Discussione:Peter Jackson

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Biografia non originale? modifica

Scusate, volevo segnalare che la biografia è identica a quella presente qui: http://cinema.castlerock.it/personaggi_biografia.php/id=15 Credo (ma non ne sono sicuro al 100%) che quest'ultima sia precedente, anche perché il testo di questa pagina mi risulta modificato di recente (21 settembre).

Nel dubbio, è meglio tradurre la biografia dalla voce in inglese.--Wiwi1 15:37, 28 dic 2007 (CET)Rispondi

Bibliografia modifica

Constatando una revert-war in corso ormai da mesi nella sezione "bibliografia" della voce, offro un mesetto di tempo alle parti per spiegarsi in questa sede. -- Rojelio (dimmi tutto) 12:24, 6 ago 2008 (CEST)Rispondi

Ciao, sono Matteo Marino, uno degli autori del Castoro di Peter Jackson, la prima monografia su questo regista, frutto di una sfida e di un grosso lavoro (la bibliografia era praticamente inestistente all'epoca, così come letture "serie" sul regista poi salito alla ribalta del grande pubblico). La critica cinematografica, a meno che non si è grossi nomi, non arricchisce, ma il libro ci ha dato grosse soddisfazioni, e stavamo per progettare una versione aggiornata. Sono rimasto molto interessato quando è uscito il libro di Cicala per i tipi della Falsopiano, e sono rimasto inorridito e scioccato (non si può descrivere la sensazione)quando, aprendolo e leggendo parti a caso, ho riletto le mie parole pari pari. Tutta la parte del suo libro fino a La compagnia dell'Anello (fin lì arriva il nostro Castoro) era un palese, incredibile scopiazzamento di intere frasi, argomentazioni, con un minimo (ma veramente minimo) sforzo di parafrasi (qualche aggettivo tagliato, una costruzione della frase minimamente diversa), e così via per pagine e pagine. Intere. Non parlo di tre o quattro frasi, benintesi. Insomma, un vero e proprio plagio. Ho immediatamente contattato la nostra casa editrice, che ha scoperto il bandolo della matassa: si trattava di una tesi di laurea stampata dalla Falsopiano a spese dell'autore. Il professore relatore della tesi (scandalosamente, visto che era l'unico libro italiano su Peter Jackson) non si era neanche accorto del plagio, e si è profuso in scuse con la nostra casa editrice (con la quale ha anche collaborato in passato), la quale ha mandato un comunicato alla Falsopiano, e alla stampa specializzata italiana, denunciando il fatto e invitando a non promuovere in alcun modo il libro di Cicala. L'aggiornamento del nostro castoro per ora è così saltato. Essendo (così è stata, giustamente, è ovvio, definita la questione) una "guerra tra poveri" - di certo non si tratta del plagio di Harry Potter! - adire per le vie legali non è stato giudicato conveniente dalla nostra casa editrice (dovrei sostenere le spese legali da solo), che si è "limitata" a questa campagna informativa, che peraltro ha avuto effetto. Il loro comunicato, pubblicato su diversi blog e forum, ha suscitato qualche discussione, qualche articolo (su Film tv ad esempio) e abbiamo ricevuto moltissime lettere e mail di stima e appoggio, che in parte ci ha ripagato "moralmente" del danno subito. Non certo per intenti pubblicitari (essendo le vendite minime), ma appunto perché orgoglioso della paternità di uno studio divertente, originale e appassionato su Peter Jackson, che può piacere e piace ai fan del regista, ho inserito nella bibliografia il mio libro. Quando qualcuno (non so se sia stato lo stesso Cicala) ha inserito il libro-copia del mio, l'ho cancellato. Mi scuso sinceramente se, nell'inserimento del mio libro in bibliografia, o nella cancellazione del libro di Cicala, ho contravvenuto alla netiquette (mi pare si dica così), ma la frustrazione era tanta. Tanto è vero che ho anche deciso di lasciare il libro di Cicala nella bibliografia, ma con la precisazione che si trattava di un plagio, con toni molto pacati. Ovviamente l'intervento è stato cancellato. Anche se avrei dovuto farlo subito (adesso vedo che era la via più giusta, ma nn sono molto pratico di wikipedia e temevo di non essere capito), vi chiedo di non inserire più il Cicala per i motivi suddetti, o di bloccarlo se possibile, non so. Se la giudicherete una richiesta legittima, e se deciderete di lasciare il mio libro in bibliografia, ve ne sarò grato, ma comprenderò appieno se deciderete di cancellarmi o bloccarmi per questo comportamento non opportuno. In ultimo, poiché leggo che forse la biografia qui presente potrebbe essere un copia/incolla, se vi fa piacere mi offro di riscriverla, stando attento che risulti sempre aggiornata. Grazie per l'attenzione, Matteo Marino (8/8/8 ore 13:00)

Nessuna necessità di bloccare la tua utenza: era importante comprendere le ragioni di questa sequenza continua di modifiche ed hai posto nel dettaglio le tue ragioni. Ora vediamo se giunge una replica.
Per quanto riguarda la biografia non preoccuparti: c'era stato effettivamente un copia/incolla in violazione delle regole sul copyright, ma è una cosa che è stata risolta lo scorso dicembre, non c'è necessità di riscrivere da capo nulla. Eventuali integrazioni, come sempre, sono estremamente gradite da parte di chiunque.
Un dettaglio: il blocco alla pagina riguarda solo gli utenti non registrati giacché l'edit-war era in corso tra anonimi. Ora constato che hai un account, quindi tecnicamente potresti editare la voce loggandoti; ti chiederei la cortesia di evitare di farlo finché è in corso questa discussione, giusto per una questione "paritetica". Spererei comunque di vedere portata a conclusione la questione (con conseguente sblocco generalizzato della voce) ben prima di un mese (durata del blocco che ho inserito solo in via indicativa): diciamo i primi giorni della prossima settimana se non intervengono nuovi problemi, il tempo necessario a sbrogliare la matassa nel caso dovessero sorgerne. -- Rojelio (dimmi tutto) 17:47, 8 ago 2008 (CEST)Rispondi

Naturalmente non editerò la voce finché non mi darete via libera. Ecco un link dove potete leggere il comunicato della Castoro alla stampa e un forum con una piccola discussione sul "ricalco" [1]. Non voglio annoiarvi, perciò vi riporto solo un esempio tra i numerosissimi in cui Cicala copia idea e parole dal mio libro.

Il mio libro, introducendo Forgotten Silver: "Tra il 1995 e il 1996, per celebrare il centenario del cinema, ogni nazione al mondo produsse documentari sui grandi registi della propria storia e in generale nostalgici film-omaggio sull'origine e gli sviluppi della settima arte. (...) La 53esima mostra di Venezia creò la sezione "La finestra sul cinema: 100 più 1"...

Il libro di Cicala, introducendo Forgotten Silver: "Nel 1995 il cinema compie cento anni e per l'importante evento ogni nazione decise, tra il '95 e il '96, di produrre un documentario celebrativo, spesso dai toni nostalgici di un passato molto lontano, riguardo ai pionieri e maestri delle origini. Alla mostra di Venezia di quell'anno fu creata una sezione apposita, "La finestra sul cinema: 100 più 1"... Pura parafrasi. Essendo una tesi, poi, quella di Cicala, ha bisogno di fare molte citazioni. Ma non cita noi... a noi ci copia.. e copia pure le nostre citazioni! Ma non ne elenco neanche una, è inutile... Ciao. Matteo Marino, 13:21, 10 ago 2008


Ciao, sono Giulio Cicala l'autore del libro "Il cinema di Peter Jackson", edito da Falsopiano nel 2006. Rispondo, perchè mi è permesso alla infamante ed offensiva lettera di Matteo Marino. Quello che pretendo e penso sia giusto è che il libro da me scritto, come altrettanto giustamente quello di Marino e Bordoni, compaia nella biografia del regista neozelandese su wikipedia senza commenti o offese che non hanno niente a che fare. Prima di rispondere alle ingiuste offese, volevo fare le mie sincere (che ci creda o meno) scuse al co-autore Marino per non averlo messo nella biografia e nelle relative citazioni del libro e di aver menzionato solo il nome di Bordoni, ma penso che per questo motivo non debba essere "crocifisso" (passatemi il termine). Mi spiace ma devo smentire quello che ha detto qui sopra Matteo Marino. I due libri sono molto differenti, nostante il fatto che possano sembrare due biografie sul medesimo regista del quale anch'io sono un grande ammiratore e studioso tuttora. Già il fatto che il mio libro è del 2006 e il suo è del 2002 fa capire che molte cose in più sono state messe visto tutto quello che è successo. Inoltre a livello numerico di pagine, entrambi formato molto simile, sono di gran lunga differente. Il mio sono 260 pp e il suo 140 pp. Detto questo parliamo dei contenuti. Il mio libro, dove cito sia in bibliografia che in alcuni passaggi il volume del Castoro (a differenza di quello che dice Marino, sbagliando) non è solo una monografia di contenuti di tutti i film di Jackson, ma anche di come li ha girato praticamente, da un punto di vista prettamente tecnico (cosa che nel volume di Marino non se ne parla proprio). A testimonianza di questo c'è tanto di saggio di riferimento sul concetto di "effetto speciale" e delle varie tipologie di trucchi cinematografici. Questo discorso l'ho sviluppato sia per i primi film, per quanto era possibili, sia per gli ultimi dove c'è stato un grande sviluppo a riguardo ( anche di questo non vi è traccia nel libro di Marino). Ma non è tutto. Nel mio libro vi è un intero capitolo dedicato allo scrittore Tolkien, cosa che non viene minimamente menzionata dagli altri due autori. Già perchè come ho detto sopra il mio libro non è solo una monografia sul regista neozelandese, ma anche un confroto e approccio al metodo di lavoro tra Jackson e Tolkien. Come il primo affrotna la realtà e l'immaginazione nei suoi film, così ha fatto anche lo scrittore nei suoi libri in particolar modo con "Il signore degli anelli". Proprio riguardo al libro ho scritto tutto un pezzo legato alla trasposizione cinematografica, anche da un punto di vista tecnico e non solo di contenuti. C'è anche tutto il capitolo su King Kong che per ovvi motivi di tempo i due autori del Castoro non hanno potuto approfondire. Posso andare avanti dicendo che la mia bibliografia/webgrafia è molto folta e tante cose già le conoscevo ancor prima di leggere il vostro libro o le ho aggiunte in base a mie supposizioni. Se Marino è arrabbiato per il fatto che qualcun'altro abbia pubblicato un libro sul regista Jackson, cosa dovrei dire io che ho dovuto subire ingiurie basate solo su parole e senza che qualcuno veramente l'abbia letto. Inoltre va menzionato il fatto che la sua è stata una concorrenza sleale, visto che ha pubblicato il libro con la casa editrice che ha il monopolio sulle monografie dei registi in Italia e non permette praticamente a nessuno di scrivere altri libri simili, uno dei due autori lavora alla Feltrinelli di Roma e il mio libro è stato pubblicato da una casa minore, ma comunque di buona fama. Insomma mi sembra il discorso perfetto dello "squalo" che mangia il pesce piccolo (non so come la vedete voi). Per quanto riguarda la pubblicazione non è assolutamente vero che le spese sono state a mio carico e poi nonostante lo spietato boicottaggio, il libro ha avuto un discreto successo di vendite e di critica. Cito fra gli altri il giornalista Francesco Alò che durante la presentazione del libro ha detto che i due volumi sono completamente differenti. Per quanto riguarda il mio docente con cui mi sono laureato ha detto in più occassioni l'esatto contrario rispetto a quello che riferito sopra. Ultimo, ma per questo non meno importante, spesso mi è capitato di dover rimettere i dati del mio libro alla voce "bibliografia" e non mi sono mai permesso di cancellare il suo libro. ho solo tolto la scritta diffamante e fasulla quando le ho trovate perchè non era giusta sia nei miei confronti, sia verso il mio libro. Questa è la mia risposta al testo di Marino e spero di poter vedere ancora il titolo del mio libro su wikipedia alla voce che gli compete e che queste inutili e sterili polemiche possano finire e alla fine, nonstante i tanti boicottaggi, i lettori e i fan possano scegliere cosa leggere (visto che l'intento anche del sito è questo, cioè dare libere informazione e non "filtrate"). Oltre al fatto che è un inutile "guerra tra poveri", ma la faccio anche per una questione personale e di rispetto. un saluto a voi e scusate se mi sono dilugato, ma la rabbia e l'offesa nei miei confronti e del mio lavoro è andata oltre e mi è sembrato opportuno replicare. Grazie per lo spazio concessomi

Qui di seguito ecco il quarto di copertina del libro e dati relativi:

  • Giulio Cicala, "Il cinema di Peter Jackson", Falsopiano, Alessandria, 2006. ISBN 9788889782064

"Peter Jackson e l'horror. Peter Jackson e Tolkien. Peter Jackson e l'ossessione King Kong. Tra miti e leggende, progetti grandiosi e nuovi effetti speciali, il percorso (unico) di Peter Jackson, cineasta neozelandese divenuto punto di riferimento per tutti gli appassionati di cinema di tutto il mondo. Gli straordinari successi de "Il signore degli anelli" e di "King Kong" rivivono in questo libro accurato, dotato di un documentato apparato fotografico. Una nuova lettura che offre sguardi dietro le quinte e mira a svelare i molti segreti di un'epopea produttiva con pochi precedenti nella storia del cinema."

Giulio Cicala, 12:35, 14 agosto 2008.


Salve, mi chiamo Andrea Bordoni e sono il coautore del Castoro su Peter Jackson. Premetto che mi ero ripromesso di non entrare mai più in discussione sulla somiglianza del mio libro con quello del sig. Cicala già nel 2006. Dopo tante discussioni, dopo aver ricevuto solidarietà da parte di critici e della mia casa editrice, ho deciso di non proseguire con l’azione legale che avevo intrapreso per pura questione di principio. Il mio avvocato, studiato il materiale, sosteneva ci fossero i presupposti per procedere, ma mi diceva sinceramente che da guadagnarci c’era davvero poco più di una soddisfazione personale. Uscì la definizione guerra-tra-poveri, nel senso che sia la Falsopiano sia Il Castoro sono piccole case editrici che non pubblicano certo best seller. La prima assurdità che leggo sulla risposta a Marino del sig. Cicala è che Il Castoro sia uno “squalo" che mangia il pesce piccolo. Gli assicuro, e parlo proprio perché lavoro per una libreria Feltrinelli (cosa c’entra questo poi), che una casa editrice come Il Castoro non ha davvero nessuno potere, ma al limite una lunga tradizione di coerenza e qualità. Questi discorsi mi fanno capire che c’è un fondo di sincerità e una certa ingenuità nel punto di vista del sig. Cicala, nei panni del quale voglio provare a calarmi. Una tesi di laurea è un lavoro duro, di ricerche, trascrizioni, ispirazioni e appunti. Sono certo che sia possibile perdere la presa del proprio materiale, non ricordare più dove si era copiata quella frase o quell’idea, e nel momento di inserirla nella stesura confondersi, addirittura arrivare a convincersi che sia una propria idea, espressa con proprie parole. Per i risultati di un esame di laurea non è così importante, ma per la pubblicazione di un libro il discorso cambia. Per questo la nostra casa editrice ha parlato di “ricalco”, perché nella lettura parallela dei due testi più di una persona ha potuto contare 54 frasi praticamente identiche o concetti rimaneggiati, ma con parole simili (anche su idee piuttosto aleatorie e soggettive, che difficilmente possono essere venute in mente a noi e qualche anno dopo anche al sig. Cicala) solo nelle prime 86 pagine del libro. Di questo che sostengo verranno fatti esempi in un prossimo intervento. Il sig. Cicala sostiene che “i due libri sono molto differenti”. Nessuno dice che ha cambiato la copertina, il nome degli autori e l’ha ridato alle stampe. Ci sono pagine e pagine che non sono ricalcate dal nostro libro: farina del sacco del sig. Cicala o ispirate da altre fonti, questo non mi interessa. Il fatto è che la definizione “completamente differenti” non si adatta a quel libro che ripeto ha 54 frasi praticamente identiche o concetti rimaneggiati, ma con parole simili solo nelle prime 86 pagine. E la prima e unica citazione esplicita del nostro libro (non ci cita in vari passaggi come sostiene qui sopra) si trova a p. 67. Il sig. Cicala si è sentito “infamato” e “offeso” da Matteo Marino arrivando perfino a sostenere che la motivazione sia il fatto che non è stato correttamente citato nel suo libro. Devo dire qui ho sorriso. Il lavoro di critico di Matteo Marino, citato nel 2008 anche nel dizionario dei film il Morandini (p.732), non è certo messo in discussione dalla disattenzione con cui il sig. Cicala ha compilato la sua bibliografia. E le sue sincere scuse sono apprezzate, ma sono il minimo. Per finire voglio riportare una frase dell’intervento del sig. Cicala: “Se Marino è arrabbiato per il fatto che qualcun'altro abbia pubblicato un libro sul regista Jackson, cosa dovrei dire io che ho dovuto subire ingiurie basate solo su parole e senza che qualcuno veramente l'abbia letto”. Il giorno in cui uscì il libro del sig. Cicala, l’ho comprato, pagando 13 euro, contento di poter leggere altri punti di vista su questo importante regista, ma non fu così. Il libro l’ha letto anche Marino, anche il mio avvocato, e i tipi della Castoro. “Ingiurie” non credo che ce ne siano state da parte nostra, ma la difficoltà ad accettare alcune verità oggettive da parte del sig. Cicala questa, sì, è evidente.

Andrea Bordoni, ore 14:45, 15 agosto 08

Dopo l’eleganza della risposta di Andrea Bordoni, mi scuso per la lunghezza di questo intervento (come vedrete però molto concreto). Prima di chiedere al Cicala il coraggio e a voi la pazienza di accompagnarmi in questa parziale ma intensa lettura parallela dei nostri testi (per mostrare, prove alla mano, che quanto asserisco è ben lontano dall’essere falso, ulteriore offesa che Cicala non esita ad arrecarmi), voglio puntualizzare un paio di cose. Innanzitutto, chi legge il libro di Cicala non si troverà tra le mani il nostro stesso libro in tutto e per tutto, nel senso che il Cicala non ha preso TUTTE le nostre frasi e TUTTE le nostre idee: ha incastonato ALCUNE delle nostre frasi e ALCUNE delle nostre idee in paragrafi probabilmente scritti da lui con una certa trascuratezza stilistica e analitica (ma questo è un parere del tutto personale e soggettivo e non c’entra niente in questa discussione). Queste frasi ricopiate e argomentazioni riproposte poi sono talmente frequenti (una a pagina a voler essere buoni) da far dubitare di qualsiasi buona fede. Un po’ come se (per riprendere l’ironico parallelo con Harry Potter) in un nuovo libro fantasy per ragazzi vi imbatteste in un mago con una cicatrice sulla fronte a forma di saetta, nel gioco del Quidditch, in frasi di dialogo identiche a quelle dei romanzi della Rowling, nelle sue stesse descrizioni, eccetera, ma l’autore sostenesse l’originalità della sua opera perché la trama è diversa… non si può fare, mi pare. E voi lettori vi sentireste ingannati. Il nostro Castoro rimane per fortuna un’opera a se stante: comprando il libro di Cicala non si ha anche il nostro stesso libro compreso nel prezzo. Questo sia chiaro. Il Cicala ha “solo” usato materiale protetto da copyright in maniera illecita, e confessa di averci anche guadagnato sopra (la notizia che si trattava di una tesi di laurea pubblicata a spese dell'autore e perciò non molto controllata ci era stata data dalla Falsopiano, forse per rabbonirci). E’ inoltre assurdo sostenere che si tratti di libri diversi dal momento che il suo parla ANCHE di film che, al momento della pubblicazione del nostro Castoro, non erano proprio usciti al cinema. Il libro del Cicala è evidentemente ricalcato sul nostro esclusivamente in quelle parti che riguardano film trattati anche da noi, è lapalissiano. Aggiornare il nostro lavoro, dal momento che siamo autori viventi, non tocca certo al Cicala, ma a noi. Per non parlare dell’ingenuità di voler apparire come vittima, accusandoci di avergli fatto concorrenza SLEALE pubblicando ANNI PRIMA un libro con una casa editrice più importante! Qua siamo alla follia, alla mancanza di qualsiasi logica, all’arrampicamento sugli specchi. Trovo inoltre inopportuno che il Cicala riscriva in questa pagina i dati del suo libro, con tanto di isbn e quarta di copertina, come fosse una pubblicità, facendo comparire quindi il suo libro su questo sito nonostante la discussione in atto, prima che voi di wikipedia prendiate una decisione al riguardo. Un’ammissione di colpa, delle scuse, sarebbero l’atteggiamento più saggio per il Cicala, che deve immediatamente desistere dal promuovere o far conoscere in qualsiasi modo il suo libro nella forma che ha tuttora. Venendo alla lettura parallela, cioè alla dimostrazione pratica delle mie parole, comincerei con un’affermazione incontestabile: il Cicala, oltre a copiare le nostre citazioni della stampa italiana, ha inserito due citazioni della stampa estera … con il piccolo particolare, che forse gli è sfuggito, che erano state tradotte da noi per la prima volta in italiano, e lui ha usato le nostre parole. Qui non ha reputato di dover lavorare di parafrasi per il solo fatto che non ha compreso che quella traduzione era coperta da diritto d’autore, e quindi risulta tutto identico, parola per parola. Non possono certo esistere due traduzioni uguali per caso, né può aver copiato queste parole altrove. Le citazioni sono quelle da Variety («Questo documentario-burla perversamente intelligente è una spassosissima satira sulla recente ondata di film celebrativi») e dal Neozelandese Cinema Papers, che noi siamo andati a scovare nelle biblioteche e che il Cicala ha trovato già bell’e pronto e tradotto (sono sei righe, ve le risparmio, Bordoni-Marino a p. 53, Cicala a p. 53, ironia della sorte) senza alcun riferimento a noi. E ora veniamo al sodo. Pochi esempi tra tanti, troppi. Stesse identiche parole: dove Bordoni e Marino scrivevano nel 2001: «Il Leone d’Argento assegnato nel 1994 a Creature del cielo in occasione della mostra del cinema di Venezia e la nomination all’Oscar per la migliore sceneggiatura originale diedero a Peter Jackson UNA NOTORIETA’ INTERNAZIONALE, APRENDOGLI LE PORTE DI HOLLYWOOD», il Cicala scrive nel 2006: «Questi due eventi diedero un’importante sterzata alla vita del regista e gli permisero di raggiungere UNA NOTORIETA’ INTERNAZIONALE, APRENDOGLI così anche LE PORTE DI HOLLYWOOD ». Stesso concetto, stesse parole: il Cicala scrive: «La pellicola, benché d’OTTIMA FATTURA PER UN REGISTA ANCORA INESPERTO, HA LA PECCA di essere un po’ stereotipata e superficiale poiché Jackson analizza i “classici” elementi del retroscena dello spettacolo, non avendo ancora avuto la possibilità o l’occasione di conoscere il vero mondo luccicante dello spettacolo», Bordoni e Marino scrivevano, senza ripetizioni: «Nonostante l’ OTTIMA FATTURA e le situazioni esilaranti quella di Jackson, REGISTA ALLE PRIME ARMI, HA COMUNQUE LA PECCA di essere una satira “per sentito dire”...» eccetera. Bordoni-Marino: «Dopo aver speso diciassettemila dollari di tasca propria, (…) ottenne duecentomila dollari grazie ai quali completò il film e poté AVVALERSI, IN FASE di post-produzione, DEL PROFESSIONISTA JAMIE SELKIRK». Ovviamente Cicala riporta la notizia con lievissime modifiche (basta confrontare la nostra pagina 21 con la sua pagina 25) e poi scrive: «I soldi ricevuti servirono anche a migliorare i rozzi effetti utilizzati da Jackson per le scene splatter e ad AVVALERSI IN FASE di montaggio DEL PROFESSIONISTA JAMIE SELKIRK». Un copia e incolla che esula dal buon gusto grammaticale: la frase “I soldi ricevuti servirono … ad avvalersi” è da 5 in lingua italiana; evidentemente il Cicala non poteva rinunciare alla nostra espressione, il verbo “avvalersi” l’aveva ipnotizzato. Il dubbio che il Cicala non sia un asso in lingua italiana lo dimostra anche il testo che ha scritto per questa discussione: tra le altre cose, “qualcun altro” si scrive senza apostrofo. Ma magari Cicala andava di fretta mentre scriveva qui, non reputando questa discussione importante. I refusi capitano, lo sappiamo bene, capitano anche a chi fa il proprio lavoro con serietà. Ora lo saprà anche il Cicala, il quale copia anche… i nostri stessi errori! – errori che i nostri lettori ci hanno comunicato e che provvederemo a correggere nel prossimo aggiornamento. Parliamo dei dati sul matrimonio tra Jackson e Walsh e del cammeo di Ackerman in Splatters, da noi attribuito erroneamente (Ackerman è presente nel film ma in un altro ruolo rispetto a quello indicato da noi). Errare è umano, perseverare… Per dire che Peter Jackson ricevette in regalo una cinepresa a otto anni, Bordoni-Marino inventano questa espressione che voleva essere ironica: «Quando i suoi genitori COMPRARONO UNA cinepresa SUPER8 nel Natale del 1969 con l’intenzione di FILMARE IL FIGLIO CHE SCARTAVA I REGALI (…) Peter aveva otto anni e decisamente altre idee in testa». Il Cicala rinuncia all’ironia, ma non alla frase: «Il piccolo Peter impugnò per la prima volta una cinepresa alla giovane età d’otto anni, quando i genitori COMPRARONO UNA SUPER8 PER RIPRENDERE IL FIGLIO CHE SCARTAVA I REGALI di Natale». Tra i tanti usi di una cinepresa… O noi e il Cicala siamo collegati telepaticamente, o mi sembra che abbia copiato. Questo per quanto riguarda i dati, le notizie, le curiosità, le vicende produttive, riportate, come abbiamo visto, con un minimo sforzo di parafrasi e senza controllare le fonti. E soprattutto senza alcun rispetto per il nostro lavoro di ricerca originale. Ma Cicala “si ispira ampiamente” anche alle nostre analisi critiche, alle nostre idee (lo ribadiamo: inserendole a intermittenza in altre frasi e idee fino a prova contraria sue), questo soprattutto per quanto riguarda Forgotten Silver, Creature del cielo e Sospesi nel tempo. Per Creature del cielo, ad esempio, l’elenco dei molti nomi delle due protagoniste fino al “colpo di scena”, fuori dal film, del cambio di nome reale di una delle due, che oggi è conosciuta come la scrittrice Anne Perry, è ripresa pari pari a p. 54 del ricalco di Cicala, che riporta fedelmente la nostra idea e il nostro elenco, nello stesso ordine!!! Noi: «L’una viene chiamata Pauline dai professori e dal dottor Bennett, Paul dalla signora Hulme e da Juliet». “Cicala” (tra virgolette perché non può essere giudicato l’ autore della frase che vado a citare): «Pauline è chiamata così dai professori e dal dottor Bennett, Paul da Juliet e dai suoi genitori». E poi, sempre con costruzioni di frasi simili, Yvonne, Charles, Paulette… e la cosa continua per tutto il paragrafo. Avere la stessa intuizione, usare la stesse frasi, e addirittura fare un elenco seguendo lo stesso ordine del tutto arbitrario scelto da noi, mi sembrano indicatori o di un’affinità elettiva tra noi e il Cicala, o di un plagio. Anche a copiare bisogna essere bravi, e mi sembra che il Cicala non abbia questa qualità. Mi fermo qui, ma gli esempi possono riempire pagine. Per voi saranno noiosi, per me sono dolorosi. Interessanti forse solo per un avvocato, un giudice, un imputato.

Matteo Marino, ore 17:55, 15 agosto 08


Buonasera, risponderò in maniera concisa e diretta alle due lettere di Marino e Bordoni per concludere, spero una volta per tutte questa logorante e fastidiosa discussione. Anzittutto non mi sembra giusto che voi e solo voi possiate scrivere un nuovo libro su Jackson solo perchè siete stati i primi in Italia a farlo, ma è diritto di chiunque lo volesse fare. Secondo, io ho citato il vostro libro e se non va bene l'espessione "molto diversi", userò l'espressione diversi. Sono entrambe due biografie, ma differenti come struttura e tipo di contenuti. Gli argomenti affrontati non li ripeto avendoli già specificati nel mio messaggio precedente. Nel mio lavoro c'è tutta la buona fede e la serietà nel aver scritto sia la tesi di laurea sia poi il successivo libro e l'idea di copiare o fare un plagio nei vostri confronti non mi è mai balenata nella testa (che voi ci crediate o meno). Entrambi hanno lo stesso sviluppo cronolgico di approfondimento, ma è una prassi che è soliti seguire per le monografie in linea di massima e non per questo si può dire plagio. Io mi sento a posto con la coscienza e non penso di aver fatto un torto a nessuno, ma di aver sviluppato un lavoro in maniera seria e sincera. Il vostro libro è citato e anch'io vi riconosco senza problemi il merito di essere stati i primi ad aver scritto un libro su Jackson in Italia, ma non per questo chiunque lo faccia in futuro (chiunque sia) debba essere offeso in questo modo. Ripeto, come detto sopra, il mio libro è del 2006 e il vostro è del 2002 per cui una bella differenza c'è. Non si può dire che è un copia e incolla. Alcune fonti si le ho prese da voi, ma molte altre me le sono recuperate pure io o le ho prese da altre parti. Mi auguro che questa diatriba finisca e che il mio libro abbia il medesimo rispetto e spazio che merita il vostro, benchè voi pensiate diversamente e abbiate fatto di tutto per boicottarlo anche togliendolo da questo sito decine e decine di volte. Tengo a precisare che io dal libro non ho guadagnato niente e per scruupolo morale e personale ho anch'io fatto leggere i due libri ad esperti del mestiere, sia in campo legale che critico, e mi hanno detto che non sono la stessa cosa e posso convivere tranquillamente. Una sola precisazione riferita a Bordoni e al suo lavoro alla Feltrinelli. Il mio non era in tono dispregiativo per il tipo di lavoro, ma per il fatto che essendo lui stesso coinvolto nel aver scritto un libro su Jackson e ne esce uno di una casa concorrente non sempre si è capici di vedere la situazione in modo oggettivo, quindi si può cadere (non so se lui l'abbia fatto o meno) in una manovra di boicottaggio. Detto questo non ho altro d'aggiungere e spero possa finire qui la questione e che entrambi i libri possano godere del medesimo spazio per gli eventuali lettori interessati. Io come i due autori del Castoro faccio una questione personale e non di puro interesse commerciale economico visto che appunto non si sta parlando di Hary Potter, ma la possibilità di far conoscere meglio al pubblico chi è Peter Jackson e, personalemente (non so se vale anche per Bordoni e Marino), vuol dire molto. Aggiungo solo che magari involontariamente per la foga e l'arrabbiatura, per usare un eufemismo, mi sia scappato qualche errore nel testo ma anche chi scrive un cognome con davanti l'articolo non è proprio il massimo dell'italiano, oltre al fatto che è cacofonico alla lettura. Scusate per l'appunto. grazie per lo spazio


Giulio Cicala 21:57 15 agosto 08

La debolezza degli argomenti del sig. Cicala è tutta in quest'ultima risposta, non può controbattere niente di niente alle somiglianze messe in evidenza in precedenza con abbondanza di esempi, e torna ad arrampicarsi sugli specchi. Chi di noi ha mai messo in discussione il fatto che due monografie è più che lecito si svolgano, com'è naturale, cronologicamente? Non è certo stato questo uno dei nostri argomenti per sostenere il plagio. Ma, sig. Cicala, ci sta prendendo forse in giro rispondendo, invece che alle nostre accuse che non si possono smentire, ad accuse che lei stesso inventa perché facilissime da smentire? Tutto ciò che riesce a fare è immaginare (perché di pura immaginazione si tratta, non evincendosi questo dalle nostre parole)che vogliamo avere il monopolio su Peter Jackson in Italia, quando, se si rilegge le ultime righe dell'intervento di Bordoni, io e Bordoni ci siamo COMPRATI il suo libro contenti di poter leggere un altro punto di vista su uno dei nostri registi preferiti. Salvo scoprire, poi, che invece avevamo pagato per rileggere le nostre stesse parole. Benvengano tutti gli studi seri e originali del mondo, non può che far bene alla critica italiana e alla conoscenza di Peter Jackson. Possono anche partire dal lavoro che abbiamo iniziato noi, anzi non può farci che piacere se questo avvenisse, ne saremmo fieri, sarebbe un bellissimo riconoscimento del nostro impegno, basterebbe esplicitare nel testo questo legame nella misura di volta in volta dovuta (e non come fa lei con una nota anonima - e, colmo dei colmi, errata, ma è davvero un piccolo particolare - dopo 67 pagine di copiature e neanche una citazione virgolettata nel testo che sia una! Quando sulla falsariga del nostro testo ha ovviamente impostato tutto il suo lavoro della prima parte del libro/tesi). Il suo atteggiamento, la sua appropriazione indebita, invece, non può che nuocere a tutti, in primis a lei stesso, se ne rende conto? A parer mio, non può chiedere rispetto per un lavoro che non rispetta il lavoro altrui. Davanti all'evidenza, quando le viene data occasione pubblica, continua a non scusarsi (almeno scusarsi!) per i danni materiali ma soprattutto morali causati, nonché il tempo perso dietro di lei, e a non riconoscere le proprie colpe. Se proprio vuole farci credere che le sue scopiazzature non erano intenzionali (ma 54 su 86 pagine... mah) bensì frutto di ingenuità, inesperienza e non professinalità (credendo erroneamente che la critica cinematografica si basi su un puzzle di taglia e incolla di varie fonti da occultare e parafrasare, lavoro "degno" solo di una tesina di scuola media o di una tesi pochissimo seria), ora, confronti davanti agli occhi, dovrebbe essersi reso ben conto della loro portata. Quanto all'articolo davanti al cognome, confesso con un po' di vergogna che era voluto, e ripetuto, con intenzioni dispregiative. Mi scuso col sig Cicala e con voi per questa immaturità veramente bassa dovuta all'esasperazione e anche per la cacofonia. Anch'io spero che qui su wikipedia la questione sia stata sviscerata a sufficienza (a meno che Bordoni non abbia qualcosa da ribattere), perché davvero non c'è più niente da aggiungere e ho finito (forse già da qualche riga, temo) ogni scorta di pazienza e diplomazia. Grazie per il troppo spazio concessomi. Spero vogliate accogliere la mia richiesta di non inserire in bibliografia il libro di Cicala per la palese violazione dei diritti d'autore ampiamente documentata, anche se la questione, per i motivi suddetti, non è stata ancora discussa nell'aula di un tribunale.

Matteo Marino 1.50 16 agosto 2008

Anch'io chiedo che la pubblicazione del sig. Cicala non venga inserita nella bibliografia della pagina dedicata a Peter Jackson. Credo non ne abbia diritto per i suddetti motivi. Grazie, buon lavoro a tutti.

Andrea Bordoni 9:16 18 agosto 2008


Mi spiace deluderla Sig. Marino e il Sig. Bordoni, ma il mio ultimo commento non è sintomo di mancanza di argomenti su cui fare leva o il fatto che mi voglia arrampicare sugli specchi per difendermi, ma è data dal fatto che sono stufo (e potrei dire altro ma evito) del suo comportamento nel voler boicottare a tutti i costi il mio libro su questo sito, togliendolo come su sua stessa ammissione o aggiungendo frasi diffamanti a riguardo per svariati mesi di continuo. Ripeto che il mio non è stato un plagio o una scopiazzatura del vostro perchè, e mi baso su quello che dice lei e Andrea Bordoni, la questione è su una cinquantina di pagine e non su tutto il libro che ribadisco è di 260 pp. ed è stato scritto nel 2006 e non nel 2002 come il vostro. Per quanto riguarda la parte su Jackson, io ho menzionato il vostro libro nella biografia (com'è normale fare in tutti i libri) e in alcuni passaggi del testo, ma non pensiate che le fonti su cui ho studiato siano solo ed esclusivamente le vostre, come potete vedere nella lunghissima bibliografia. Tutti quei libri li ho studiati e ho fatto anche considerazioni ma non per questo si può parlare di plagio. Alcune informazioni per forza di cose sono le stesse perchè si sta parlando della carriera della medesima persona e quello che ha fatto è quello, non può essere differente. Il mio libro fa un confronto a distanza tra Jackson e Tolkien e il loro modo di narrare nelle rispettive arti. Entrambi hanno basato la loro carriera raccontando qualcosa che sta a metà tra realtà e finzione ed è questo che mi interessava far capire, come, a loro modo i due fossero simili nelle rispettive discipline. Che ci crediate o no questo era ed è il mio intento. Detto questo posso essere concorde con lei/voi che alcune cose sono simili o esprimono lo stesso concetto, ma da li a dire che il mio libro è un plagio del vostro c'è differenza. Faccio un esempio che potrebbe essere chiarificatore. Ho letto l'intervista/biografia ufficiale che Sibley ha fatto a Jackson e uscita a fine 2006 inizio 2007 (non so se l'avete letta ed in caso negativo ve la consiglio, è in inglese naturalmente). Leggendo quel libro ho ritrovato alcune cose che già sapevo e che si possono trovate o nel mio o nel vostro o in entrambi i volumi, ma il tutto raccontato in modo differente e diretto vista la fonte, ma con questo non mi verrebbe mai di dire che è una copia di qualcos'altro di già scritto. Non so se ho reso l'idea, spero di si. Detto questo sostengo di non aver fatto un torto a nessuno, ma se la cosa vi può far piacere e tranquillizzare nella prossima edizione del libro farò una revisione del testo e dove ci sarà la necessità di specificare la fonte del vostro libro, lo farò senza problemi, ma da qui a dire scusa a voi due non mi sembra il caso perchè io il mio dovere l'ho fatto senza doppi giochi e in assoluta buona fede altrimenti non avrei impiegato mesi e mesi della mia vita a scrivere questo libro. Ripeto, perchè forse non è chiaro, che quelle famose 55 pagine che mi discutete non sono il copia e incolla del vostro, ma uno studio approfondito sulla materia che si è basata anche sul vostro libro (per inciso comunque, e voi lo sapete benissimo, non sempre nel testo viene fatto riferimento alla fonte, ma si mette poi tutto alla fine nella bibliografia e questo non vuol dire mancare di rispetto nei confronti dei libri e autori citati, come io non voglio mancare di rispetto nei vostri che lo vogliate credere o meno). Detto questo vorrei che l'appello di non pubblicare il mio libro sulla biografia italiana di Jackson non venga accolto perchè ingiusto in quanto nel mio libro oltre a quello detto qua sopra si possono trovare tanti altri interessanti argomenti che su quello di Bordoni e Marino non ci sono. Solo per citarne alcuni ecco presto fatto l'elenco: la vita e la letteratura di Tolkien, la stesura de "Il signore degli anelli", la trasposizione cinematografica con analisi da testo a film, lo studio degli effetti speciali nel cinema di Jackson dai suoi primi film fino a quelli più recenti con tanto di approfondimento sull'evoluzione tecnologica degli e riferimento anche a primi effetti visivi della storia del cinema, la realizzazione di King Kong. E questo è solo per dire in maniera sommaria ciò che c'è in più. Insomma poca roba verrebbe da dire visto che il mio libro è di sole 260 pp. Per quanto riguarda l'ironia di fondo di Marino nel suo testo e il tono dispregiativo nei miei confronti anche da un punto di vista personale evito proprio di commentarla perchè totalmente fuori luogo e sterile. Spero che questo "muro contro muro" finsca con questo mio ultimo messaggio e che wikipedia non accolga la richiesta di boicottare il mio libro da parte di Bordoni e Marino e metta alla voce "bibliografia" anche il mio, visto anche che il mio testo è possibile trovarlo anche in altri siti di settore. Se ciò non accadesse troverei questa scelta ingiusta e non in linea con il sito che dovrebbe fornire tutte le informazioni a riguardo. Faccio infine una domanda a due autori del Castoro e non è in tono polemico (meglio specificare): come mai non avete fatto ancora un aggiornamento del vostro libro? Di cose nuove ce ne sono ancora da dire e anch'io ne avrei altrettante d'aggiungerne al mio. Non penso che sia dovuto al fatto che è uscito il mio, visto che in occasioni particolari spesso escono più volumi sullo stesso autore, come può testimoniare Andrea Bordoni visto che lavora in una libreria. Forse non era ancora pronto niente o forse è stata una scelta della vostra casa editrice o altro... Grazie ancora per lo spazio.


Giulio Cicala 11:05 18 agosto 08

Dire cosa c'è in più (per motivi cronologici) o di diverso non significa smentire ciò che è uguale. Per quanto riguarda un'eventuale sua revisione del suo testo, le consiglio di riscrivre interamente le prime 86 pagine, perché espungere tutte le frasi copiate da noi potrebbe essere difficile, a meno che, oltre a quelle che le ho segnalato, non le abbia già anche lei in qualche modo individuate, il che è un'ammissione di colpa, che non sarebbe niente di male, anzi!, ma senza il coraggio, ancora una volta, di chiedere scusa. Non tollererò altre versioni del suo libro ricalcate sul mio, questo è certo. Le suggerisco di rivedere anche le altre parti del suo testo, se il lavoro che ha fatto sulle fonti straniere è simile a quello che ha fatto col nostro libro, come mi sembra di capire dalle sue parole: non è detto che, poiché gli autori stranieri non possono protestare, copiarli sia corretto (ma, attenzione, le cose potrebbero anche NON stare così, e il resto del libro essere originale, non lo so; il mio, fuor di polemica, è un sincero suggerimento per Giulio Cicala, se vuole proseguire a lavorare in questo campo con serietà e impegno e non inimicarsi i colleghi). Sono certo che in futuro farà meglio, facendo tesoro di questa esperienza negativa, sempre se riuscirà ad accettarla. Sarebbe stato degnissimo da parte sua ammettere la sua colpa e rinunciare a far comparire il suo libro in questo e in altri siti, fino a che una nuova eventuale versione non ristabilisca la completa paternità sulla sua opera. Quanto agli altri siti che citano il suo libro, li contatterò al più presto. (Noto solo ora con un sorriso che il mio testo non compare più nella bibliografia di wikipedia inglese, dove compariva con la didascalia: "the first book-length study of the director: it's in Italian"; al suo posto c'è il libro di Cicala - non aggiungerò il mio né cancellerò il suo fino a che questa discussione non sia finita, ovviamente), Voglio inoltre tranquillizzarvi dicendovi che questo è il mio ultimo intervento in questa discussione: attendo una decisione da parte di wikipedia, che ovviamente rispetterò in pieno. A questo stadio non ho diritto (legale) di chiedere niente, è solo una cortesia e una preghiera, la mia. Spero che abbiate sufficiente materiale sulla base del quale decidere (ma se volete sono sempre a vostra disposizione per mandarvi tutte ma proprio tutte le frasi e i concetti copiati con i relativi riferimenti, senza ingolfare questa pagina). Grazie per il tempo concessomi e la pazienza, buon lavoro a tutti

Matteo Marino 12:13 18 agosto 08


Io quello che avevo da dire l'ho detto, spero che le motivazioni a mio favore siano accolte e che il libro venga messo nella debita sezione. Non credo di aver fatto un torto a nessuno con il mio libro e di aver svolto in modo serio il mio lavoro. Comunque in caso di una possibile rielaborazione del mio libro riguarderò con ulteriore attenzione la prima parte "incriminata" anche se resto convinto che io non ho copiato il vostro libro, ma ho citato alcuni passaggi e la vostra reazione la reputo un po' troppo spropositata. Se in futuro mi capiterà l'occasione di riscrivere questo o un nuovo libro magari sarò ancora più preciso e dettagliato nei riferimenti per evitare casi spiacevoli come questi che non fanno bene ad entrambi e all'argomento in questione (che ne crediate o meno). Certo che non voglio inimicarmi i colleghi e da ogni esperienza si può imparare qualcosa, ma non pensavo di arrivare a questo punto e comunque da un punto di vista professionale sono una persona molto seria e precisa non si preoccupi Sig. Marino. Resta il fatto che il mio libro comunque va oltre il vostro per tanti elementi e per questo deve essere menzionato nella suddetta categoria. SE (ma io non credo) da parte mia c'è stato un errore di sicuro non è stato volontario e premeditato su questo sono sicuro e accetto il parare e l'opinione da parte degli altri riguardo al mio libro, negativa o positiva che sia. Quando voi farete, se ci sarà l'occasione, il nuovo libro su Jackson sarò curioso di leggere quello che di nuovo avrete da dire. Adesso basta però perchè sono veramente stremato, grazie per lo spazio. Promesso che non scriverò più niente qui di seguito.

Giulio Cicala 13:35 18 agosto 08

forgotten silver modifica

forgotten silver manca nella filmografia come regista....aggiungere plz

Perfezionista, noto per la maniacale preparazione e documentazione ai film che si accinge a dirigere? modifica

Meglio toglierla questa affermazione visto che nel Signore degli anelli si è inventato personaggi, ne ha scartati di fondamentali e ha trasformato un nano guerriero in un buffone da circo.

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