Lo Dzong (lingua dzongkha: རྫོང་, fortezza) è una tipica costruzione diffusa nel Bhutan con funzione di centro religioso, militare, burocratico, amministrativo e sociale dei vari distretti.[1]

Lo dzong di Paro

Svolge tra l'altro funzioni di prefettura e di palazzo di giustizia: i cittadini si rivolgono allo dzong per chiedere un permesso o per affrontare una questione legale.

Le stanze all'interno dello dzong sono divise tra amministrative (come l'ufficio del penlop, il governatore) e quelle con funzioni religiose.

Gli dzong, per legge, devono essere costruiti rispettando (oltre alle regole di stile) la tradizione per cui è l'ispirazione mistica dei lama a dettarne dimensioni e caratteristiche, mentre sono gli astrologi-indovini a decidere il giorno più propizio per dare inizio ai lavori.

Accanto a queste fortezze si svolgono i cham, rappresentazioni in costume di ballo e teatro in cui i danzatori si muovono con vesti ocra e azzurre, indossando maschere che di solito rappresentano i vari animali, dai falconi alle tigri. Le trame variano, ma di solito il fine è celebrare la sottomissione del diavolo e la liberazione dagli spiriti maligni.

Lo dzong più celebre del Bhutan è Tashichoedzong di Thimphu, il più grande monastero del regno: ci sono tutti i ministeri, l'assemblea nazionale, la sala del trono e la residenza estiva del Je Khenpo, massima autorità spirituale del Paese.

Tra gli dzong più importanti c'è lo dzong di Punakha, dove sono conservati i resti del fondatore del Bhutan, lo Shabdrung Ngawang Namgyal.

Curiosità modifica

Il regista Bernardo Bertolucci ha girato molte scene del film "Il piccolo Buddha" nel Rinpung Dzong di Paro.

Note modifica

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