Ecberto I di Sassonia (756811) grande comandante militare in Sassonia, nominato da Carlo Magno dux dei Sassoni, con il compito di governare il territorio tra il Reno e Weser. È considerato il fondatore della nobile famiglia degli Ecbertini[1][2].

Ecberto I di Sassonia
Duca dei Sassoni
In carica804 circa –
811
Predecessorenessuno
SuccessoreBanzleibs
Nascita756
Morte811
DinastiaEcbertini
ConsorteIda di Herzfeld
FigliCobbo il Vecchio
Ida
Guerino
Hadwig
Adela

Biografia modifica

Si sposò con Ida di Herzfeld, che lasciò la sua terra e si trasferì nel 786 nelle proprietà del coniuge in Vestfalia, nelle vicinanze dell'attuale città di Osnabrück. Ida è ritenuta figlia della badessa Theodrada di Soissons (sorella degli abati sant'Adelardo e Wala),[3] che da parte sua era stata una nipote diretta di Carlo Martello attraverso il figlio di quest'ultimo, Bernardo.

Il viaggio verso la Vestfalia cadde nel periodo della trentennale guerra fra Sassoni e Franchi ed ella prese allora sotto la sua protezione i primi. Il cervo, con il quale ella viene spesso rappresentata, è l'immagine dei Sassoni incalzati dai Franchi e ancor oggi il cervo si trova nell'emblema di Herzfeld.

Nell'811 Ecberto morì e trovò la sua sepoltura nella chiesa. Sulla tomba venne eretto un portico, ov'ella abitò dopo la morte del marito. Ida si dedicò interamente alla preghiera e alla cura della comunità.

Discendenza modifica

Dalla loro unione nacquero cinque figli[1][2]:

Note modifica

  1. ^ a b c Dux Ekbert-Corveyer Abtes Warin (826-856)-Haduwy von Herford, bei Genealogie Mittelalter
  2. ^ a b c d e Sant'Ida di Herzfeld, in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it.
  3. ^ Così all'incirca Hüsing, Die Genealogie der hl. Ida, in: Zeitschrift f. vaterländische Geschichte und Altertumskunde (Westfalen) , Bd. 38, 1880, S. 10; Krumwiede, der Stift Fischbeck a. d. Weser, 1955, S. 49, 51, 53, 56
  4. ^ a b Guarda Abbazia di Herford

Bibliografia modifica

  • Eduard Hlawitschka: Zur Herkunft der Liudolfinger und zu einigen Corveyer Geschichtsquelle. in: Eduard Hlawitschka, Stirps Regia. Forschungen zu Königtum u. Führungsschichten im früheren Mittelalter, Verlag Peter Lang, Frankfurt am Main (u. a.) 1988, Seite 147–150, ISBN 3-631-41498-6
  • Eduard Hlawitschka: Zur Herkunft der Liudolfinger und zu einigen Corveyer Geschichtsquellen, Rheinische Vierteljahrsblätter, 38, 1974, Seiten 92 ff. [147 ff.].
  • Franz-Josef Jakobi: Zur Frage der Nachkommen der heiligen Ida und der Neuorientierung des sächsischen Adels in der Karolingerzeit. in: Géza Jaśzai (Hrsg.): Heilige Ida von Herzfeld, 980–1980, Festschrift zur Tausendjährigen Wiederkehr ihrer Heiligsprechung, Münster 1980, Seite 53–63.
  • Sabine Krüger: Studien zur Sächsischen Grafschaftsverfassung im 9. Jahrhundert. in: Veröffentlichung der Historischen Kommission für Hannover, Vandenhoeck & Ruprecht, Göttingen 1950, Seite 71–79.
  • Franz Josef Jakobi, Zur Frage der Nachkommen der heiligen Ida und der Neuorientierung des sächsischen Adels in der Karolingerzeit in: Géza Jászai (Hrsg.), Heilige Ida von Herzfeld 980–1980, Festschrift zur tausendjährigen Wiederkehr der Heiligsprechung der heiligen Ida von Herzfeld, Münster 1980, S. 53 ff

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