Disney Princess: Il viaggio incantato

videogioco del 2007

Disney Princess: Il viaggio incantato (Disney Princess: Enchanted Journey) è un videogioco basato sul franchise delle Principesse Disney[1], il quale è stato pubblicato per le console PlayStation 2 e Nintendo Wii oltre che per Windows nel 2007[2]. Successivamente è stato reso disponibile il 15 febbraio 2012 in Europa su PlayStation Network.

Disney Princess: Il viaggio incantato
videogioco
Titolo originaleDisney Princess: Enchanted Journey
PiattaformaPlayStation 2, Wii, Windows
Data di pubblicazionePlayStation 2:
Giappone 6 dicembre 2007
16 ottobre 2007
Zona PAL 16 novembre 2007
7 novembre 2007

Wii:
Giappone 6 dicembre 2007
30 ottobre 2007
Zona PAL 15 febbraio 2008
marzo 2008
Windows:
27 novembre 2007
Zona PAL 15 febbraio 2008
marzo 2008
PlayStation Network:
Zona PAL 15 febbraio 2012
Steam:
Mondo/non specificato 10 ottobre 2014

GenereAzione, avventura
OrigineStati Uniti
SviluppoPapaya Studio
PubblicazioneDisney Interactive Studios
DirezioneStephen Jarrett
ProduzioneJonathan Hall, Sandy Abe
DesignDerek Dutilly, Stephen Jarrett, Kurt Loudy
ProgrammazioneLaurent Horisberger, Greg McBride, Karl Lai
Direzione artisticaVincent Perea, Jay Riddle, Janry Burns
MusicheMark Watters
Modalità di giocoGiocatore singolo, multigiocatore
Periferiche di inputDualShock 2, Nunchuk, WiiMote, gamepad, tastiera
SupportoDVD, Nintendo Optical Disc, download
Distribuzione digitalePlayStation Network, Steam
Fascia di etàCEROA · ESRBE · OFLC (AU): G · PEGI: 3 · USK: 0
SeriePrincipesse Disney

Trama modifica

Il gioco segue una bambina che viene portata in una reggia fatiscente chiamata "Gentlehaven" e ambientata in una missione per recarsi nelle case di varie principesse Disney e aiutare a risolvere i problemi causati da creature dispettose chiamate Bogs. La giocatrice viaggia in diversi mondi abitati da Ariel, Jasmine, Cenerentola e Biancaneve, culminando infine con una battaglia tra la giocatrice e una nemica, la terribile e infida strega Zara, un'ex principessa che sta cercando di impedire ad ogni bambina di diventare una principessa. Dopo aver sconfitto Zara, la giocatrice diede l'informazione che è una principessa e che ora può viaggiare nel mondo di Belle per risolvere ulteriori problemi.

Modalità di gioco modifica

Le giocatrici possono interagire con vari personaggi e risolvere problemi per mezzo di una bacchetta magica che gli viene data all'inizio del gioco. I giocatori possono raccogliere gemme e trasformare le paludi in farfalle non minacciose. Man mano che le giocatrici completeranno ogni mondo, una gemma brillerà nella collana del loro avatar e la loro reggia diventerà meno malandata e più riparata.

Accoglienza modifica

Common Sense Media e Gainesville Sun hanno entrambi elogiato il gioco in generale[3] e Gainesville Sun ha commentato che "sebbene "Il viaggio incantato" sia solo per un pubblico limitato, le ragazze che seguono la linea delle Principesse Disney saranno entusiaste del gioco e si divertiranno davvero ad esplorare i diversi mondi delle principesse[4]. Il gioco è facile da imparare e divertente da giocare". IGN ha stroncato il gioco per la sua grafica approssimativa e la natura ripetitiva, sottolineando che mentre il gioco sarebbe "un buon modo per intrattenere i bambini per un paio d'ore", non valeva la pena pagare il prezzo intero[5].

Note modifica

  1. ^ (EN) Is The Hardcore Gamer Going Extinct?, in GameAxis Unwired, n. 49, SPH Magazines, ottobre 2007, p. 22, ISSN 0219-872X (WC · ACNP). URL consultato il 26 giugno 2022.
  2. ^ (EN) Game On: 'Disney Princess: Enchanted Journey', su Seattle Post-Intelligencer, 30 novembre 2007. URL consultato il 26 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2021).
  3. ^ (EN) Chad Sapieha, Disney Princess: Enchanted Journey, su Common Sense Media. URL consultato il 26 giugno 2022.
  4. ^ (EN) Disney brings more magic to your home with new game, su The Gainesville Sun, 3 aprile 2008. URL consultato il 26 giugno 2022.
  5. ^ (EN) Meghan Sullivan, Disney Princess Enchanted Journey, su IGN, 23 gennaio 2008. URL consultato il 26 giugno 2022.

Collegamenti esterni modifica