Discussioni Wikipedia:Modello di voce/Artisti musicali/Archivio 1

Ultimo commento: 13 anni fa di Una giornata uggiosa '94
2011

Ambiguità nel titolo

Segnalo questo thread e faccio notare che la pagina del progetto non dice come intitolare le voci. --PequoD76(talk) 16:06, 15 feb 2011 (CET)

Formattazione discografie: decidiamo con un esempio

Per concludere la discussione portata avanti qui, qui e qui, ecco un esempio di discografia (di Silvana Aliotta) formattata secondo le diverse proposte (credits to IlPasseggero):

  1. Secondo le policy attuali
  2. Come da proposta di Vito.Vita
  3. Come da proposta di Guidomac (intermedia)

Discografia tipo 1: secondo le linee guida

 == Discografia ==
 === Formato logico ===* [[Anno]] - ''[[Titolo]]'' ([[Casa discografica]])
 

Discografia tipo 2: proposta di Vito.Vita

 == Discografia ==
 === Discografia locale/estera ===
 ==== Supporto fonografico ====
 * [[Anno]]: [[Titolo]] ([[Casa discografica]], Numero/i di catalogo, Note, Altro)
 
Esempio discografia tipo 2: proposta di Vito.Vita


Discografia da solista

45 giri

45 giri pubblicati all'estero

Discografia con i Circus 2000

33 giri

45 giri

33 giri pubblicati all'estero

45 giri pubblicati all'estero

Discografia con Le Streghe

33 giri

45 giri

Discografia tipo 3: Proposta da Guidomac (linee guida + catalogo e formato)

 == Discografia ==
 === Formato logico ===
 * [[Anno]] - ''[[Titolo]]'' ([[Casa discografica]]; Numero/i di catalogo; Formato/i)
 
Esempio discografia tipo 3: proposta da Guidomac


Discografia

Discografia da solista

Singoli

Discografia con i Circus 2000

Album

Singoli

Discografia con Le Streghe

Album

Singoli

Dite cosa ne pensate. La proposta n. 3 mi sembra la migliore, in quanto mette insieme la necessità di rendere l'informazione completa con il n. di catalogo (l'equivalente dell'ISBN per i libri, per intenderci) e i formati, in maniera non eccessivamente invadente, con la necessità di non spezzettare troppo le informazioni in tante sezioni per formati, con il rischio di ripeterle e di renderle meno chiare. --Superchilum(scrivimi) 11:57, 4 mar 2011 (CET)

Secondo me l'ultima versione è più completa. Ma stiamo parlando di artisti italiani, vero? Perchè immagino che lavoro di ricerca di numeri di catalogo dovremmo andare a fare per gli artisti internazionali, dato che spesso pubblicano lo stesso album in numerose versioni (es. versione italiana, versione con la copertina rossa, versione giapponese, versione senza una traccia e bla bla bla) che ovviamente hanno diversi numeri di catalogo ;). Comunque, secondo me, se esistono le voci delle pubblicazioni, le info sarebbe meglio non inserirle nella discografia ma direttamente nella voce --Mats 90 (msg) 13:49, 4 mar 2011 (CET)
beh no anche stranieri. Si intende la prima edizione :-) poi chiaro che tutte le informazioni dettagliate vadano nelle voci sulle opere, tipo così, per intenderci. --Superchilum(scrivimi) 13:53, 4 mar 2011 (CET)
Secondo me la migliore è la proposta 2 (quella di Vito), mentre al secondo posto metto quella 3 (quella di Guidomac). La 1 è la peggiore. Mats ha ragione sugli artisti internazionali, ma mettiamo le informazioni che abbiamo quelle che non abbiamo no, in tante voci ho trovato la frase "Discografia parziale" che vuol dire che non è completa, in altri cantanti (che sono la maggioranza) nemmeno c'è la discografia....--Enzo (msg) 14:38, 4 mar 2011 (CET) P.S.: io non sono tanto pratico se no le discografie le farei io

D'accordo con Mats. A me va ancora bene la formattazione indicata dalle linee guida: le varie informazioni sull'album si possono benissimo inserire nella relativa voce. Il punto è che la numero 3 potrebbe andare bene, ma per indicare i vari numeri di catalogo verrebbe fuori un caos (esempio a caso, White Pony, pubblicato in quattro versioni: copertina grigia - l'originale - copertina rossa, nera e bianca, che hanno tracklist differenti e dovrebbero quindi avere anche diversi numeri di catalogo).--NuM3tal95 (msg) 14:57, 4 mar 2011 (CET)

La mia opinione l'ho già espressa di recente qui, qui e qui, ed è un SI alla versione 1, un NO deciso alla versione 2 e un FORSE alla versione 3, se volete le motivazioni rileggetevi i miei interventi. Ovviamente gli esempi sopra vanno valutati pensando a tutte le stampe internazionali che può avere un'artista e a tutti i formati che può avere un album o un singolo (prendete per esempio The Dark Side Of The Moon dei Pink Floyd e fate un po' il calcolo di che cosa significherebbe inserire una discografia che contemplasse anche ogni singola stampa internazionale: è semplice follia). Se si decide per la terza versione (che, faccio notare, è già anche ampiamente diffusa su wikipedia italiana, nonostante sia fuori standard) bisogna anche fare bene chiarezza su quale numero di catalogo inserire: spesso, la prima edizione di un album è stata stampata su più formati (ad es. LP, MC e CD), con numeri di catalogo differenti, che, per logica e NPOV, dovrebbero essere riportati tutti e tre. --  Il Passeggero - amo sentirvi 15:48, 4 mar 2011 (CET)

Io voto per la prima, eventualmente andrebbe bene anche la terza, anche se con i problemi che avete già esposto. La seconda secondo me rimane quella meno conveniente, per evidenti problemi di lunghezza e leggibilità.--MarkyRamone92 (msg) 16:42, 4 mar 2011 (CET)

ehm.. immagino tu intenda che eventualmente ti andrebbe bene la terza, dal commento che fai :-) --Superchilum(scrivimi) 16:59, 4 mar 2011 (CET)
Ovviamente sì :-)..--MarkyRamone92 (msg) 17:10, 4 mar 2011 (CET)
Forse mi sbaglio, ma ho la sensazione che per decidere quale formato è il migliore tra i tre dovremmo prendere in considerazione una discografia che "sfori" nei nuovi formati (mp3, CD, ad es.) e non solo nel caso di ristampe. Ad es., ricordo che Elliot Smith pubblicò un disco (Figure 8) tanto su vinile che su CD. Come si comportano i formati 2 e 3 in questi casi? --PequoD76(talk) 18:22, 4 mar 2011 (CET)

Ovviamente sono a favore della mia proposta, contrario alla n° 1 e possibilista su quella di Guidomac. Per Pequod76: la risposta alla tua domanda sta nelle voci di artisti con album stampati sia in vinile che in cd, un esempio a caso possono essere i Flashmen...se guardi la loro discografia vedrai sotto i 33 giri l'album (ad esempio) Pensando, pubblicato nel 1972 dalla Kansas (LDM 17003) e sotto i CD lo stesso album, ristampato nel 1994 dalla Mellow Records (MMP 222). Tieni conto che questo, però, riguarda una porzione infinitesimale di dischi: i milioni di 78 giri rimangono tali, sono stati stampati SOLO ed ESCLUSIVAMENTE in questo supporto e basta (vedi discografie di Quartetto Cetra, Domenico Modugno, Nilla Pizzi, ecc...). I CD esistono solo da una trentina d'anni o poco più...--Vito.Vita (msg) 19:32, 4 mar 2011 (CET) D'altronde, in giro per la rete, nei siti seri trovo solo discografie suddivise per supporti: ad esempio [questo], dove l'album in discografia è riportato, correttamente, nel formato 33 giri con il numero di catalogo e nel formato CD con l'altro numero. I numeri di catalogo delle audiocassette e degli Stereo8 non sono mai riportati da nessuna parte, se non nei libri della Coniglio editore.--Vito.Vita (msg) 19:38, 4 mar 2011 (CET)

Ok, quindi parte del disaccordo potrebbe essere sciolto da una differenziazione delle soluzioni? È possibile che prevedendo atteggiamenti diversi a seconda che le opere siano state pubblicate per la prima volta in vinile o in digitale, riusciamo a uscire dalla secca? In questo modo, distingueremmo discografie nate nei nuovi formati da quelle che in questi nuovi formati sono state solo riversate.
Mi intendo poco di discografia scientifica, per cui non ho la certezza di afferrare adeguatamente la questione: se dico sciocchezze, intervenite pure. Anzi, per questo vi chiedo: forse andrebbe ricercato consenso verso la terza ipotesi, su cui un po' tutti mi sembrano possibilisti? Potreste sostanziare questo possibilismo?
Per farmi perdonare l'ignavia con cui mi approccio a questa discussione, vi dedico questo disco raro, Der Kürbis, das Transportproblem und die Traumtänzer dei City Preachers. Buon ascolto! --PequoD76(talk) 01:45, 5 mar 2011 (CET)
Chi ha sollevato la questione sui veri formati non ha torto... Esisteva anche il picture disc, per esempio... o i vinili ristampati in CD (vedi i primi album di Madonna, probabilmente usciti anche in cassetta) --Mats 90 (msg) 03:51, 5 mar 2011 (CET)

Secondo me, per la sezione "Discografia" all'interno della pagina dell'artista, credo che la proposta 1 sia un giusto compromesso tra sintesi e dettaglio, altrimenti la pagina diventa troppo pesante. Per le pagine tipo "Discografia di <artista>" l'ottimo sarebbe la 3. Sarebbe anche un'occasione per uniformare le varie pagine di discografie (ora abbastanza diverse tra loro) e per definire che la loro presenza vada limitata a quegli artisti per cui sono disponibili abbastanza informazioni per poter compilare una lista di tipo 3. --Basilero (se hai qualcosa da dirmi...) 09:54, 5 mar 2011 (CET)

Ha fatto una giusta osservazione Pequod76: dovremmo considerare una discografia che comprenda anche i vari formati nuovi e non solo i vinili: vorrei provare a stilare un nuovo esempio. Inoltre devo aggiungere che ho commesso un grossolano errore nello stilare le tre discografie, e cioè che la proposta di Guidomac non comprendeva il numero di catalogo, ma solamente anno, titolo, etichetta e formato/i. Cioè:

 == Discografia ==
 === Formato logico ===
 * [[Anno]] - ''[[Titolo]]'' ([[Casa discografica]]; Formato/i)
 

Inoltre mi vorrei permettere di avanzare una quarta proposta, ovvero: adottare il formato 1 attualmente nelle linee guida oppure il formato 3 proposto originalmente da Guidomac, al quale concedere in deroga di aggiungere il numero di catalogo solamente in caso di disambigua: come aveva fatto notare Vito.Vita, può capitare che un artista abbia pubblicato nel medesimo anno più album con differenti tracce, per la medesima etichetta, aventi tutti lo stesso titolo, che, nella lista contenuta nella pagina di un artista, non si distinguerebbero altrimenti, nel qual caso l'unico modo per distinguerli sarebbe il numero di catalogo. Altra eccezione eventualmente potrebbe essere quella di permettere l'inserimento del numero di catalogo nel caso in cui il supporto sia stato pubblicato una sola volta e in un solo formato, come capita spesso per quegli artisti che definirei con un termine non enciclopedico come "VIP canterini", ovvero attori, sportivi e altro, che hanno inciso anche qualche singolo. Anche se mi chiedo quanto senso e quale utilità potrebbe avere quest'ultima eccezione. Inifne secondo me la cosa da tenere maggiormente in conto è appunto, come fa notare Basilero, la leggibilità della pagina da parte dei lettori di wikipedia, ai quali tutti i dettagli di un uscita discografica sarebbero solo d'ingombro, dettagli, che, non andrebbero assolutamente persi, ma inseriti nella voce dedicata a quella determinata uscita discografica. --  Il Passeggero - amo sentirvi 11:43, 5 mar 2011 (CET)

"i lettori di wikipedia, ai quali tutti i dettagli di un uscita discografica sarebbero solo d'ingombro" ma ne sei proprio sicuro? Uno che voglia cercare informazioni sulla discografia di Renato Carosone o di Nilla Pizzi dove le può trovare, in rete, se non su wikipedia? Prova anche tu, ti renderai conto che (sulle discografie di questi due artisti, ma anche su altri) semplicemente NON esistono altre informazioni in internet se non qui.--Vito.Vita (msg) 16:47, 5 mar 2011 (CET)

Ecco, allora, come suggerito da Pequod76, ho preso un caso fittizio, che potrebbe riassumere i dubbi sopraesposti, di un artista ipoteticamente attivo dagli anni settanta ai giorni nostri, che abbia stampato quattro album, uno per decade, ognuno contemporaneamente in più formati, e quattro singoli, anch'esso in più formati, e immaginiamo come si presenterebbe la discografia. Secondo i vari esempi. Notare che il terzo esempio l'ho inserito senza il numero di catalogo, così come originalmente proposto da Guidomac: l'inserimento del numero di catalogo comporterebbe infatti una riga per titolo più ampia. Per rendere l'idea ho così aggiunto una quarta versione.

Esempio discografia tipo 1
Esempio discografia tipo 2


Discografia

33 giri o LP

10"

45 giri o 7"

MIX o 12"

Musicassette

Stereo8

CD

CD singoli

MP3

Esempio discografia tipo 3


Discografia

Album

Singoli

Esempio discografia tipo 4 (tipo 3 + numero di catalogo)


Discografia

Album

Singoli

A mio avviso il tipo 2 risulta assolutamente incomprensibile, con titoli ripetuti inutilmente anche tre volte, il primo e il terzo tipo decisamente molto più chiari, mentre ho parecchie perplessità nella versione 4. A voi la palla. --  Il Passeggero - amo sentirvi 12:26, 5 mar 2011 (CET)

Dimenticavo! Pardon. Mi sono dimenticato di affrontare il tema "78 giri" giustamente sollevato un po' più su. Allora, innanzitutto bisogna chiarirsi le idee su che cosa sia un 78 giri: si tratta di un disco in vinile (anzi, inizialmente erano in gommalacca) di dimensione 10", contenenti una sola traccia per lato. Oggigiorno i 10" sono album, EP o singoli a 45 o 33 giri, che niente hanno a che vedere con i 78 giri se non per la dimensione del disco. I 78 giri riportavano una traccia per lato. Dunque, nel qual caso si mantenga la discografia di tipo 1 o si passi alla 3 (come mi sembra di capire ci si stia orientando a fare), dove si dovrebbero inserire i 78 giri? Sono essi degli album? Decisamente no. Sono essi degli EP? No. Sono da considerare come singoli? IMHO sì. La questione dunque va posta sul fatto di mantenere come suddivisione il supporto fonografico o includere questo formato in una suddivisione logica. Ci possono essere diverse soluzioni:

  1. Concedere in deroga una suddivisione per Album, Singoli, EP e 78 giri.
  2. Mantenere una suddivisione per Album, Singoli, EP, includendo i 78 giri nei singoli ed esplicitando il formato nelle note (la più chiara ed univoca sarebbe 10" a 78 giri, oppure anche semplicemente 78 giri, dato che indica univocamente quel formato).

Ugualmente andrebbe forse anche chiarito che cosa sono e come vadano inquadrati gli EP... il che non è semplice. EP (Extended Playing) possono infatti essere: 7" contenenti 4 tracce, 10" o 12" contenenti ugualmente 4-5 tracce, CDsingoli contenenti un ugual numero di differenti tracce (non la medesima traccia remixata, per intenderci). Spesso gli EP 7" vengono inclusi nei singoli... personalmente non so. Voi che ne pensate? --  Il Passeggero - amo sentirvi 13:12, 5 mar 2011 (CET)

IMHO 3, sennò 1 o 4. Decisamente no 2. Poi, perdonatemi il pessimismo, però si vedono spessissimo cose così... e se non ricordo male quando avevo chiesto pareri qua mi era stato detto che servono tutte quelle informazioni -_- amarezza... --Superchilum(scrivimi) 15:06, 5 mar 2011 (CET)

In generale direi la 1 (per me andrebbe bene anche senza l'etichetta), però se non ci sono pagine specifiche per la discografia o per le singole pubblicazioni direi la 4 (messa un po' a posto però, non c'è bisogno di mettere i formati 2 volte!). -- Komali (parlami, come il vento fra gli alberi) 16:04, 5 mar 2011 (CET)

Non è possibile mettere sullo stesso piano la discografia di Norma Bruni con quella di Britney Spears, per tanti motivi....la maggior parte degli artisti che incisero 78 giri non ha mai avuto le sue incisioni pubblicate in altri formati, dei criteri seri dovrebbero essere differenziati a seconda del "tempo" in cui l'artista ha lavorato....forse Pequod l'aveva scritto un po' più su, se ricordo bene....--Vito.Vita (msg) 16:47, 5 mar 2011 (CET)

@Komali: intendi dire che, scegliendo il tipo 4 non c'è bisogno di mettere più volte i numeri di catalogo? Eh, ma, in quel caso, cambiano a seconda del formato. Se bisogna inserirne uno solo quale si inserisce? Non vedo nessun motivo valido per prediligere il numero di catalogo dell'LP rispetto a quello del CD o della cassetta. Mi sembra che si sia più o meno tutti sulla linea di inserire solo la prima edizione e non le ristampe, quindi anche per la prima stampa, spesso uscita in più formati, bisognerebbe, a voler essere precisi e NPOV, inserire anche i numeri di catalogo di tutti i formati... scelta difficile. Ragion per cui IMHO sarebbe meglio inserire i cataloghi solamente nel caso di dover disambiguare titoli similari. --  Il Passeggero - amo sentirvi 17:55, 5 mar 2011 (CET)

Allora, cioè che scrivi è valido SOLO in certi periodi e per certi supporti. Per capirci:
  • i 78 giri erano pubblicati SOLO come 78 giri.
  • i 16 giri erano pubblicati SOLO come 16 giri
  • gli EP erano pubblicati SOLO come EP(parlo di quelli che sono stati gli EP nella storia, e cioè supporti tipo questi due
    • i 33 giri 25 cm erano pubblicati SOLO com 33 giri 25 cm
    Quindi quello che scrivi tu vale per una parte molto ridotta dei supporti, e cioè SOLO per i 33 giri 30 cm, e nemmeno per tutti, visto che per due decenni sono stati pubblicati SOLO in questo formato. Per tutti gli altri formati si scrive UN solo numero di catalogo perchè ce n'è SOLO uno. Nel concrecto basterebbe leggersi la discografia nella pagina del Quartetto Cetra per rendersene conto. --Vito.Vita (msg) 18:50, 5 mar 2011 (CET)
    IMHO 1 o 4 3, il resto delle informazioni possono essere incluse all'interno della voce del singolo brano/album. --Azrael 19:14, 5 mar 2011 (CET) deletato errore --Azrael 21:35, 5 mar 2011 (CET)
    Quella che tu chiami "il resto delle informazioni" è una serie di 3 o 4 lettere e 5 o 6 numeri. L'equivalente di quel numero (mi pare si chiami ISBN) che si mette per i libri. Spiegami perchè per i libri sì e per i dischi no.--Vito.Vita (msg) 20:15, 5 mar 2011 (CET)
    Perché tra il numero del catalogo e il tipo di formato ritengo più importante fornire al lettore il tipo di formato. In caso di più formati dobbiamo inserirli tutti? La discografia dovrebbe essere un po' più snella, immagino.
    Per i libri l'ISBN è unico, inteso come quello della prima edizione originale. Da adesso occorrerà aggiungerne forse un altro, quello dell'ebook, sempre prima edizione originale. Io inizio a pensare che siano dati superflui negli elenchi di opere. Non avessimo i link ipertestuali potrei capire il rischio di confondere un opera omonima con un'altra, ma non è questo il nostro caso. L'unica esigenza comprensibile per avere i codici già nella discografia è quella del collezionista, che aprendo/stampando una pagina se li ritrova già subito sottomano. Spiegami tu, sono possibilista: ce ne sono altre?
    intanto, posso suggerire di formattare, anziché tra parentesi, attraverso un punto? Ossia due esempi
    --Azrael 21:35, 5 mar 2011 (CET)
    Come ho scritto prima, la stragrande maggioranza dei formati sono unici (e quindi hanno un solo numero di catalogo): lo sono tutti i 78 giri, tutti i 16 giri, tutti i 45 giri, tutti gli EP in vinile, tutti i 33 giri 25 cm....si potrebbe inserire solo per questi formati, e per i 33 giri 30 cm stampati anche in altri formati (che sono comunque pochissimi e limitati nel tempo: pochi i 33 giri stampati anche su audiocassette, ancora meno quelli stampati in Stereo8, e risibile il numero di 33 ristampato in CD....in ogni caso andrebbe inserita SOLO la prima edizione, quindi il CD no). A cosa serve l'ISBN per i libri? La Discoteca di Stato, secondo te, è per i collezionisti o è invece per supportare lo studio della musica leggera? E perchè, allora, mette i numeri di catalogo (come puoi vedere da solo, ad esempio, in questa pagina? Il collezionista non usa certo wikipedia....--Vito.Vita (msg) 21:46, 5 mar 2011 (CET)
    Forse non ci siam capiti, no ai codici nella sezione "Discografia", all'interno della voce di un album. La pagina che mi linki non c'azzecca, riporta sì i doverosi dati, ma è appunto quella di un'album. --Azrael 22:21, 5 mar 2011 (CET)

    @Vito: Che "tutti" i 45 giri o gli LP o gli EP, siano stati stampati solo in quel formato al primo colpo, è vero solo in parte: è stato così tra gli anni cinquanta e sessanta, ma già dai settanta, lo stesso album usciva contemporaneamente (spesso? qualche volta? comunque succedeva non di rado) su LP, MC, ecc. Negli anni ottanta, spessissimo i singoli uscivano sia su 7" che su 12", e gli album contemporaneamente su LP, MC e poi CD, ecc. Il sito che citi (Discografia Nazionale della Canzone Italiana), al fine di dimostrare che riporta codici e numeri di catalogo, lo fa come lo farebbe fa Wikipedia o come lo fa Discogs: solo nella specifica voce dedicata a un singolo titolo. Ma se andiamo a cercare la discografia completa di un artista, riporta solamente anno e titolo: né formato, né numero di catalogo, né altri dettagli, niente, non c'è neppure una divisione per tipo di supporto o per formato logico. Basta vedere come esempio la discografia di Domenico Modugno... --  Il Passeggero - amo sentirvi 00:31, 6 mar 2011 (CET)

    @l Passeggero: no, non dico di privilegiare un formato sugli altri, e non parlo dei numeri di catalogo... forse era solo un esempio, ma nel 4 i formati (CD, LP...) si sono 2 volte. -- Komali (parlami, come il vento fra gli alberi) 09:16, 7 mar 2011 (CET)

    Ah, ho capito. OK, grazie della precisiazione. :-) Dite che sia troppo presto per riassumere e provare a tirare le somme o attendiamo altri pareri? --  Il Passeggero - amo sentirvi 16:04, 7 mar 2011 (CET)
    Io direi di aspettare, visto il numero veramente esiguo di chi si è espresso finora....anche se ciò forse potrebbe voler dire che agli altri non gliene frega niente!--Vito.Vita (msg) 01:40, 8 mar 2011 (CET)
    Va bene. --  Il Passeggero - amo sentirvi 08:29, 8 mar 2011 (CET)

    Apprezzo sinceramente la ricerca di precisione di dettaglio, segno di competenza e di serietà. Penso che la scelta dipenda da cosa si intenda fare di WP, se cioè il pendolo debba oscillare più verso la divulgazione oppure verso il collezionismo – senza dare a nessuno dei due poli alcun giudizio di merito, se non che entrambe sono posizioni serie e rispettabili e la soluzione dev’essere comunque affidabile. Personalmente, da esterno al progetto (e non so se sono legittimato a partecipare alla discussione), per una questione di maggior fruibilità e chiarezza (e forse anche di compilazione, ma questo è un aspetto che non ho mai affrontato e perciò potrei prendere cantonate) preferisco la soluzione 1. In subordine (molto sub), la 3. Lineadombra (msg) 09:16, 8 mar 2011 (CET)

    Altri pareri su questo argomento? Altrimenti ne proporrei la chiusura... --  Il Passeggero - amo sentirvi 00:09, 15 mar 2011 (CET)

    Sono ancora dell'idea che bisogna distinguere per epoche, prevedendo un format per le discografie più ingarbugliate (a questo punto da riportare in voce a sé) e un format "normale", da individuare imho nella proposta 3 (ma anche 1: vanno bene entrambe). Proviamo a quagliare una decisione? --PequoD76(talk) 09:29, 17 mar 2011 (CET)
    L'idea di Pequod della distinzione per epoche mi sembra utile. Peraltro noto che siamo sempre i soliti 5 o 6 ad intervenire....--Vito.Vita (msg) 19:55, 18 mar 2011 (CET)
    Anche a me piace l'idee dell'usare metodi diversi per epoche diverse. Sul numero di informazioni da aggiungere non saprei, se Wikipedia è una database si inseriscono. I singoli uscivano con edizioni diverse nei vari paesi, vanno messi tutti, mi sembra eccessivo. Alla fine credo che conti il buon senso dell'utente.--Alfio66 20:24, 19 mar 2011 (CET)

    Proposta discografie

    In relazione a questa discussione, mi pare di capire che la proposta di PequoD76, e cioè di distinguere per epoche, sia un suggerimento considerato plausibile. A questo punto io ipotizzerei che:

    • Per artisti che siano stati in attività dagli inizi del '900 fino al 1950 (più o meno), essendo stati incisi supporti di un solo formato, e cioè 78 giri, siano elencati con questa denominazione (....che senso ha parlare di "singoli" per il Norma Bruni, ad esempio)?
    • Per artisti che siano stati in attività anche negli anni '50 e '60 i supporti siano divisi tra le tipologie esistenti, e cioè: 78 giri, 45 giri, 33 giri ed EP, un po' come per il Quartetto Cetra o per Nilla Pizzi...non ha alcun senso confondere i 78 giri con i 45 giri, spesso inoltre gli abbinamenti delle canzoni erano diversi.
    • Anni '70: qui cambiano i supporti, poichè i 33 giri, a volte, vengono anche stampati in formati diversi (due: Stereo8 ed audiocassette). Inoltre scompaiono i 78 giri e gli EP. Per cui qui, in effetti, le divisioni precedenti decadono.
    • Dal 1980 in poi non mi pronuncio....

    Può andar bene?--Vito.Vita (msg) 18:48, 20 mar 2011 (CET)

    Proviamo a mettere un punto fermo anzi due. Secondo me i primi due punti di Vito si possono acquisire. Aggiungerei che le due regole siano valide non già per gli artisti che sono stati in attività negli anni 50 (primo punto) o 50 60 (secondo punto), ma più in generale per la discografia di quel tempo (se un artista ha continuato ad incidere dopo sarà la discografia successiva che seguirà i criteri per il periodo successivo). In parole povere la discografia di ogni cantante fino al 1969 la facciamo in questo modo. Se intanto questo va bene iniziamo poi a parlare dei periodi successivi.-- Stefano Nesti 01:31, 21 mar 2011 (CET)
    Io sono per mantenere uno standard "universale" per tutte le epoche. Dal momento che si parla sempre di singoli e album. Se si devono concedere deroghe le concederei solamente per i 78 giri, come formato a sé stante, anche se rimango dell'idea che possano essere classificati come singoli: se viene accettata la proposta di inserire anche il formato tra parentesi, dopo la casa discografica, a questo punto un raggruppamento sotto "singoli" e la specifica del tipo di supporto, "78 giri", penso non lasci spazio a fraintendimenti. --  Il Passeggero - amo sentirvi 08:30, 21 mar 2011 (CET)
    Non vedo cosa abbiano i 78 giri in più di un 45... (a parte la velocità e il diametro ^_^ ). Rappresentano il modo, dell'epoca, di vendere musica... adesso si vendono gli album e i singoli, all'epoca i brani si vendevano, principalmente, a coppia... 45 e 78 in due paragrafi generici "Album" "Singoli" sono comunque estranei (a meno di non inserire un terzo paragrafo "altri supporti pluricanzone" o simile).-- Stefano Nesti 19:40, 21 mar 2011 (CET)
    Sono totalmente d'accordo con Stefano Nesti. Per artisti come il Quartetto Cetra, in cui la discografia presente oggi è, più o meno, per quel che riguarda i 78 giri, un terzo di quella esistente, mettere insieme questi con i 45 giri (anche di questi ora ce n'è un terzo....) vorrebbe dire creare una confusione nella lettura. La stessa cosa, quando saranno completate, vale per altre discografie, ora largamente vuote (penso a Nilla Pizzi, che sto lentamente cercando di completare, o Renato Carosone, su cui per ora non sto lavorando, o altri ancora come Sergio Bruni, Claudio Villa, Aurelio Fierro, Achille Togliani, Giorgio Consolini, tutti in pratica con discografie inesistenti su wikipedia, ed altri...)--Vito.Vita (msg) 01:33, 22 mar 2011 (CET)
    Il discorso è sempre lo stesso, che stiamo ripetendo fin dall'inizio: 78 giri, 45 giri o 33 giri sono le velocità di rotazione del vinile. Wikipedia considera il formato logico: album o singoli. Dire di usare 33 giri al posto di album solo perché fino alla tal data gli album venivano stampati solo in vinile non ha nessun senso. E poi perché 33 giri e non LP ad esempio? Non so, personalmente non vedo nessuna ragione valida e sensata per cui si dovrebbero differenziare le discografie pre 1970 e quelle post, dal mio punto di vista sono tutte riconducibili alla suddivisione Album, Singoli, ecc. Suddividere quelle prima per la velocità di rotazione del vinile (formato tra l'altro che adotteremmo solo qui, nel Wikipedia italiano) lo trovo illogico. E poi si pensi anche a chi debba compilare una discografia di un artista, che deve cominciare a ragionare su quale epoca va presa in considerazione, e quale tipo di discografia bisogna stilare... Senza considerare comunque gli artisti che hanno pubblicato dischi tra le due epoche... Cosa si fa, si adottano entrambe, una per quanto pubblicato prima, una per quanto pubblicato dopo? Inoltre per praticamente tutti gli artisti "pre 1970" esistono anche dischi comunque pubblicati dopo, anche se postumi: raccolte, inediti, ecc. Scusatemi, ma IMHO adottare un sistema misto rasenterebbe il demenziale, che farebbe impazzire i compilatori e creerebbe solo confusione nei lettori. Personalmente concederei una deroga eventualmente solo per i 78 giri, da classificare a sé. Continuo a ripeterlo alla nausea: avere troppe regole equivale a non averne nessuna e Wikipedia ne ha già troppe: poche regole, semplici e universali, in questo caso, una discografia semplice da compilare e da apprendere e universale. Per favore vogliamo arrivare a una conclusione di questa discussione, la stiamo tirando avanti da più di un mese. --  Il Passeggero - amo sentirvi 07:51, 22 mar 2011 (CET)

    Io sono d'accordo con il discorso di Vito Vita. Passeggero, le raccolte non si mettono nelle discografie, si mettono solo quelle importanti e comunque si segnano a parte. e comunque le discografie degli artisti vecchi le fa tutte Vito Vita. Non sono d'accordo con le tue proposte.--Enzo (msg) 09:51, 22 mar 2011 (CET) E poi ad esempio sui criteri di enciclopedicità c'è già la divisione: infatti i due album valgono per i moderni, mica per quelli degli anni '30 o '40 quando gli album non esistevano!--Enzo (msg) 10:16, 22 mar 2011 (CET)

    Permettimi Enzo, ma "le discografie degli artisti vecchi le fa tutte Vito Vita" non è un argomento. E che cosa significa, che le pagine che le contengono gli appertengono? Stiamo scherzando? --  Il Passeggero - amo sentirvi 13:46, 22 mar 2011 (CET)
    Ma no, mica volevo dire che gli appartengono. Volevo dire che io ho guardato le cronologie delle pagine e le discografie dei Cetra, di Nilla Pizzi, ecceterea le fa tutte lui, quindi non c'è quaklcuno che ha confusione a lavorarci sopra.--Enzo (msg) 11:12, 23 mar 2011 (CET)

    Le raccolte si mettono eccome! Le raccolte di artisti enciclopedici, sono da sempre state considerate enciclopediche. Dunque, la mia controproposta è questa: direi che per tutti gli artisti e per tutte le decadi discografia standard, come da policy, per quanto riguarda i 78 giri sezione a parte in un'ordine simile: Album, EP, 78giri, Singoli, ecc. --  Il Passeggero - amo sentirvi 13:50, 22 mar 2011 (CET)

    P.S. Possiamo riassumere le conclusioni della discussione precedente, per favore? Giusto per capire se è stato raggiunto un accordo su qualcosa e su cosa. Grazie. --  Il Passeggero - amo sentirvi 13:52, 22 mar 2011 (CET)

    Mi pare difficile che si sia arrivati a un accordo visto quanto sopra... Il problema è molto semplice, un artista incideva pezzi. L'opera venduta non era il pezzo singolo (solo ultimamente lo è in alcuni casi) ma o l'album o il supporto bi_inciso, 45 o 78. Se non ce lo metti ti perdi un informazione che difficilmente posso pensare non essere enciclopedica. -- Stefano Nesti 19:56, 22 mar 2011 (CET)

    Direi che a favore della proposta di Pequod, della suddivisione diversa a seconda del periodo, ci siano, oltre a Pequod, Stefano Nesti, Enzo ed io. Contro, fino ad ora, solo Il Passeggero. A cui, comunque, ricordo che le raccolte, nelle discografie, si inseriscono sì ma in una sezione apposita, così come i dischi dal vivo. E devo dire che su questo io non sono d'accordo...--Vito.Vita (msg) 01:02, 23 mar 2011 (CET)

    Vi prego sempre di prendere con le pinze quel che penso al riguardo. Personalmente penso che i 78giri non corrispondessero esattamente al nostro singolo, intendo sul piano logico di cui parla IlPasseggero. Il supporto, cioè, non risulta in genere così avulso dal contenuto. Mi posso sbagliare, ma credo insomma che sia forse scorretto associare senza nessun distinguo il 78giri al singolo. Non era l'unica velocità "consentita"? Se non erro - e questo è un ricordo che per qualche verso contraddice quanto ho detto finora - i 33giri entrano nel gran mercato a partire dalle pubblicazioni etnomusicologiche di Alan Lomax su questo formato, quindi non sono esattamente posteriori dal punto di vista tecnologico (cioè una vera e propria innovazione). Potete fare chiarezza su questo punto?
    Metodo: non la metterei sulle teste votanti. Io stesso sono molto sensibile all'istanza di chiarezza e uniformità avanzata dal Passeggero. Credo d'altra parte che chiunque abbozzi una discografia può farlo secondo il criterio album/singolo e chi è eventualmente in grado di articolare una discografia più dettagliata potrebbe adottare lo standard "pro". In questo modo, senza vanificare l'esigenza di chiarezza delle regole, permettiamo di adattare lo standard alle esigenze di discografie particolarmente toste. --PequoD76(talk) 02:16, 23 mar 2011 (CET)
    Il primo 33 di Lomax venne pubblicato nel 1955, e prima di questo ne erano stati pubblicati altri, anche in Italia. L'invenzione del 33 giri fu per Lomax uno strumento in più per raccogliere in giro per il mondo le musiche dei popoli, ma in questo contesto forse non c'entra molto....come invenzione il 33 dovrebbe essere del 1948, ma venne messo in commercio qualche anno dopo (1952?).Tornando a quello che scrivi, in realtà è proprio l'esigenza di chiarezza che spinge ad una separazione dei supporti. Ragiona con un esempio, e guarda la discografia del Quartetto Cetra, ancora incompletissima, poi prova ad immaginarla senza la divisione che ha ora, tra i vari supporti, e dimmi quale delle due è più chiara.....oppure vedi quella di Nilla Pizzi.--Vito.Vita (msg) 05:17, 23 mar 2011 (CET)
    Sì dividiamo i periodi.--Enzo (msg) 11:12, 23 mar 2011 (CET)

    @Pequod76: Non vorrei essere stato frainteso: non sono contrario all'inserimento di una sezione a sé stante per i 78 giri, mi rendo conto che il formato è una cosa a sé e che non è assimilabile agli altri supporti logici. Perciò mi sono già detto favorevole all'eventuale inserimento di una sezione "78 giri", laddove questo si renda necessario, ma mantenendo uno standard comune a tutti i periodi. --  Il Passeggero - amo sentirvi 09:29, 25 mar 2011 (CET)

    Il 78 giri aveva una canzone sul lato A ed una canzone sul lato B....esattamente come i 45 giri.--Vito.Vita (msg) 17:45, 25 mar 2011 (CET)

    Ho effettuato alcune modifiche, inserend alcune decisioni discusse qui sopra, ed altre sul doppio titolo dei 45 e dei 78 giri approvate da mesi nel progetto Musica e di uso comune, ma mai verbalizzate in questa pagina.--Vito.Vita (msg) 10:41, 11 apr 2011 (CEST)

    Formazione

    Perché la formazione dell'artista/gruppo è diversa da quella dell'album?--Horcrux92. (contattami) 20:49, 9 giu 2011 (CEST)

    Che senso ha scrivere [[Chitarrista|chitarra]] e [[Cantante|voce]]?
    Se si vuole mandare alle voci chitarrista e cantante, non si può direttamente scrivere [[chitarrista]] e [[cantante]]? E comunque credo sia più giusto farle uguali--Horcrux92. (contattami) 20:54, 9 giu 2011 (CEST)
    No, mi pare abbia un senso: quando si cita la formazione di una band vengono elencati i ruoli ricoperti dal un musicista (quindi chitarrista, cantante, ecc.); quando invece si riportano i musicisti nelle voci degli album, quello che si elenca è lo strumento musicale suonato dal quel musicista (quindi chitarra, voce, ecc.). Del resto nei crediti riportati nelle copertine degli album si usa questo standard, che è diverso da quello per le formazioni. --Una giornata uggiosa '94 · E poi, di che parliamo? 17:55, 10 giu 2011 (CEST)
    Ok, penso di aver capito. Comunque questo "standard" è molto poco usato.--Horcrux92. (contattami) 18:26, 10 giu 2011 (CEST)
    Ah, infine, a parte sottolineare la diversità delle due formazioni, ho chiesto che senso ha scrivere [[Chitarrista|chitarra]]... se si vuole elencare "i ruoli ricoperti dal un musicista", non è più chiaro scrivere direttamente [[chitarrista]]?--Horcrux92. (contattami) 18:29, 10 giu 2011 (CEST)
    Standard poco affermato? Beh, trovami un album nei cui crediti compare "Cantante: tizio; chitarrista: caio; bassista: sempronio.": non si usa così, quando si cita chi ha partecipato ad una canzone o ad un album si riporta sempre il nome dello strumento e mai il ruolo. Anche perché mi riesce difficile pensare cosa si dovrebbe scrivere se si vuole essere più precisi (uno che suona una chitarra elettrica è un chitarrista elettrico? xD). --Una giornata uggiosa '94 · E poi, di che parliamo? 18:52, 11 giu 2011 (CEST)
    Per quanto riguarda il tuo secondo intervento, noto solo ora che nella linea guida è riportato [[Chitarrista|chitarra]] e non [[chitarrista]]... effettivamente hai ragione, dato che si devono evidenziare i ruoli bisognerebbe correggere come hai detto tu, però pensandoci un attimo se uno suona la chitarra elettrica, cosa ci scrivi? Chitarrista elettrico suona decisamente male. --Una giornata uggiosa '94 · E poi, di che parliamo? 18:57, 11 giu 2011 (CEST)
    Con "standard poco usato" mi riferivo a quello quello della formazione degli artisti, non degli album. Proprio perché il termine "chitarrista" è molto generico, sarebbe meglio utilizzare gli strumenti in entrambe le formazioni (cioè, che senso ha un wikilink di uno strumento particolare che rimanda ad un ruolo generico?)... Comunque volevo solo un chiarimento, non è una proposta di stravolgimento delle linee guida ;)--Horcrux92. (contattami) 22:34, 11 giu 2011 (CEST)
    No, hai fatto bene a farlo notare. Non so... usare il nome dello strumento sarebbe sicuramente più pratico. Bisognerebbe linkare questa discussione al progetto musica. --Una giornata uggiosa '94 · E poi, di che parliamo? 15:23, 13 giu 2011 (CEST)
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