Erminio Dones

canottiere italiano

Erminio Dones (Milano, 12 dicembre 1882Zibido San Giacomo, 6 maggio 1945) è stato un canottiere e alpinista italiano, medaglia d'argento nel due di coppia di canottaggio ai Giochi olimpici di Anversa 1920.

Erminio Dones
Dones nel 1919
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Canottaggio
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi olimpici 0 1 0
Europei 2 2 3

Per maggiori dettagli vedi qui

Alpinismo
Specialità roccia
1914Grigne, Ago Teresita (nuova via)
1915Grigne, Sigaro Dones (nuova via)
1915Grigne, Torrioni Magnaghi, Spaccatura Dones (nuova via)
1926Grigne, Dito Dones (nuova via)
Statistiche aggiornate al 23 gennaio 2011

Biografia modifica

Erminio Dones, noto soprattutto come canottiere e alpinista, fu attivo come architetto e artista. Suo il progetto della Chiesa di San Michele Arcangelo al quartiere operaio Cattori di Torre Annunziata, a lui da Pietro Annoni titolare della ditta incaricata dei lavori da Cattori, Dones e Annoni frequentavano lo stesso circolo di canottaggio[1]. Fu attivo anche nella realizzazione di opere cimiteriali di bottega[2].

Nel giugno 1924 fu coinvolto nel coprire la fuga di Albino Volpi, tra i protagonisti del delitto Matteotti che si era nascosto all'albergo Grigna di Ballabio. Dones fu trattenuto in arresto fino alla cattura di Volpi, ottenuta grazie alle indicazioni dello stesso Dones[3].

Alla figura di alpinista di Dones, e anche alle vicende intorno alla fuga di Volpi, è ispirato il personaggio Italo Fiamma, protagonista del romanzo I cavalieri della montagna di Sandro Prada, 1933[4].

Carriera modifica

Canottaggio modifica

Oltre al titolo di vice campione olimpico[5], in carriera è riuscito a conquistare due titoli europei.

Palmarès modifica

Anno Manifestazione Sede Evento Risultato
1920 Giochi olimpici   Anversa Due di coppia   Argento

Altri risultati modifica

Campionati europei

Alpinismo modifica

Fu fra i pionieri delle ascensioni sulla Grigna Meridionale (Grignetta)[6] dove vinse nel 1914 con il lecchese Carlo Castelli l'Ago Teresita (che dedicò a una sua sorella) e con i milanesi Eugenio Fasana e Angelo (Gigi) Vassalli, il Sigaro (8 agosto 1915, dopo diversi tentativi) che gli venne dedicato dai compagni di cordata e sul quale nel 1924 eresse una croce in memoria di Angelo Vassalli, caduto in guerra (Monte Pertica, dicembre 1917). Scalò anche il Dito (in seguito Dito Dones) per una nuova via probabilmente nel 1926[7][8][9][10] e altre torri di minore importanza (Torre Andreina, Zucco di Teràl). È inoltre autore, con Angelo Vassalli della prima ascensione della Fessura Ovest dei Torrioni Magnaghi (Spaccatura Dones) e con Carlo Sicola di una variante alla via Ratti al Nibbio (1937).

Note modifica

  1. ^ Benni, p. 46.
  2. ^ Benni, p. 70.
  3. ^ Benni, pp. 57-61.
  4. ^ Benni, pp. 7-8.
  5. ^ Società Canottieri Milano, fondata nel 1890 : sessant'anni di vita, Società Canottieri Milano - Milano : s.n., 1954.
  6. ^ Benni, p. 44-50.
  7. ^ (EN) Dito Dones, in Cima-Asso.it, 15 novembre 2013. URL consultato il 9 dicembre 2017.
  8. ^ (EN) Grignetta: attacco ai Magniaghi, in Cima-Asso.it, 9 novembre 2013. URL consultato il 9 dicembre 2017.
  9. ^ Dito Dones (1106 m s.l.m.) - via Lunga, su toso-mas.blogspot.it. URL consultato il 9 dicembre 2017.
  10. ^ CAI Cusano Milanino 1991  » Grignetta, chi é chi, su caicusanomilanino.it. URL consultato il 9 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2017).

Bibliografia modifica

  • Alberto Benni, Piccozze rosse e cavalieri neri, Cattaneo Editore, 2017.

Voci correlate modifica

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Collegamenti esterni modifica