Discussione:Clavis aurea/da fare

Ultimo commento: 17 anni fa di Nanae
Suggerimento per i contributori –Copincollo il mio intervento, dal log della votazione (avente esito negativo) per la cancellazione della voce svoltasi il 18 giugno 2006. Potrebbe essere un punto di partenza per l'ampliamento della voce.

Nanae 21:59, 25 giu 2006 (CEST)Rispondi


Ci vorrebbe tuttavia un conoscitore dell'esegesi biblica medioevale per rendere meno ambiguo, citando opportuna bibliografia, la relazione fra la locuzione latina e l'interpretazione dei testi, che messo cosi' e' poco chiaro. Poichè pero', un passo dell'opera "Sic et Non" di Pietro Abelardo riporta:

:... Insignis est indolis in verbis verum amare non verba. Quid enim prodest clavis aurea si aperire quod volumus non potest? Aut quid obest lignea si hoc potest, quando nihil quaerimus nisi patere quod clausum est?.

che si potrebbe tradurre così:

:... E' rimarchevole attitudine amare la verità contenuta nelle parole piuttosto che le parole stesse. A che servirebbe mai una chiave dorata (clavis aurea) se non aprisse ciò che vogliamo? O, per contro, (a che servirebbe usarne) una di legno, se fosse possibile, quando ciò che desideriamo è nulla più che aprire ciò che è chiuso?

La frase dovrebbe riguardare l'interpretazione delle scritti teologici patristici, per la quale Abelardo invita a indagare i concetti espressi dal testo più che la forma con cui viene espresso e scegliere fra tesi discordanti, quelle sostenute da argomentazioni più robuste. Potrebbe essere una delle fonti da cui trae origine questa locuzione, ma siccome questa è una mia interpretazione, non è possibile integrarla nell'articolo così senza adeguata bibliografia :)

Aggiungo: ho trovato in rete questo riferimento, concordante con il secolo (XVI) delle dispute teologiche accennate nell'articolo:
http://filosofia.lett.unitn.it/Materiali/dispensaIzucal.pdf

in cui si cita il testo Clavis Scripturae Sacrae o Clavis aurea scritto nel 1567 da Mattia Flacio Illirico. La tesi sostenuta da Illirico (cito dal pdf):

:...rappresenta un testo polemico contro gli esiti del Concilio di Trento in materia di esegesi biblica. Volendo dimostrare la possibilità di una interpretazione universalmente valida e cercando gli strumenti per realizzare tale compito, Flacio mise a fuoco alcune regole innovative. Dopo aver escluso ogni procedimento allegorico o figurale, in linea con l’insegnamento di Lutero, e dopo aver ribadito che è la fede, e non la tradizione, che può soccorrere il credente nelle difficoltà esegetiche, Falcio illustra un principio ermeneutico destinato ad avere una grande importanza nella storia futura di questa disciplina, quello del circolo. La Scrittura va considerata come un tutto unitario, in sé coerente, dove ogni parte è componente essenziale dell’insieme (così come nel corpo le diverse membra fanno parte di un unico organismo)

Questa (il testo di Illirico) potrebbe essere una buona fonte, valida imho secondo i requisiti di wikipedia, perchè l'utilizzo del termine clavis aurea nel titolo è fatto esplicitamente col senso di chiave di lettura delle Sacre Scritture e poichè si tratta di un testo polemico, l'autore pare sostenere, dalla citazione fatta nel pdf, che la chiave di lettura da lui proposta è la migliore. Questo effettivamente combacierebbe col senso della locuzione.

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