Eduard Weiter

comandante del campo di concentramento di Dachau

Eduard Weiter (Eschwege, 18 luglio 1889Itter, 2 maggio 1945) è stato un militare tedesco, SS-Obersturmbannführer e comandante del campo di concentramento di Dachau.

Eduard Weiter
NascitaEschwege, 18 luglio 1889
MorteItter, 2 maggio 1945
Dati militari
Paese servitoBandiera della Germania Germania
Bandiera della Germania Germania nazista
Forza armata Deutsches Heer
Schutzstaffel
Anni di servizio1909 - 1945
GradoSS-Obersturmbannführer
GuerreSeconda guerra mondiale
Comandante diCampo di concentramento di Dachau
DecorazioniMedaglia di lungo servizio nelle SS
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Biografia modifica

Primi anni modifica

Figlio di un produttore di fruste, Weiter lavorò come venditore di libri durante gli studi fino a quando non si arruolò nell'esercito imperiale tedesco all'età di 20 anni, rimase in servizio per dieci anni, impiegato sui fronti orientale, occidentale e balcanico nel corso della prima guerra mondiale.[1] Fu ufficiale di divisione e poi ufficiale di reggimento, in seguito alla riduzione dell'esercito tedesco per effetto della firma del Trattato di Versailles assunse una posizione simile nella polizia bavarese.[1]

Carriera modifica

 
Il cancello principale del campo di concentramento di Dachau, contrassegnato dallo slogan Arbeit macht frei

Weiter continuò con la sua mansione di burocrate fino al 1936, quando si ritirò poiché la polizia bavarese fu incorporata come unità nell'Ordnungspolizei.[1] Entrò a far parte delle SS, pur non avendo particolari convinzioni politiche,[2] infatti non si unì al partito nazista fino al 1937.[1] Ottenne il favore di Oswald Pohl ma la sua ambivalenza verso la politica rallentò il suo avanzamento di carriera e anche quando fu posto al comando dell'amministrazione del campo di concentramento di Dachau rivestì un ruolo burocratico lontano dal campo vero e proprio.[3]

Nonostante tutto, Weiter successe a Martin Weiss al comando del campo il 30 settembre 1943. I resoconti dei detenuti suggeriscono che il regime imposto da Weiter fu caratterizzato dallo stesso anonimato avuto in passato poiché raramente fu visto in giro per il campo.[3] Le condizioni peggiorarono, in particolare a causa del sovraffollamento quando furono chiusi gli altri campi a oriente, ma Weiter fece pochi tentativi per espandere il campo di Dachau e far fronte a questo imponente afflusso.[3]

È probabile che Weiter abbia ucciso personalmente il dissidente Georg Elser, la cui morte fu ufficialmente annunciata dallo stesso Weiter come causata da un raid aereo. Dopo la guerra fu ritrovata una lettera di Heinrich Müller diretta a Weiter dove venne ordinato sia di uccidere Elser che di mascherare la morte con un bombardamento.[4] I leader dei detenuti avrebbero poi testimoniato che Weiter cercò il loro appoggio poco prima di lasciare Dachau nel tentativo di convincerli a testimoniare della sua mancanza di crudeltà in un qualsiasi processo successivo.[3]

Morte modifica

Weiter non fu processato poiché fuggì da Dachau immediatamente prima della sua liberazione, raggiunse il castello di Schloss Itter in Austria dove in seguito morì in circostanze misteriose.[5] Secondo Paul Reynaud, mercoledì 2 maggio 1945, dopo essersi ubriacato, si vantò delle esecuzioni ordinate a Dachau e si uccise sparandosi. Fu sepolto fuori dalle mura del castello in una tomba anonima.[6] Lo storico Tom Segev afferma invece che potrebbe essere stato ucciso da un collega delle SS per la sua mancanza di convinzione ideologica.[3]

Onorificenze modifica

Note modifica

  1. ^ a b c d Segev, p. 133.
  2. ^ Segev, pp. 133-134.
  3. ^ a b c d e Segev, p. 134.
  4. ^ James P. Duffy e Vincent L. Ricci, Target Hitler: The Plots to Kill Adolf Hitler, Greenwood Publishing Group, 1992, p. 33.
  5. ^ di Blackworth |, La battaglia del castello di Itter, Austria, Maggio 1945., su Politica & Armi, 4 dicembre 2017. URL consultato il 17 marzo 2023.
  6. ^ Paul Reynaud, In the Thick of the Fight 1930-1945, Simon & Schuster, 1955, p. 653.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN24313299 · ISNI (EN0000 0000 4847 2040 · LCCN (ENno2004059819 · GND (DE129036374