Distintivo araldico

Con distintivo araldico si intende un emblema, o una impresa di alcune famiglie nobiliari, che, sotto forma di toppe o spille, viene riportato sulle livree, o sugli scudi (in questo caso dipinti sulla tavola), o sulle bandiere di guerra delle suddette famiglie. Il distintivo non necessariamente segue le regole dell'araldica, e spesso corrisponde al cimiero o ai sostegni dello stemma del nobile, e indossarlo, corrispondeva al dichiarare di essere un soldato o un servo di una determinata famiglia. L'emblema e il motto a volte possono essere uniti per crearne un solo distintivo; atto particolarmente diffuso nelle isole britanniche.

In ambito italiano sono famosi il nodo Savoia, e l'elefante dei Malatesta.

Essi facevano in modo di chi non era istruito in araldica riconoscesse la famiglia, se messi sugli stendardi possono sostituire i "banner of arms"(ossia rappresentazioni de contenuto dello scudo araldico su bandiera).

Storia modifica

i distintivi araldici, nacquero sotto il re d'Inghilterra, Edoardo III, e sotto il suo regno assunsero il valore che hanno oggi, usati a corte e nei tornei, Riccardo II tentò di renderli illegali rinunciando anche ai propri, fallendo, nel '400 essi arrivarono al loro massimo livello di utilizzo, in questo secolo, in quanto l'Inghilterra era in un periodo di grandi conflitti, soprattutto nella guerra delle due rose, i soldati portavano giacchette, o pezzi di stoffa indossati come bandoliera, con sopra toppe che rappresentavano i Distintivi araldici dei nobili che servivano, oppure sotto forma di spille, sui vestiti o su i berretti.

nei periodi di pace, furono usati come propaganda politica, come quando Riccardo III diede a dei pellegrini delle vesti con sopra il suo cinghiale,, fra la fine del medioevo e l'inizio del rinascimento si diffusero ulteriormente, in altre parti d'Europa, quali Francia, Spagna e Italia.

si diffusero in questo tempo, Distintivi araldici anche a contenuto allegorico, alcuni distintivi araldici sono sopravvissuti fino all'età contemporanea.

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