Enrico III di Limburgo

aristocratico tedesco

Enrico di Limburgo (1140 circa – Kerkrade, 21 giugno 1221) fu Duca di Limburgo e Conte di Arlon dal 1167 alla sua morte.

Enrico III
Duca di Limburgo
In carica1167 - 1221
PredecessoreEnrico II
SuccessoreValerano III
Nome completoEnrico di Limburgo
Altri titoliConte di Arlon
Nascita1140 circa
MorteKerkrade, 21 giugno 1221
Luogo di sepolturaAbbazia di Rolduc a Kerkrade (Limburgo)
Dinastiacasato delle Ardenne
PadreEnrico II
MadreMatilde di Saffenberg
ConsorteSofia di Saarbrücken
FigliEnrico
Valerano
Simone
Federico
Gerardo
Matilde
Giuditta e
Isabella, legittimi
Macario, illegittimo
Religionecattolico

Origine modifica

Enrico, secondo la Histoire du Limbourg, vol.III. era figlio del Duca di Limburgo e Conte di Arlon, Enrico II e della prima moglie, Matilde di Saffenberg[1], figlia del conte Adolfo di Saffenberg[2], la quale aveva portato in dote i territori di Rode, che da quel giorno furono detti: Rode le Duc, da cui Rolduc[3].
Enrico II di Limburgo, secondo la Histoire du Limbourg, vol VI: Codex diplomaticus Valkenburgensis. era figlio del Duca di Limburgo, Conte di Arlon e Duca della Bassa Lorena (Lotaringia), Valerano II[4] e della moglie, Giuditta von Wassenberg [5], che, come ci conferma il Gisleberti Chronicon Hanoniense, era figlia del primo conte di Gheldria e signore di Wassenberg, Gerardo I[6].

Biografia modifica

Enrico viene citato, per la prima volta nel documento n° LIV della Histoire du Limbourg, vol VI: Codex diplomaticus Valkenburgensis., inerente ad una donazione all'Abbazia di Rolduc, fatta dalla nonna, Giuditta, datata 1151, e controfirmata dal padre, Enrico II e da Enrico[5].

Nel 1167, suo padre, Enrico II fu al seguito dell'imperatore, Federico Barbarossa, che, col suo esercito, raggiunse Roma[7], dove Enrico, causa la peste, morì, in quello stesso anno e fu inumato nell'Abbazia di Rolduc a Kerkrade, in Limburgo[8].
Enrico succedette al padre come Enrico III Duca di Limburgo e Conte di Arlon[9].

Nel 1171 e 1172, Enrico è autore di due donazioni: nel primo documento n° LX si definisce Henricus filius domini Henrici filii ducis Walerami de Lymburg[10], nel secondo n° LXI si definisce Henricus Dei gratia comes de Arlo[11].

Nel 1172, Enrico scontratosi col conte di Lussemburgo e di Namur, Enrico IV detto il Cieco, alleato del Conte di Hainaut, Baldovino V, venne sconfitto e dovette riparare ai danni causati alla contea di Lussemburgo[12].

Nel 1183, Enrico ebbe problemi con l'imperatore Federico Barbarossa, riguardo all'elezione del vescovo di Treviri, sino ad arrivare allo scisma della Diocesi di Treviri[13].

Enrico assunse il titolo di marchese d'Arlon, come si evince dal documento n° LXX, del 1187, in cui si definisce dux de Lembor el marchiavus de Herlon[14].

Nel 1189, Enrico, coi figli, Enrico e Valerano, prese la Croce al seguito dell'imperatore, Barbarossa, ma ben presto fece ritorno in patria (solo Valerano arrivò in Terra santa)[15].

Nel 1190, Enrico, ebbe problemi con il nipote, Enrico I di Brabante, riguardo alla dote di sua madre, Margherita di Limburgo, sorella di Enrico; l'anno seguente fu raggiunto un compromesso in cui il ducato di Limburgo si riconosceva vassallo del ducato di Brabante[16].

Enrico fu sostenitore di Ottone IV di Brunswick, che il 9 giugno 1198 era stato eletto a Colonia re di Germania (Rex Romanorum) dai principi guelfi del basso Reno[17]; l'incoronazione ebbe luogo ad Aquisgrana il 12 luglio e fu celebrata da Adolfo, arcivescovo di Colonia[17], in contrapposizione a Filippo di Svevia, incoronato a Magonza, l'8 settembre[17]. Secondo la Chronica Albrici Monachi Trium Fontium Enrico, col figlio, Valerano, furono presenti all'incoronazione di Ottone[18].
Enrico si schierò con Ottone[19], e fu tra i firmatari della lettera inviata al Papa Innocenzo III, per richiedere sia la conferma a re di Germania che l'incoronazione imperiale di Ottone[20][21].

Enrico fu a fianco di Ottone IV, partecipò alla campagna contro il regno di Francia, ma, nei pressi di Bruxelles, vennero sconfitti, nel 1214, nella battaglia di Bouvines, vicino a Lilla[22][23].

Enrico morì nel 1221, e come ci ricorda la Chronica Albrici Monachi Trium Fontium fu sepolto nell'Abbazia di Rolduc a Kerkrade, in Limburgo e gli succedette il figlio Valerano[24].

Matrimoni e discendenza modifica

Enrico aveva sposato Sofia di Saarbrücken (come ci viene confermato dal documento n° LXVII della Histoire du Limbourg, vol VI: Codex diplomaticus Valkenburgensis., datato 1178[25]), figlia del conte di Saarbrücken, Simone I[26] e della moglie Mechilde.
Enrico da Sofia ebbe otto figli[27][28]:

Ad Enrico viene attribuito anche un figlio illegittimo[27][28]:

  • Macario.

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Enrico della Bassa Lorena Valerano I di Limburgo  
 
Jutta  
Valerano II di Limburgo  
Adelaide di Podenstein Bodo di Podenstein  
 
Giuditta di Schweinfurt  
Enrico II di Limburgo  
Gerardo I di Gheldria Teodorico ''flamens''  
 
 
Giuditta von Wassenberg  
Clemenza d'Aquitania Guglielmo VII di Aquitania  
 
Ermesinda di Lotaringia  
Enrico III di Limburgo  
Ermanno IV di Saffenberg Adolfo II di Keldachgau  
 
 
Adalberto di Saffenberg  
Gepa (Jepa) di Werl  
 
 
Matilde di Saffenberg  
 
 
 
Matilde  
 
 
 
 

Note modifica

  1. ^ (FR) Histoire du Limbourg, vol.III: pag. 153
  2. ^ (LA) Histoire du Limbourg, vol VII: Annales Rodensis, pag. 35
  3. ^ (FR) Histoire du Limbourg, vol.III: pag. 142
  4. ^ (LA) Histoire du Limbourg, vol VI: Codex diplomaticus Valkenburgensis, doc. XLV, pagg. 132 -134
  5. ^ a b (LA) Histoire du Limbourg, vol VI: Codex diplomaticus Valkenburgensis, doc. LIV, pagg. 142 e 143
  6. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus XXI: Gisleberti Chronicon Hanoniense, pag. 505 Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive.
  7. ^ (FR) Histoire du Limbourg, vol.III: pag. 140
  8. ^ (FR) Histoire du Limbourg, vol.III: pag. 141
  9. ^ (FR) Histoire du Limbourg, vol.III: pag. 150
  10. ^ (LA) Histoire du Limbourg, vol VI: Codex diplomaticus Valkenburgensis, doc. LX, pagg. 147 e 148
  11. ^ (LA) Histoire du Limbourg, vol VI: Codex diplomaticus Valkenburgensis, doc. LXI, pagg. 148 e 149
  12. ^ (FR) Histoire du Limbourg, vol.III: pagg. 157-161
  13. ^ (FR) Histoire du Limbourg, vol.III: pagg. 152-164
  14. ^ (LA) Histoire du Limbourg, vol VI: Codex diplomaticus Valkenburgensis, doc. LXX, pagg. 159 e 160
  15. ^ (FR) Histoire du Limbourg, vol.III: pagg. 170-173
  16. ^ (FR) Histoire du Limbourg, vol.III: pagg. 179-181
  17. ^ a b c Austin Lane Poole, Filippo di Svevia e Ottone IV, cap. II, vol. V, pag. 59
  18. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus XXIII: Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, anno 1226, pag. 875 Archiviato il 7 novembre 2017 in Internet Archive.
  19. ^ Austin Lane Poole, Filippo di Svevia e Ottone IV, cap. II, vol. V, pag. 60
  20. ^ Austin Lane Poole, Filippo di Svevia e Ottone IV, cap. II, vol. V, pag. 66
  21. ^ (FR) Histoire du Limbourg, vol.III: pagg. 263-265
  22. ^ Austin Lane Poole, Filippo di Svevia e Ottone IV, cap. II, vol. V, pag. 92
  23. ^ (FR) Histoire du Limbourg, vol.III: pagg. 330-340
  24. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus XXIII: Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, anno 1226, pag. 918 Archiviato il 7 novembre 2017 in Internet Archive.
  25. ^ (LA) Histoire du Limbourg, vol VI: Codex diplomaticus Valkenburgensis, doc. LXVII, pagg. 156 e 157
  26. ^ (FR) Histoire du Limbourg, vol.III: Codex diplomatiche Dalemensispag, pag. 358
  27. ^ a b (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy : LIMBURG - HENDRIK van Limburg
  28. ^ a b (EN) #ES Genealogy : luxemburg 8 - Heinrich III
  29. ^ a b c d e f g h i (FR) Histoire du Limbourg, vol.III: Codex diplomatiche Dalemensis, pag. 363
  30. ^ (LA) Histoire du Limbourg, vol VI: Codex diplomaticus Valkenburgensis, doc. XCVII, pagg. 183 e 184
  31. ^ a b c (FR) Histoire du Limbourg, vol.III: Codex diplomatiche Dalemensis, pag. 364
  32. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus XXIII: Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, anno 1194, pag. 871 Archiviato il 7 novembre 2017 in Internet Archive.
  33. ^ (FR) Histoire du Limbourg, vol.III: Codex diplomatiche Dalemensis, pag. 383

Bibliografia modifica

Letteratura storiografica modifica

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN76101765 · CERL cnp01157461 · GND (DE136720811