Duat

regno dei morti egiziano

Nell'antica religione egizia il termine Duat, l'aldilà, indicava l'oltretomba mentre i Campi Iaru erano i luoghi dove i defunti dimoravano.

Rara immagine della personificazione della Duat, in alto capovolta, dal sarcofago di Seti I al British Museum

Nella lingua egizia veniva indicata con i glifi:

N15
t
pr

dw3t - duat

e con le varianti

D46V4t
N15

oppure

N14t
pr

oppure

D46G1t
N15
Il Ba e l'Ombra di Neferoubenef lasciano l'ultima dimora

La rappresentazione pittorica della Duat, una stella spesso inscritta in un cerchio, porta ad ipotizzare che in un primo tempo l'oltretomba fosse considerato posizionato nel cielo e solo con la codificazione del mito di Osiride, detto Signore della Duat, l'oltretomba diventa una località posta sulla terra.

Della personificazione della Duat, ossia della sua rappresentazione attraverso una divinità, possediamo pochissime immagini.

Fonti modifica

Diverse rappresentazioni della Duat possono essere osservate nei testi funerari del Libro dei morti e nel "Libro delle Porte".

Ba e Ka modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Anima (religione dell'antico Egitto).
 
Rappresentazione del Ba

Gli Egizi credevano che l'anima fosse composta in più parti tra cui il Ka, che dopo la morte rimaneva presso il defunto e il Ba, che poteva avere accesso alla Duat. Il Ba viene raffigurato come una testa umana azzurra, oppure come un uccello, la Ciconia nigra, con volto umano e la sua caratteristica era quella di permettere al defunto di muoversi ovunque e di assumere qualsiasi forma egli desiderasse[1].

Divinità della Duat modifica

Note modifica

  1. ^ Mario Tosi, Dizionario enciclopedico delle divinità dell'antico Egitto - Vol. I, pag. 248

Bibliografia modifica

  • Mario Tosi, Dizionario enciclopedico delle divinità dell'antico Egitto, Torino, ANANKE, 2004, ISBN 88-7325-064-5.
  • Silvia Zago, A Journey through the Beyond: The Development of The Concept of Duat and Related Cosmological Notions in Egyptian Funerary Literature, Atlanta, Lockwood Press, 2022, ISBN 978-1-948488-53-2.

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