Emma Suárez

attrice spagnola

Emma Suárez Bodelón (Madrid, 25 giugno 1964) è un'attrice spagnola.

Emma Suárez ai premi Goya 2017

Biografia modifica

Affacciatasi alla recitazione all'età di 14 anni, Emma Suárez ha iniziato la carriera da attrice professionista nel 1982 interpretando una parte all'interno dell'opera teatrale Il cimitero degli uccelli di Antonio Gala.[1] Formandosi da attrice autodidatta, inizia a lavorare con registi famosi quali José Luis Garci (Sessione continua), José Luis Borau (Tata mía) e con nuovi talenti come Isabel Coixet (Troppo vecchio per morire giovane).

Comincia quindi ad essere accolta dalla critica come giovane promessa e nel 1989 interpreta il suo primo ruolo da protagonista nel film La bianca colomba, diretto da Juan Miñón, recitando insieme a Francisco Rabal e Antonio Banderas. Diventa celebre durante gli anni 1990 recitando in una serie di film diretti da Julio Medem e da Pilar Miró, formando un sodalizio artistico con l'attore Carmelo Gomez. Nel 1997 ha vinto il Premio Goya con il film Il cane dell'ortolano di Pilar Miró, oltre ad avere vinto anche il premio Fotogrammi d'argento.

Nel 1997 torna in televisione con la serie Caro maestro (Querido maestro), mentre dal 2000 ricomincia a dedicarsi più assiduamente al teatro mostrandosi maggiormente selettiva riguardo ai progetti cinematografici. Nel 2016 ha interpretato il ruolo della protagonista nel film Julieta, diretto da Pedro Almodóvar e presentato in concorso al Festival di Cannes 2016.

Vita privata modifica

Emma Suárez è stata sposata con il regista Juan Estelrich Jr. dal quale, nel 1992, ha avuto il figlio Juan. Finita nel 1997 la loro relazione, si è poi unita al musicista Andy Chango con cui ha avuto nel 2005 la figlia Ada Marta.[2]

Filmografia modifica

Cinema modifica

Televisione modifica

  • Fragmentos de interior (1984)
  • Tristeza de amor (1986)
  • Blancaflor, la hija del diablo (film TV), regia di Jesus García de Dueñas (1988)
  • La mujer de tu vida 2, episodio La mujer gafe (1994)
  • Caro maestro (Querido maestro) (1997-98)
  • El pantano (2003)
  • Cuéntame cómo pasó (2004)
  • Hospital Central (2007)
  • Cazadores de hombres (2008)
  • Mi querido Klikowsky (2010)
  • Vuelo IL 8714 (2010)
  • Sofía (2011)
  • La zona (2017)

Teatro modifica

 
Emma Suárez (a destra nella foto) con gli altri protagonisti di Los hijos de Kennedy

Riconoscimenti modifica

  • Premio ADIRCAE (Asamblea de Directores, Realizadores Cinematográficos y Audiovisuales Españoles)
  • Medaglia Círculo de Escritores Cinematográficos
    • 1993: Miglior attrice (Orquesta Club Virginia)
    • 2005: Miglior attrice (Horas de luz) – Nomination
  • Premio Goya
    • 1994: Miglior attrice protagonista (La ardilla roja) – Nomination
    • 1997: Miglior attrice protagonista (Il cane dell'ortolano)
    • 2008: Miglior attrice protagonista (Bajo las estrellas) – Nomination
    • 2011: Miglior attrice protagonista (La mosquitera) – Nomination
    • 2017: Migliore attrice protagonista (Julieta)
    • 2017: Migliore attrice non protagonista (La prossima pelle)
  • Premios Cinematográficos José María Forqué
    • 2011: Miglior attrice (La mosquitera)
  • Premios Ondas
    • 1996: Miglior attrice (Tierra e Tu nombre envenena mis sueños)
  • Premios de la Unión de Actores
    • 1994: Miglior protagonista cinematografica (La ardilla roja)
    • 1997: Miglior protagonista cinematografica (Il cane dell'ortolano) – Nomination
    • 1998: Miglior protagonista televisiva (Caro maestro)
  • Premios Turia
    • 1994: Miglior attrice (La ardilla roja)
    • 2005: Premio speciale per l'interpretazione (Horas de luz)
  • Premio Zapping
    • 2009: Miglior attrice (Cazadores de hombres)

Onorificenze modifica

Doppiatrici italiane modifica

Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Emma Suárez è stata doppiata da:

Note modifica

  1. ^ (ES) Gregorio Belinchón, “Almodóvar es insaciable, no da tregua”, in El País, 7 aprile 2016. URL consultato il 4 giugno 2016.
  2. ^ (ES) Beatriz Miranda, La misteriosa Emma Suárez, 'chica Almodóvar' a los 50 años, in El Mundo, 27 marzo 2015. URL consultato il 4 giugno 2016.
  3. ^ Bollettino Ufficiale di Stato

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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