Emil Joseph Diemer

scacchista e giornalista tedesco

Emil Joseph Diemer o Emil Josef Diemer (Radolfzell, 15 maggio 1908Gengenbach, 10 ottobre 1990) è stato uno scacchista e giornalista tedesco[1].

Emil Joseph Diemer

Biografia modifica

 
Emil Joseph Diemer durante una delle sue partite di scacchi

Emil Joseph (o Josef) Diemer nacque il 15 maggio 1908 nella cittadina tedesca di Radolfzell, nel Baden[1]. Nel 1931 rimase senza lavoro e si unì al partito nazista tedesco, del quale divenne membro attivo[1]. Fu presente a tutti i più importanti eventi scacchistici internazionali come "reporter di scacchi del Grande Reich tedesco"[1]. I suoi articoli giornalistici apparvero spesso nelle pubblicazioni naziste[1]. Tra il 1942 e il 1943 giocò partite per corrispondenza e tornei con Klaus Junge.

Dopo la seconda guerra mondiale continuò la sua attività di giornalista scacchistico, vendette libri di scacchi e diede simultanee, ma lo stigma del suo passato nazista gli rese difficile mantenersi in questo modo[1]. Come maestro di medio livello, inoltre, i suoi successi negli scacchi furono pochi[1]. Nel 1953 fu espulso dalla federazione scacchistica della Germania, avendo accusato in una campagna stampa i loro funzionari di "omosessualità e corruzione di giovani innocenti".

Fu solo nel 1956, in Olanda, che Diemer ottenne finalmente un primo vero successo, vincendo il gruppo delle riserve del torneo Hoogovens e successivamente l'Open Championship dei Paesi Bassi[1].

Col passare del tempo divenne meno interessato agli scacchi e sempre più interessato a Nostradamus, il chiaroveggente francese del XVI secolo: affermò, infatti, di aver decifrato il suo codice segreto e di avergli spedito, in 25 anni, oltre 10 000 lettere sull'argomento[1]. Nel 1965 fu quindi ricoverato in una clinica psichiatrica a Gengenbach[1]. Il direttore della clinica, ritenendo che gli scacchi fossero stressanti per Diemer, gli proibì di giocare, revocandogli il divieto sei anni dopo, nel 1971, ritesserandolo nella federazione scacchistica tedesca e facendolo gareggiare come membro di una squadra di club scacchistica della Germania[1]. Mancando ancora d'indipendenza finanziaria, tuttavia, continuò a risiedere a Gengenbach come paziente semiresidenziale dell'ospedale fino alla fine della sua vita, avvenuta il 10 ottobre 1990, all'età di 82 anni[1].

Come giocatore di scacchi, Diemer in vita giocò diverse aperture non ortodosse, che da lui trassero o aggiunsero il nome, come il gambetto Diemer-Duhm (1. d4 d5 2. e4 e6 3. c4) e il gambetto Alapin-Diemer (1. d4 e6 2. e4 d5 3. Ae3), ma è famoso soprattutto per aver perfezionato un'apertura giocata in passato da Armand Edward Blackmar (1. d4 d5 2. e4 dxe4 3. f3), nota quindi come gambetto Blackmar-Diemer (1. d4 d5 2. e4 dxe4 3. Cc3 Cf6 4. f3), col quale era solito indirizzarsi verso la linea principale (4...exf3 5. Cxf3) o verso il gambetto Ryder (5. Dxf3), sfruttando poi temi legati alla trappola Halosar[1].

Opere modifica

  • (DE) 56 Mal Weltmeisterschach (8 volumi), Kecskemét, Magyar Sakkvilág, 1938;
  • (DE) Das Moderne Blackmar-Diemer-Gambit, vol. 1, Heidelberg, Schmaus, 1976.

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m Chessgames.com.

Bibliografia modifica

  • (DE) Georg Studier, Emil Josef Diemer. Ein Leben für das Schach im Spiegel der Zeiten, Düsseldorf, Manfred Mädler, 1996, ISBN 3-925691-18-9.
  • (FR) Dany Senechaud, Emil J. Diemer, missionnaire des échecs acrobatiques, postfazione di Michel Roos, 3ª ed., Poitiers, La Libre Case, 2003, ISBN 2-9512071-0-7.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN72215478 · ISNI (EN0000 0000 5539 9363 · LCCN (ENn86830711 · GND (DE120081830 · BNF (FRcb131797934 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n86830711