Ed ora... sposiamoci!

film del 1937 diretto da Tay Garnett

Ed ora... sposiamoci! (Stand-In) è un film commedia del 1937 diretto da Tay Garnett e interpretato da Leslie Howard, Joan Blondell e Humphrey Bogart. Fu prodotto dal produttore indipendente Walter Wanger[1] e distribuito dalla United Artists. Il film è ambientato ad Hollywood e propone una divertente satira dell'industria cinematografica americana degli anni Trenta.

Ed ora... sposiamoci!
Joan Blondell e Leslie Howard in una scena del film
Titolo originaleStand-In
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1937
Durata91 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,37:1
Generecommedia, sentimentale
RegiaTay Garnett
SoggettoClarence Budington Kelland (romanzo)
SceneggiaturaGene Towne, C. Graham Baker
ProduttoreWalter Wanger
Casa di produzioneWalter Wanger Productions
Distribuzione in italianoArtisti Associati
FotografiaCharles G. Clarke
MontaggioOtho Lovering, Dorothy Spencer
MusicheHeinz Roemheld
ScenografiaAlexander Toluboff
CostumiHelen Taylor
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Ridoppiaggio (1987)

La sceneggiatura si basa sul racconto Stand-In di Clarence Budington Kelland pubblicato su The Saturday Evening Post dal 13 febbraio al 20 marzo 1937[2].

Trama modifica

Fowler Pettypacker, un banchiere di Wall Street, ha ricevuto un'offerta da parte di Ivor Nassau, interessato all'acquisto della "Colossal Pictures," una casa di produzione cinematografica in difficoltà. L'analista finanziario Atterbury Dodd è contrario alla vendita: i suoi calcoli matematici lo hanno convinto di poter rendere attiva la Colossal, al punto da mettere in gioco la sua stessa carriera. Dodd è così inviato a Hollywood per prendere in mano le sorti della Colossal. In realtà, le difficoltà della Colossal sono dovute ad un complotto che riunisce, oltre ad Ivor Nassau, l'attrice Thelma Cheri, il regista Koslofsky e il press-agent Tom Potts, i quali cercano in ogni modo di far lievitare i costi di produzione del film che il produttore Doug Quintain sta realizzando, una storia ambientata nella giungla e intitolata Sex and Satan. L'intento di Nassau e dei suoi complici è quello di far fallire la casa di produzione, per potersene impossessare.

Arrivato a Hollywood, Dodd incontra Lester Plum, una ex bambina prodigio che ora lavora come controfigura. Lester istruisce Dodd sulla produzione cinematografica e riesce a farsi assumere come segretaria. La ragazza è innamorata di Dodd, che però è talmente preso dal suo lavoro da non accorgersi di nient'altro. Quando Dodd assiste alla proiezione del film, resta colpito negativamente dal risultato. Il regista, allora, d'accordo con l'attrice, fa ricadere tutta la colpa sul produttore, che viene licenziato.

Una proiezione in anteprima conferma l'impressione negativa di Dodd: il pubblico mostra di preferire la scimmia alla protagonista. Dodd va allora in cerca di Quintain e lo riporta allo studio. Quintain propone di salvare il film tagliando la parte dell'attrice ed ampliando quella della scimmia. Dodd, intanto, con un'astuzia riesce a rompere il contratto di Thelma Cheri con la Colossal. Proprio quando Dodd e Quintain stanno per mettersi in azione, Pettypacker telefona a Dodd per annunciargli di aver venduto la Colossal e per licenziarlo. Dodd non si dà per vinto: vincendo l'iniziale ostilità dei lavoratori dello studio, li convince ad allearsi con lui per cacciare Nassau e finire il film. Alla fine, superando la timidezza, chiede a Plum di sposarlo.

Produzione modifica

Il film fu prodotto dalla Walter Wanger Productions.

Distribuzione modifica

Distribuito dalla United Artists, il film uscì nelle sale cinematografiche USA il 29 ottobre 1937.

Edizione italiana modifica

Essendo andato perduto il doppiaggio d'epoca, il film fu ridoppiato per la trasmissione su Rete 4 il 16 maggio 1987.[3] Il ridoppiaggio fu eseguito senza utilizzare la colonna internazionale, sostituendo musica ed effetti sonori presenti durante i dialoghi.

Note modifica

  1. ^ Matthew Bernstein, Walter Wagner: Hollywood Independent. Minnesota Press, 2000 p. 438
  2. ^ AFI, su afi.com. URL consultato il 14 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2016).
  3. ^ Oggi programmi TV, in Stampa Sera, 16 maggio 1987, p. 26. URL consultato il 6 marzo 2022.

Bibliografia modifica

  • Alan Barbour (a cura di Ted Sennett), Humphrey Bogart - Storia illustrata del cinema, Milano Libri Edizioni, luglio 1975
  • (EN) Ronald Bergan, The United Artists Story , Octopus Book Limited, 1986 ISBN 0-517-56100-X

Collegamenti esterni modifica

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