Dutch Harbor è un porto sullꞌisola di Amaknak in Unalaska, in Alaska. È stato un luogo della battaglia di Dutch Harbor nel giugno 1942, ed è stato uno dei pochi luoghi negli Stati Uniti a subire un bombardamento aereo da parte di una potenza straniera durante la seconda guerra mondiale. Fu anche uno dei pochi luoghi, oltre a Pearl Harbor nelle Hawaii, in un territorio incorporato negli U.S.A a essere bombardato dai giapponesi nella guerra.[1]

Dutch Harbor
Immagine a colori naturali del Dutch Harbor
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Stato federatoAlaska
ConteaUnalaska
Localitàisola di Amaknak
MareMare di Bering
Tipocommerciale
Coordinate53°53′19.93″N 166°32′18.72″W / 53.888869°N 166.538533°W53.888869; -166.538533
Coordinate al di fuori della mappa

Dutch Harbor è ora sede di un'importante industria del pesce.[2]

Storia modifica

Dalla Russia agli Stati Uniti modifica

A Druzhinin, il comandante della nave russa Zakharii I Elisaveta, viene attribuita la scoperta del porto dalle acque profonde oggi noto come Dutch Harbor.

Dutch Harbor si trova nelle isole Aleutine dellꞌAlaska, più precisamente sullꞌisola Amaknak nellꞌarcipelago delle isole Fox. Una lunga lingua di terra che si estende dallꞌestremità nordest dellꞌisola Amaknak fa del Dutch Harbor un porto naturale che protegge le navi dalle onde e dalle correnti del mare di Bering, sebbene i venti al largo del mare di Bering abbiano gettato carichi dai ponti di alcune imbarcazioni. Dutch Harbor è vicino ad alcune zone più ricche di pesca del mondo e libere da ghiacci.

Il popolo nativo locale è noto come Aleuti. Quando i Russi arrivarono nelle isole Aleutine, essi sfruttarono gli Aleuti prendendo le loro pellicce. Gli Aleuti accettarono la Chiesa ortodossa russa poiché offriva loro sostegno ed educava i loro figli.

La Compagnia russo-americana fu attiva dal 1799 fino alla metà del secolo XIX. Essa utilizzava il Dutch Harbor per il trasporto di merci, principalmente pellicce di lontra marina e otaria. Nel 1867, la Russia vendette lꞌAlaska agli Stati Uniti. Le pellicce furono il principale oggetto di esportazione dellꞌAlaska dopo che gli Stati Uniti ne avevano assunto il controllo. Hutchinson, Kohl, & Company di San Francisco rilevarono la Russian America Company nel 1867, che fu rivenduta un anno dopo alla Alaska Commercial Company. Un declino della popolazione di lontre marine ne ridusse il commercio nel 1895.

Lꞌanno 1897 portò una folla di potenziali cercatori che volevano arricchirsi con la ricerca dellꞌoro in Alaska.[3]

Seconda guerra mondiale modifica

La seconda guerra mondiale portò Esercito e Marina degli Stati Uniti e i loro rifornimenti attraverso il Dutch Harbor alla Base operativa navale e al Fort Mears dellꞌEsercito. Le prime truppe dellꞌesercito giunsero nel giugno 1941 e la base aeronavale fu terminata nel settembre del 1941. Durante la guerra, Dutch Harbor fu utilizzato anche per ospitare profughi evacuati da altre isole Aleutine.

Le truppe dellꞌesercito e i lavoratori civili trascorrevano il loro tempo libero presso "Blackies", lꞌunico bar della zona. Questo esercizio forniva birra a basso prezzo e dosi di whisky a 50 centesimi ma non vi erano né sgabelli né sedie poiché essi si sarebbero scheggiati troppo facilmente nel caso di battaglia. Altri intrattenimenti comprendevano un bordello chiamato "Isola del piacere", ma questo fu chiuso nel 1941 e successivamente sostituito da una parte della base di sottomarini della Marina. Un locale da 500 posti fungeva da teatro, il cui ingresso costava 15 centesimi ai militari e 35 ai lavoratori civili.[3]

Allꞌinizio del 1942, i funzionari dellꞌꞌꞌintelligenceꞌꞌ della marina USA previdero che avrebbe potuto verificarsi un attacco giapponese nellꞌarea dellꞌOceano Pacifico e i decrittatori della Marina avvisarono Dutch Harbor dellꞌimminente attacco. Il 3 giugno 1942, alle ore 5:45 antimeridiane, 20 aeroplani giapponesi decollati da due portaerei della Marina imperiale giapponese bombardarono Dutch Harbor nella battaglia di Dutch Harbor, avendo come obiettivi la stazione radio e i serbatoi di petrolio, e proseguirono lꞌattacco il giorno successivo. Si trattò del primo attacco aereo sulla parte continentale degli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale.

Nella metà del 1942, una piccola base per sommergibili fu istituita dalla Marina statunitense, con uno squadrone di vecchi sommergibili di Classe S; questi furono ritirati nel tardo 1943 grazie alla disponibilità di sommergibili a lungo raggio (come la Classe Gato) operanti ovunque.[4]

Nel maggio 1943, ebbe sede presso la base un picco di 10 151 marinai e 9 976 soldati.

Dopoguerra modifica

Nel 1947, le ultime unità della U.S. Navy lasciarono Dutch Harbor e la base fu smantellata.

Nel 1952, il Corpo degli Ingegneri dellꞌesercito USA salvò 232 edifici in ꞌꞌsurplusꞌꞌ su 448 acri di terra del Fort Mears Military Reservation.

Nella metà degli anni 1980, il Governo degli Stati Uniti infine finanziò la distruzione del forte derelitto e lꞌarea fu convertita allꞌutilizzo commerciale. Anche la Marina U.S. A. tolse la sua base aerea.

Demografia modifica

Evoluzione demografica
Censimento Pop.
193017
194052205,9%

Dutch Harbor comparve per la prima volta sul Censimento USA del 1930 come un villaggio non incorporato. Dopo il 1940 risultò annesso nellꞌUnalaska.

Pesca modifica

Dutch Harbor è classificato in testa ai porti di pesca con più di un miliardo di dollari USA trasferiti ogni anno. Grossi allevamenti di merlani e merluzzi nel Mar di Bering fanno parte di questo totale. Il Mare di Bering ha una piattaforma continentale che è una delle più ampie del mondo e sostiene un ricco ecosistema.[5]

Note modifica

  1. ^ (EN) Unalaska – History of Unalaska Archiviato il 1º agosto 2010 in Internet Archive.
  2. ^ (EN) Unalaska - About Unalaska, su unalaska.info. URL consultato il 14 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2012).
  3. ^ a b (EN) Campbell, L. J., & Alaska Geographic Society. (1991). Unalaska/Dutch Harbor. Anchorage, Alaska: Alaska Geographic Society.
  4. ^ (EN) Norman Friedman, U.S. Submarines Through 1945: An Illustrated Design History, Annapolis, Maryland, Naval Institute Press, 1995, p. 142, ISBN 1-55750-263-3.
  5. ^ (EN) Kloosterboer Dutch Harbor; Kloosterboer Forecasts Busy 2010 for Expanded Dutch Harbor Port Facility, 26 dicembre 2009, p. 31.

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