Enrico Masi
Enrico Masi (Valsamoggia, 1983) è un regista cinematografico, musicista e ricercatore indipendente italiano.
Biografia modifica
Nato a Valsamoggia (Bologna) nel 1983, completa gli studi in Lettere Moderne e Cinema all'interno dell'Alma Mater di Bologna, dove consegue il Dottorato di Ricerca in Scienze Pedagogiche con una tesi sull'impatto dei Mega Eventi nei contesti metropolitani.[1]
Collabora dal 2008 con il laboratorio di produzione multimediale del Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna, con il quale ha seguito diversi progetti di ricerca con varie università italiane e straniere, tra le quali il Politecnico di Torino e l’Università degli Studi di Milano, mantenendo sempre l’attenzione su tematiche sociali correlate alle dinamiche globali.[1][2][3]
Nel 2004, insieme a Stefano Migliore e Stefano Croci, fonda Caucaso, "factory" di cinema underground con sede operativa a Bologna.[4]
Durante i suoi soggiorni a Londra, Berlino, Bologna e a Torino ha maturato uno sguardo rivolto alle tematiche culturali della post-modernità e all'impatto sociale dei fenomeni del Novecento e del terzo millennio. Nelle sue opere si manifestano gli argomenti di studio: l'interesse per i concetti di resilienza e sacrificio dei ceti più poveri, l'antropologia visuale e architettonica, la ricerca espressiva ed autoriale del linguaggio filmico.[5]
Debutta nel 2009 con Khalid, premiato al CNR di Roma; nel 2012 realizza In Calabria o del Futuro Perduto. Come autore in progetti collettivi, ha firmato La Situation Est Claire (2007), Ulisse Futura (2011) insieme a Stefano Croci, I Colonnelli di Roma (2012), proiettato al RIFF – Casa del Cinema di Roma, e Sinai – un altro passo sulla terra (2014), in concorso alla sezione Italiana: corti del Torino Film Festival.
Nel 2012 inizia una trilogia di film accomunati dal racconto delle mutazioni sociali degli ultimi anni, l'impatto di mega eventi e fenomeni transnazionali, la progressiva acquisizione degli elementi filmici finzionali nel tessuto espressivo del documentario, con il punto di vista di personaggi che incarnano uno spirito di resistenza e resilienza.[6]
Il primo lungometraggio della trilogia è The Golden Temple[7], racconto dello stravolgimento della vita degli abitanti di Londra in seguito alla riqualificazione urbana in concomitanza con i Giochi Olimpici.[7][8] L'opera, presentata alle Giornate Degli Autori della 69ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, ha ottenuto consensi in altri prestigiosi festival tra cui il Festival Dei Popoli di Firenze e il Reykjavik International Film Festival.
Nel 2016 è il turno di Lepanto – Ultimo Cangaceiro[9] storia che integra la documentazione degli effetti dei Giochi Olimpici e dei Mondiali di calcio in Brasile sui quartieri più disagiati di Rio de Janeiro e sulle popolazioni indigene, con la storia personale di Mike Wells, in lotta tra il desiderio di combattere l'ingiustizia in atto e le ripercussioni della sua scelta sul lato sentimentale. Un viaggio onirico, tra finzione e documentario, presentato in varie cineteche italiane ed europee.
Nel 2019 conclude l'ultimo capitolo della sua trilogia con Shelter – Farewell to Eden[10], storia dell'odissea di una transgender filippina in Europa, alla ricerca di una casa e un lavoro, co-prodotto con Rai Cinema e Istituto Luce. In linea con lo stesso progetto è la produzione di un audio documentario trasmesso da RADIO 3, Racconti dalla Frontiera[11], sulla trasformazione in atto a Ventimiglia a causa dei fenomeni migratori odierni. Il film è stato presentato in festival come Cinéma du Réel,[12] Copenhagen International Documentary Film Festival e Doclisboa.[13]
Nel 2021 Masi partecipa al Berlinale Talents con un nuovo progetto dal titolo Terra Incognita[14], attualmente in fase di sviluppo.
Filmografia modifica
- La situation est claire (2007)
- Khalid (2009)
- Ulisse futura (2011)
- In Calabria o del futuro perduto (2012)
- I colonnelli di Roma (2012)
- The Golden Temple (2012)
- Sinai - un altro passo sulla terra (2014)
- Lepanto - Ultimo cangaceiro (2016)
- Shelter - Addio all'eden (2019)
Note modifica
- ^ a b Enrico Masi | Università di Bologna - Academia.edu, su unibo.academia.edu. URL consultato il 30 gennaio 2019.
- ^ Authors - Enrico Masi, su caucaso.info. URL consultato il 30 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2019).
- ^ Author – Shelter, su lnx.caucaso.info. URL consultato il 30 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2019).
- ^ Manifesto, su caucaso.info. URL consultato il 30 gennaio 2019.
- ^ Pagina Academia Enrico Masi, su unibo.academia.edu. URL consultato il 30 gennaio 2019.
- ^ Film, su caucaso.info. URL consultato il 30 gennaio 2019.
- ^ a b (EN) Enrico Masi, SAF - The Golden Temple in Stockholm.pdf (PDF). URL consultato il 30 gennaio 2019.
- ^ (EN) Enrico Masi, Sur Les Jeux Olympiques - Screening at King's College. URL consultato il 30 gennaio 2019.
- ^ (EN) Enrico Masi e Stiven Zaka Cobani, LEPANTO : Infortunée la terre qui a besoin de héros (review par Stiven Zaka Cobani), in LEPANTO : Infortunée la terre qui a besoin de héros. URL consultato il 30 gennaio 2019.
- ^ Shelter – Farewell to Eden, su film.cinecitta.com. URL consultato il 29 marzo 2021.
- ^ Tre Soldi presenta: Racconti Dalla Frontiera, su raiplayradio.it.
- ^ (EN) Shelter - Farewell to Edén [collegamento interrotto], su Cinéma du réel. URL consultato il 29 marzo 2021.
- ^ (EN) Doc Alliance Award nominees announced, su Doclisboa 2019, 25 marzo 2019. URL consultato il 26 marzo 2020.
- ^ SemiColonWeb, Enrico Masi tra i talenti italiani alla Berlinale, su news.cinecitta.com. URL consultato il 29 marzo 2021.
Altri progetti modifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Enrico Masi
Collegamenti esterni modifica
- (EN) Enrico Masi, su IMDb, IMDb.com.