Epipoli

Quartiere di Siracusa

Epipoli era uno dei cinque quartieri della Siracusa greca e, fino al 2018, è stata la terza circoscrizione della Siracusa moderna. Si estende sull'altopiano di Siracusa sito a nord-ovest della città e comprende il villaggio Miano, il nuovo quartiere della Pizzuta e la frazione di Belvedere, dove raggiunge la quota massima di 147 metri slm.

Epipoli
I resti del Castello Eurialo, il monumento più importante della zona
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàSiracusa
Codice postale96100

«La località intorno, infatti, è tutta un rilevarsi di colline, digradanti a balze fino alla città, da cui si gode, su ogni piega del terreno, una visibilità perfetta: e il nome imposto dai Siracusani all'altura, Epipole appunto, si deve al fatto che sovrasta lo spazio circostante.»

È circondato dalle mura dionigiane, al cui interno si trova il castello Eurialo[1][2]. Inoltre nel suo territorio scorre il canale Galermi[3].

Etimologia modifica

Il nome Epipoli deriva dal greco antico Epipoleis, che tradotto significa "sopra la città".

Storia modifica

Zona agro-pastorale fino alla metà del XX secolo, ha mutato il suo aspetto a partire dagli anni cinquanta dello stesso secolo diventando un quartiere moderno originariamente destinato ad alcuni complessi di edilizia popolare, a cui successivamente si sono aggiunte molte ville che gli hanno dato un aspetto decisamente residenziale e il nome di villaggio Miano. Accanto, e da oltre un decennio, è ancora in costruzione il più moderno quartiere Pizzuta.

Curiosità modifica

Per molto tempo si è svolto, in un ampio spazio ricavato lungo il viale Epipoli, la fiera del sud, una delle più importanti del meridione.

Note modifica

  1. ^ antoniorandazzo.it, https://www.antoniorandazzo.it/epipolisiracusa/epipoli.html.
  2. ^ antoniorandazzo.it, https://www.antoniorandazzo.it/archeologia/parco-epipoli.html.
  3. ^ antoniorandazzo.it, https://www.antoniorandazzo.it/archeologia/canale-galermi.html.

Collegamenti esterni modifica

  • L'Epipoli nella preistoria, su siciliafotografica.it. URL consultato il 19 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 18 giugno 2015).