Discussione:Comunicazione d'esistenza

Ultimo commento: 17 anni fa, lasciato da Ylebru in merito all'argomento Possibile soluzione.

Enciclopedica?

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In tutta modestia, non capisco il senso di questa voce. Si sta parlando del motivo per cui Socrate non lasciò nulla di scritto? Il problema della comunicazione del pensiero filosofico coincide con il problema della filosofia, e in ogni caso non mi risulta sia stato mai oggetto di una trattazione autonoma, ad es. di un'opera filosofica, tantomeno di Platone. Sono molto perplesso.--Antiedipo 09:10, 10 mar 2007 (CET)Rispondi

Un po' di pazienza

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Se hai la pazienza d'aspettare che termini di scrivere la voce vedrai che la tua perplessità sarà risolta.Fidati.--Gierre 18:14, 10 mar 2007 (CET)Rispondi

Avviso ai cacciatori di copyviol

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A questo punto della redazione della voce ricercando su Google notizie particolari su Kierkegaard trovavo dei riferimenti alla voce che sto trattando e che ho ritenuto d'inserire nei collegamenti esterni. Dell'argomento trattato da Morosini in [1], molto più ampiamente di quanto abbia fatto io, ho tratto solo la citazione iniziale. L'argomento invece trattato sullo stesso tema della voce in [2] è molto più sintetico di quello da me redatto ma presenta punti, peraltro nozionistici e non interpretativi, parzialmente simili a quelli che si ritrovano nella mia elaborazione. Probabilmente perché la fonte dell'argomento è la stessa e cioè "S.Kierkegaard "Opere" a cura di C.Fabro, Sansoni editore, Firenze 1972.

Questo non per mettere la mani avanti ma perchè ho sentito il dovere di dichiarare quanto su scritto a garanzia della mia onestà intellettuale. --Gierre 08:40, 11 mar 2007 (CET)Rispondi

Prosa e poesia

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È scritto che I primi pensatori ionici infatti redassero le loro opere in forma di poema in versi, come attestano i frammenti a noi pervenuti di Talete ed altri. Successivamente da Anassimandroin poi la filosofia venne scritta in prosa.

Quali siano i frammenti di Talete pervenuti nessuno sa: sarebbe opportuno citarli. Che poi da Anassimandro in poi i testi filosofici furono scritti in prosa non è vero: Senofane, Parmenide ed Empedocle non scrissero affatto in prosa. --Werther 22:21, 11 mar 2007 (CET)Rispondi

obiezione accolta

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Mi sono espresso male. Modificato il testo iniziale.--Gierre 06:11, 12 mar 2007 (CET)Rispondi

Risposta al "bar"

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Riporto qui per chi interessa la mia risposta all' utente:Antiedipo a proposito delle osservazioni sulla voce da me redatta che compaiono su Discussioni_progetto:Filosofia. "Egregio, ho ricevuto il tuo messaggio e scrivo a te poiché proprio come il filosofo danese mi piace parlare con il singolo non con il pubblico di un "bar" sia pure virtuale. Non capisco se la notazione di eventuale originalità sia un merito o un demerito: mi pare di capire che forse è considerato un aspetto negativo della voce perché ritenuta, proprio in base alla sua originalità, "non enciclopedica" (?). Andiamo per ordine: 1) Se per originale s'intende che quanto detto nell'articolo appartiene unicamente a me, mi piacerebbe ma non è così. Come ho già dichiarato nella discussione relativa alla voce tra le opere citate in bibliografia mi sono avvalso soprattutto del testo di C.Grosso al quale si rifanno tutte le citazioni della voce. 2) Tu dici che metto assieme argomenti diversi: "filosofia orale di Socrate, l'uso degli pseudonimi in Kierkeegaard, la polemica sulla comunicazione di massa": ma in effetti questi argomenti sono tutti strettamente collegati al modo d'intendere la filosofia da Kierkegaard e in particolare: - la comunicazione filosofica (la comunicazione indiretta) ha molti punti di contatto con la comunicazione dialogica socratica; - il significato dello pseudonimo è quello che dichiara Kierkegaard stesso ed è confermato dalla interpretazione di Malantschuck (come si può vedere anche nel sito citato tra i collegamenti esterni dove Morosini ([3]), ripete in parte quanto espongo nella voce); -la polemica sulla comunicazione di massa, che io condivido, non è mia ma di Kierkedaard (vedi il paragrafo sull'anonimato della comunicazione). 3)"un luogo dove riversare le tesine di laurea rifiutate": come ti ho già detto non ho più bisogno di presentare tesine di laurea: ai miei tempi, lontani purtroppo, si faceva un'unica grande "tesona" dopo quattro anni di studio. Dopo sono stato io ad accettare o rifiutare tesine.

Se volete giudicarmi per quello che valgo, se ne avete voglia e tempo, andate a leggervi i miei contributi su utente:Gierre( e a proposito mi propongo di scrivere una lunga voce su un argomento che si riferisce in parte a quest'ultimo: Massa (filosofia)) che spero susciti l'interesse dell'utente: ΣΩ.

Quello che mi dà veramente fastidio è l'accusa di copiatura ("Lo stesso autore della voce adesso addirittura mette le mani avanti, nella discussione della voce, preoccupandosi di scongiurare accuse di copyviol.") che peraltro contrasta con l' "accusa" di originalità. Io comunque non ho mai copiato: ho letto, studiato e rielaborato per mio conto. Se ci credete bene se no pazienza.

In definitiva per me Wikipedia è la possibilità di offrire lavori che servano a far capire argomenti talora ostici per chi non ha specifiche competenze, e se si riesce a farlo in modo interessante mi pare si debba apprezzare e non rifiutare. Mi sembra che sia più degna di un enciclopedia una voce riguardante Kierkegaard che una su quei strani argomenti che leggo su "ultime modifiche". Si può dire che questo è tuttora il mio lavoro, ancora per poco, e se ancora riesco a farlo in modo originale ed interessante per me va bene. Statevi bene e buon lavoro a tutti."

Per chi capita da queste parti potrà aggiungere le sue osservazioni e giudicare o meno sulla nota di "non enciclopedicità"--Gierre 20:29, 12 mar 2007 (CET) --Gierre 12:44, 13 mar 2007 (CET)Rispondi



cerco di risponderti brevemente, sperando che tu riesca a distinguere ciò che è personale(e qui nessuno c'è l'ha con te) dalla cura, che tutti abbiamo, per l'enciclopedia in quanto tale.La questione è semplicemente questa: comprendere bene cosa è enciclopedico e quindi valutare se questo tuo(in ogni caso interessante)lavoro possa o meno inserirsi, nell'ambito di una enciclopedia. Eventualmente, in caso di risposta negativa, è sempre possibile modificarlo, per adattarlo alle esigenze enciclopediche. Qualcuno, infatti, suggeriva che un lavoro come questo, specificamente riguardante il filosofo danese, potrebbe trovare spazio, magari maggiormente sintetizzato, nella voce su Kierkegaard. Anche questa è una ipotesi.A mio avviso, dopo aver letto il tuo lavoro, si tratta di una ricerca originale. Ciò significa: una ricerca fatta, da te o da qualcun altro(o riprendendo, come dici, una monografia altrui), che ha carattere di approfondimento svincolato da un riferimento costante e obiettivo a un argomento specifico, ma che spazia su varie questioni. Mi spiego ancora meglio: si è parlato di tesine e tesi di laurea semplicemente per esemplificare cosa si intende per ricerca originale. Una persona che visita una enciclopedia e si imbatte in una voce come questa, ovvero "comunicazione d'esistenza", obiettivamente non sa cosa aspettarsi; molto probabilmente, però, si aspetterà di leggere una voce che riguarda la comunicazione e l'esistenza, non una monografia su Kierkeegaard. Anche perchè non risulta affatto che Kierkegaard si sia occupato di comunicazione d'esistenza, ammesso che questo argomento sia mai stato definito e teorizzato come tale. Il filosofo danese si è occupato di fede, ragione, esistenza, angoscia, estetica, etica, teologia, persino di seduzione se vogliamo...La voce andrebbe innanzitutto rinominata, cioè spostata: "la comunicazione filosofica in Kierkegaard" ritengo potrebbe essere titolo più adeguato. Fatto ciò, andrebbe a mio avviso valutato se un lavoro così originale, personale, cioè una teoria specifica di un singolo critico del pensiero di Kierkeegaard, abbia cmq valenza enciclopedica. E in questo senso il mio parere resta negativo: una enciclopedia non è una raccolta di monografie.--Antiedipo 08:22, 13 mar 2007 (CET)Rispondi




La voce si presenta come un approfondimento di aspetti del pensiero filosofico di Kierkegaard. Bene. Si basa su lavori pubblicati ed è quindi verificabile. Bene. Non è una ricerca originale nel senso di presentare scoperte nuove o teorie strampalate e controverse, ma è invece opportunamente documentata. Bene. Quindi il problema dov'è? Che la voce vada inquadrata e integrata meglio con altre voci (quella su Kierkegaard, su Socrate, etc.), d'accordo. Non credo Gierre abbia grossi problemi a spostare la voce ad un altro titolo più adeguato. Un'enciclopedia non è una raccolta di monografie, ma può sicuramente accogliere approfondimenti specialistici. Wikipedia è un miscuglio di enciclopedia generale e specialistica e voci d'approfondimento possono starci benissimo (vedi anche ad esempio questa pagina della SEP su Kierkegaard alla sezione "Retorica"). Cat 11:38, 13 mar 2007 (CET)Rispondi




Approfondimento, è vero; verificabile, è vero; non si tratta di teorie strampalate, è vero; ma si tratta pur sempre di interpretazioni su di un pensatore. Cioè di tizio(gierre), che interpreta caio(Morosini o chi per esso), che interpreta sempronio (cioè Kierkegaard). Questo mi lascia molto perplesso: di questo passo è enciclopedica qualsiasi monografia a proposito di chicchessia. Mi sembra un criterio troppo largo(se parliamo di Heidegger o di Platone, le monografie sono qualche migliaia). Io credo che enciclopedico sia Kierkeegaard; le sue opere; i suoi concetti filosofici restituiti nella loro originale formulazione (e eventualmente qui possono entrare a farne parte, sinteticamente, eventuali posizioni critiche). Non credo che siano enciclopediche le posizioni critiche su un autore intese come voci a sè stanti. In ogni caso credo che rinominare la voce in modo da dargli un senso più chiaro e univoco, sia il minimo indispensabile, e se non lo farà gierre lo farò sicuramente io(la mia proposta in tal senso l'ho già fatta sopra).--Antiedipo 11:50, 13 mar 2007 (CET)Rispondi


Concordo con il problema dell'originalità come lo hai formulato nel senso di tizio che interpreta caio che interpreta l'autore originale. Wikipedia non dovrebbe presentare le interpretazioni date dagli utenti, ma può (e deve) presentare quelle (autorevoli) della letteratura secondaria. Se Gierre riporta (fedelmente) le intepretazion di Morosini etc. riguardo a Kierkegaard non c'è problema. Ma qui stiamo veramente spaccando in capello in quattro, perchè è difficilissimo capire dove c'è un passo interpretativo e dove c'è un semplice riassunto, specie negli argomenti specialistici. Semplifichiamo quindi: posto che non mi pare il caso che la voce sia priva di valore e da eliminare subito, quali sarebbe proposte concrete per renderla più adatta a wikipedia? Prima di agire drasticamente (che fretta c'è?) cerchiamo almeno di sentire anche il parere e le proposte di Gierre. Dovremmo riuscire a trovare un modo per collaborare e rendere anche questa una buona voce. Cat 12:00, 13 mar 2007 (CET)Rispondi


condivido lo spirito della tua risposta. Sin dall'inizio il mio intento era quello di collaborare(difficile però farlo quando si tratta di WIP, e ho già segnalato a Gierre un suo secondo WIP filosofico, sulla voce massa (filosofia), che mi pare problematico. I wip andrebbero usati solo se strettamente necessari). Non voglio fare della tetrapiloctomia.Secondo me buona parte del problema potrebbe risolversi con una opportuna rinominazione della voce(per es. seguendo l'incipit della voce stessa, che si riferisce alla comunicazione filosofica in generale) e con modifiche della voce stessa, che trascendano le monografie di riferimento inquadrando a 360 gradi, se possibile, il problema delle modalità di comunicazione in filosofia(scritta, orale, pseudonimi, accademica, non accademica, caffè filosofici, counselling filosofico, televisione, cinema e quant'altro).--Antiedipo 12:16, 13 mar 2007 (CET)Rispondi

Qual'è l'enciclopedia giusta?

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A conferma del carattere enciclopedico della voce invito i partecipanti a questa discussione a visionare l' ENCICLOPEDIA EUROPEA - VOL. VI - ALDO GARZANTI EDITORE - PRIMA EDIZIONE 1978 - PAGINE 600-601 dove vengono trattati i temi della voce da me redatta. Oppure questa non è un'enciclopedia?--Gierre 12:33, 13 mar 2007 (CET)Rispondi


A titolo di pura curiosità, non disponendo dell'enciclopedia in questione, la voce cui ti riferisci si intitola "comunicazione d'esistenza"? --Antiedipo 12:35, 13 mar 2007 (CET)Rispondi

Possibile soluzione.

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Guardando un po' alcune ricerche presenti su vari siti internet, mi sono reso conto che esistono alcune trattazioni monografiche su questo punto, relative specificamente al pensiero di Kierkegaard. Ho perciò cercato di superare il dissidio, separando la parte iniziale della voce (relativa alla comunicazione filosofica in generale ) dal resto, che riguarda specificamente il pensatore danese. Naturalmente entrambe le voci richiedono ulteriori modifiche, e questa in particolare abbisogna cmq di una rinominazione per riferirsi specificamente a Kierkegaard. Ma forse così le cose sembrano più chiare e distinte. --Antiedipo 14:53, 13 mar 2007 (CET)Rispondi

(conflittato) Condivido la rimozione del primo paragrafo ed il tentativo di inquadramento della voce. Credo che sia importante capire qui fin dall'inizio chi è che parla. Stiamo leggendo la tesi di qualcuno, spero autorevole, o le parole ed il linguaggio qui contenuti sono normalmente accettati da tutti in ambito accademico? Aggiungo inoltre che, spero ovviamente di sbagliarmi e presumo la buona fede dell'autore, ma il testo ha uno stile da saggio e ogni minimo sospetto di violazione di copyright andrebbe fugato. Ylebru dimmela 14:58, 13 mar 2007 (CET) Cancello ultimo commento, visto che ha già risposto sopra.Rispondi
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