Espulsione degli asiatici dall'Uganda

migrazione forzata delle minoranze sud-asiatiche dall'Uganda, ordinata nel 1972 dal presidente Amin

L'espulsione degli asiatici dall'Uganda (o esodo indiano dall'Uganda) è stata una migrazione forzata dall'Uganda delle minoranze sud-asiatiche, in gran parte indiane, stabilita nell'agosto del 1972 dal presidente e dittatore Idi Amin Dada.

Storia modifica

All'inizio di agosto del 1972, il presidente e dittatore Idi Amin Dada ordinò l'espulsione dall'Uganda delle minoranze etniche originarie dell'Asia meridionale, concedendo loro 90 giorni per lasciare il paese,[1] e dando la possibilità di portare con sé soltanto quello che ognuno riusciva a trasportare.[2] L'espulsione ebbe luogo in un contesto di "indofobia" in Uganda, nel quale Amin accusava una parte della popolazione asiatica di slealtà, di non integrazione e di praticare illeciti commerciali, affermazioni che i leader indiani contestarono.[3] Amin difese l'espulsione sostenendo che stava restituendo l'Uganda agli ugandesi.[4]

Al momento dell'espulsione, vivevano in Uganda circa 80.000 persone di origine sud-asiatica (in gran parte indiani del Gujarat[5][6]), discendenti di persone emigrate durante il periodo coloniale britannico (fine del XIX secolo) e appartenenti quindi alla terza generazione, nata e cresciuta in Uganda, che in gran parte lavoravano come piccoli commercianti o imprenditori.[2] Di essi 23.000 avevano ottenuto la cittadinanza ugandese;[3] sebbene questi ultimi siano poi in seguito stati esentati dall'espulsione, molti di loro scelsero comunque di lasciare volontariamente il Paese.[4]

Molti espulsi erano cittadini britannici e pertanto 27.200 asiatici emigrarono verso il Regno Unito. Degli altri rifugiati di cui è stata tenuta traccia, 6.000 sono andati in Canada, 4.500 si sono rifugiati in India e 2.500 sono andati nel vicino Kenya.[4] In totale, circa 5.655 aziende, allevamenti, fattorie e tenute agricole appartenenti agli asiatici furono riassegnati a ugandesi, insieme ad automobili, case e altri beni.[4]

Note modifica

  1. ^ (EN) 1972: Asians given 90 days to leave Uganda, BBC, 7 agosto 1972. URL consultato il 25 ottobre 2018.
  2. ^ a b Chi era Idi Amin, il Post, 16 agosto 2013, p. 2. URL consultato il 25 ottobre 2018.
  3. ^ a b (EN) Hasu Patel, General Amin and the Indian Exodus from Uganda, in Issue: A Journal of Opinion, vol. 2, n. 4, 1972, pp. 12–22, DOI:10.2307/1166488, JSTOR 1166488.
  4. ^ a b c d Jørgensen, pp. 285–290.
  5. ^ (EN) K Srinivas, Hopes soar among Ugandan Asians as Idi Amin's dictatorial regime falls, India Today, 28 febbraio 2014. URL consultato il 25 ottobre 2018.
  6. ^ (EN) Ashish Vashi e Ankur Jain, Gujaratis survived Idi Amin, fuelled East Africa’s economy, The Times of India, 22 ottobre 2008. URL consultato il 25 ottobre 2018.

Bibliografia modifica