Discussione:Città scomparse del Lazio arcaico

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Antica Roma
Archeologia
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Crustumeria, secondo me, era posta non vicino a Monterotondo, cui viene identificata con Eretum, ma vicino al centro Marco Simone nel comune di Guidonia, sempre in provincia di Roma.

Nella voce " Satricum " si fa riferimento a Nettunia come città matrice di Antium. Mi dispiace leggere una così enorme castroneria. La città di Nettunia Non è mai esistita. Non se ne hanno tracce archeologiche, nè viene citata dalle fonti. Si tratta di una cantonata presa traducendo un passo di Strabone dal greco, che indicava la greca città di Posidonia come limite di confine tirrenico della Italia occupata dai greci. Peccato che la città greca chiamata Posidonia sia in realtà la latina Paestum, in Campania. La traduzione letteraria di Posidonia ( città di Poseidone ) in Nettunia ( città di Nettuno ) è falsa ed attualmente è portata avanti solo dagli abitanti dal tardomedioevale paese di Nettuno, a sud di Anzio, per darsi arie di nobiltà che non appartiene loro. Mauro Bacocco

latium vetus vs adiectum modifica

Ho inserito una doverosa correzione del paragrafo che "criticava" Plinio per aver incluso Norba e Sulmo tra le città perdute del Lazio antico benchè queste, perdute in epoca recente (all'epoca di Plinio), fossero in realtà nel Lazio Adiecto come tante altre città perdute ma omesse da Plinio.

L'obiezione è insussistente perchè si baserebbe sull'assunto che Norba e Sulmo fossero nel Lazio Adiecto, ma non è così: sia Norba che Sulmo si trovavano PIENAMENTE incluse nel Lazio Antico, chiaramente a nord-ovest di Setia, Privernum e a Nord di Circei.

Ho anche sistemato la parte introduttiva sulle "liste" pliniane: a mia impressione non si spiegava chiaramente che le due liste non sono alternative e contraddittorie, ma enumerano due categorie diverse: mentre la prima enumera OPPIDA PERDUTE (all'epoca di Plinio), omettendo il nome di tre di queste (forse perduto anch'esso?), la seconda lista nomina dei POPULI, che non vanno riferiti necessariaemnte a città. Altra differenza è che la prima lista è riferita al Lazio Antico, mentre la seconda agli "Albenses", il che può essere inteso o in senso geografico o in senso etnico o in senso politico, ma di sicuro rappresenta una restrizione rispetto all'intero Lazio Antico.

Le due liste non devono quindi combaciare, al contrario. I populi non devono prendere necessariamente nome da una località (anche se è plausibile), e anche ove fosse la località non deve essere necessariamente una città perduta: o perchè all'epoca di Plinio era ancora "in vita" in qualche forma (e quindi non era perduta), oppure perchè alla sua epoca non era considerata un'oppida. Tutte le località individuate (perchè note attraverso altri autori) in effetti rispettano una delle due condizioni in modo certo o plausibile. --Luciano.comelli (msg) 00:57, 6 mar 2017 (CET)Rispondi

Lista delle città scomparse modifica

La voce è andata formandosi nel tempo, partendo dalla lista di Plinio, ma perdendo omogeneità.

Pensavo che potrebbe essere utile una tabella di questo tipo, che ho solo inizializzato per dare un'idea:

Plinio Livio Dionigi Strabone Plutarco Altri Autori Localizzata Popolo Note
Alba Longa X Latini Populi Albenses.
Amitinum X Latini
Antipoli X X
Antemnae X X X X X Sillo Italico

Varrone

Virgilio

SI

Villa Ada a Roma

Sabini-Siculi

Aborigeni

Apiolae. X X X X Forse

Castel Savello

Anche se citata da Plinio,

non compare nella sua lista

delle città scomparse

Bola X Populi Albenses.
Caenina X X X X Aborigeni
Camerium X
Collatia X
Corioli X Populi Albenses.
Corniculum X
Crustumerium X
Ficana X
Fidenae X Populi Albenses.
Longula X Populi Albenses.
Medullia X
Pedum X Populi Albenses.
Politorium X
Querquetulum X Populi Albenses.
Satricum X
Scaptia X
Suessa Pometia X
Tellenae X
Tifata X
Tolerium X Populi Albenses.
Vitellia X Populi Albenses.

Prima di andare avanti, penso però sia necessario verificarne l'utilità, e nel caso lo fosse, la possibilità di modifiche e\o aggiunte, varie ed eventuali. --Mac (msg) 12:51, 5 dic 2019 (CET)Rispondi

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