ottennero grande successo anche i racconti di satira politica di Mondo Piccolo (1946), che delineavano la piccola guerra tra il parroco di campagna Don Camillo e il sindaco comunista Giuseppe Bottazzi ("Peppone"). Trovò posto sul Candido anche un racconto, anch'esso a puntate, che trattava del cosa sarebbe accaduto se Hitler avesse vinto la guerra, intitolato L'ipotesi proibita
Il 10 novembre 1957 Alessandro Minardi subentrò nella direzione a Guareschi, che continuò a scrivere come collaboratore della rivista.
Nel 1961 chiuse definitivamente le pubblicazioni.
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