Encefalite equina venezuelana

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L'encefalite acuta venezuelana è una malattia infettiva che può colpire l’uomo e i cavalli. È causata dal virus omonimo che appartiene al gruppo degli arbovirus. La malattia si manifesta con sintomi simil-influenzali e talvolta colpisce il sistema nervoso centrale con encefalite o encefalomielite, le quali possono avere esito fatale.[1] La maggior parte dei casi di malattia si verifica in America Latina. La trasmissione avviene attraverso la puntura di zanzare o, più raramente, di altri insetti vettori del virus.[2][3]

Encefalite equina venezuelana
Virus dell'encefalite equina venezuelana
Malattia rara
Specialitàinfettivologia
EziologiaVenezuelan equine encephalitis virus
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-10A92.2
MeSHD004685
eMedicine233913
Sinonimi
Encefalomielite equina venezuelana
...
Eponimi
Venezuela

Epidemiologia modifica

Le epidemie di encefalite equina venezuelana colpiscono soprattutto i cavalli, nei quali provoca grande mortalità, causando collateralmente contagi anche nella popolazione umana. I focolai epidemici nella popolazione equina possono persistere per diversi anni e durante questi è stata osservata la comparsa di casi isolati in altri animali, tra cui capre, pecore, conigli, cani e cavie da laboratorio.

Una delle principali epidemie ebbe luogo nel 1962; scoppiata nella regione di confine tra la Colombia e il Venezuela, si diffuse successivamente in America centrale e settentrionale. Nell'epidemia in Messico nel 1970 che colpì gli Stati di Chiapas, Veracruz, Oaxaca, Guerrero e Michoacán, morirono circa 10 000 equidi tra cavalli, asini e muli, con una letalità compresa tra il 50% e il 90%. Nel 1995 si verificò l'ultima grande epidemia nella popolazione umana, che colpì 75 000 persone, causandone la morte di circa 300.

Eziologia modifica

L'agente patogeno responsabile dell'encefalite equina venezuelana è un arbovirus del genere Alphavirus, della famiglia delle Togaviridae. Esistono sei sottotipi del virus, chiamati da I a VI. Alcuni di essi hanno un nome proprio: ad esempio, il sottotipo II è noto come virus Everglades; il III è noto come virus Mucambo, il IV è chiamato anche virus Pixuna. La maggior parte dei virus che provocano epidemie nei cavalli appartengono al sottotipo I; i sottotipi da II a VI creano focolai epidemici generalmente in aree limitate e vengono trasmessi attraverso cicli naturali che coinvolgono roditori e zanzare.

Clinica modifica

Negli esseri umani la patologia esordisce con febbre, cefalea, malessere generale, mialgie soprattutto agli arti inferiori e in zona lombare. Possono manifestarsi anche tosse, vomito e altri segni clinici. Generalmente la malattia ha un decorso benigno, con guarigione spontanea che avviene entro 2 settimane. Tuttavia, circa il 4% dei bambini e meno dell'1% degli adulti (con un rischio aumentato negli anziani)[1] sviluppano un'encefalite che può portare alla morte. Nelle donne in gravidanza, l'infezione da parte di questo virus può provocare aborto, encefalite fetale o anomalie congenite anche molto gravi.

Trasmissione modifica

La trasmissione continuativa del virus responsabile della malattia avviene in ambiente silvestre tra alcune specie di roditori e alcune specie di insetti ematofagi, soprattutto le zanzare. I cavalli possono fungere da acceleratori del focolaio epidemico poiché, se vengono punti da insetti, questi possono trasmettere il virus all'uomo in un secondo momento, pungendolo. Non è ancora stata documentata la trasmissione interumana della malattia.

Vaccinazione modifica

Diversi tipi di vaccini sono stati messi a punto con l'obiettivo di prevenire l'encefalite acuta venezuelana negli esseri umani; essi si sono però rivelati poco efficaci e causa di frequenti reazioni avverse.[4]

Note modifica

  1. ^ a b (EN) Venezuelan Equine Encephalomyelitis, su APHIS. URL consultato il 22 dicembre 2023 (archiviato dall'url originale il 28 aprile 2006).
  2. ^ (ES) Encefalitis equina venezolana (PDF), su Ciencia veterinaria. URL consultato il 22 dicembre 2023.
  3. ^ (ES) Encefalomielitis equina: del este, del oeste y venezolana (PDF), in Iowa State University, 2008. URL consultato il 22 dicembre 2023.
  4. ^ (ES) Diana S. Vargas, Jairo Jaime C, Víctor J. Vera, Aspectos generales del virus de la encefalitis equina venezolana (VEEV), in Orinoquia, vol. 13, n. 1, 2009, pp. 59-67.

Voci correlate modifica