Eccidio di Pratale

L'eccidio di Pratale è stata una strage nazista avvenuta la sera del 23 luglio 1944 in località Pratale, nel comune di Tavarnelle Val di Pesa.

Eccidio di Pratale
strage
Tipofucilazione
Data23 luglio 1944
LuogoLocalità Pratale, Tavarnelle Val di Pesa
StatoBandiera dell'Italia Italia
Coordinate43°35′00.17″N 11°13′36.06″E / 43.58338°N 11.226683°E43.58338; 11.226683
ObiettivoCivili
Responsabili4. Fallschirmjäger-Division
Conseguenze
Morti12

I fatti modifica

La mattina del 23 luglio 1944, nella zona è in corso il ripiegamento tedesco verso la collina di Fabbrica a fronte dell'avanzata da sud della 2^ Divisione Neozelandese verso Passignano. L'area, il cui controllo è cruciale per la strategia nazista di ritirata aggressiva, è pertanto interessata da una serie di combattimenti. Nel podere di Pratale, a circa metà strada tra l'Abbazia di San Michele Arcangelo a Passignano e Fabbrica, vi abitano le famiglie contadine dei Gori, dei Cresti e dei Raspollini, alle quali si è aggiunta quella dei Lotti, sfollati dalla vicina Fabbrica. La sera del 23 luglio, un manipolo di militari tedeschi appartenenti alla 4. Fallschirmjäger-Division fa irruzione nel casolare sorprendendo le quattro famiglie a cena[1]. Vengono prelevati solo gli uomini, in tutto quattordici, e condotti vengo un bosco nelle vicinanze. Ad un certo momento vengono separati dal resto del gruppo l'anziano Maurizio Raspollini e suo figlio Rino. I restanti 12 uomini vengono quindi portati nel boschetto, fatti allineare e assassinati a raffiche di mitra. Giovanni Raspollini, un istante prima che i militari aprano il fuoco, si lancia nella boscaglia, riuscendo in un primo momento a fuggire. Poco dopo però si imbatté nei soldati tedeschi che lo freddano all'istante.

Vittime modifica

  • Angelo Cresti, di Tavarnelle, classe 1909;
  • Attilio Cresti, di Tavarnelle, classe 1885;
  • Oreste Cresti, di Tavarnelle, classe 1876;
  • Bruno Gori, di San Casciano in Val di Pesa (FI), classe 1920;
  • Giuseppe Gori, di Castellina in Chianti (SI), classe 1892;
  • Livio Gori, di Tavarnelle, classe 1890;
  • Serafino Gori, di Greve in Chianti (FI), classe 1900;
  • Marcello Gori, di San Casciano in Val di Pesa (FI), classe 1925;
  • Omero Gori, di San Casciano in Val di Pesa (FI), classe 1923;
  • Carlo Lotti, di San Casciano in Val di Pesa (FI), classe 1884;
  • Giuliano Lotti, di Montespertoli (FI), classe 1914;
  • Giovanni Raspollini, di Tavarnelle, classe 1922.

Monumenti e omaggi modifica

Sul luogo della strage sono stati posti una croce di ferro nell'immediato dopoguerra e un cippo con i nomi delle vittime nel 1996.

Una lapide con i nomi delle vittime è stata collocata lungo le mura dell'abbazia di Passignano. Nel cimitero del complesso abbaziale è stato realizzato nel 1965 un sacrario dove riposano le salme di alcuni martiri.

I nomi delle vittime sono riportati anche in un monumento dedicato ai civili morti in guerra posto nel 2005 nella piazza di Tavarnelle.

Nel 2022 il comune di Barberino Tavarnelle è stato insignito della Medaglia d'Oro al Valor Civile per l'eccidio di Pratale[2][3].

Risvolti processuali modifica

Nel 2011 l'amministrazione comunale di Tavarnelle Val di Pesa ha presentato una formale denuncia alla procura Militare della Repubblica con la quale è stata avviata un'indagine che ha permesso l'identificazione di sei militari, quattro tedeschi, uno austriaco e uno polacco, i cui nomi sono stati iscritti nel registro degli indagati[1].

Il 20 maggio 2013 il GIP ha dichiarato il non luogo a procedere per estinzione del reato e per morte dei rei[1].

Note modifica