Emberiza melanocephala

specie di uccello

Lo zigolo capinero o zigolo testanera (Emberiza melanocephala Scopoli, 1769) è un uccello passeriforme appartenente alla famiglia Emberizidae, diffuso in Europa, Asia e Africa.[1][2]

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Zigolo capinero
Emberiza melanocephala
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Superclasse Tetrapoda
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Oscines
Infraordine Passerida
Superfamiglia Passeroidea
Famiglia Emberizidae
Genere Emberiza
Specie E. melanocephala
Nomenclatura binomiale
Emberiza melanocephala
Scopoli, 1769
Nomi comuni

Zigolo testanera

Descrizione modifica

Tra gli zigoli europei è uni dei più grandi, con una lunghezza media di 17 cm, e quasi 28 g di peso. Ha la testa di colore nero, il groppone castano intenso, ali e coda neri, con il resto del corpo giallo. La femmina ha i colori meno intensi, con testa e groppone che danno sul grigio.

Biologia modifica

 
Uova di Emberiza melanocephala

Comportamento modifica

Vive in gruppi di circa una decina di esemplari.

Alimentazione modifica

Si ciba di semi ed invertebrati, cercandoli per terra o sui cespugli.

Riproduzione modifica

In Italia nidifica tra maggio e giugno.

Distribuzione e habitat modifica

In Italia sono presenti poche coppie nidificanti, soprattutto nel Gargano e nell'Appennino meridionale, mentre nel resto del mondo lo si può trovare in Europa sud-orientale, Nordafrica, ed Asia sud-occidentale.[1]

Il suo habitat sono le zone coltivate di collina, vigneti, oliveti, frutteti, e aree a seminativi vari.

Tassonomia modifica

Alcuni autori considerano lo zigolo testa aranciata (Emberiza bruniceps Brandt, 1841) una sottospecie dello zigolo capinero (Emberiza melanocephala).

Conservazione modifica

 
Un esemplare maschio sull'isola di Lesbo, in Grecia

Risente dell'uccellagione.

Rapporti con l'uomo modifica

Può essere allevato e riprodotto con successo dall'uomo.

Note modifica

  1. ^ a b c (EN) BirdLife International, 2012, Emberiza melanocephala, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Emberizidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato l'11 maggio 2014.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

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