Il termine eurizzazione, derivato dall'analogo termine "dollarizzazione", indica l'adozione dell'euro da parte di uno stato terzo che non fa parte di quei paesi dell'Unione europea che hanno adottato l'euro come moneta nazionale.

Utilizzo mondiale dell'euro e dollaro USA

     Eurozona

     Nazioni extra EU adottanti dell'euro

     Valute ancorate all'euro

     Valute ancorate all'euro all'interno di una banda ristretta

     Stati Uniti

     Nazioni extra USA che adoperano il dollaro

     Valute ancorate al dollaro

     Valute ancorate al dollaro all'interno di una banda ristretta

Divieto di eurizzazione per paesi membri dell'UE modifica

La Banca centrale europea ha espresso la propria opposizione all'adozione dell'euro, in via unilaterale, da parte di quei paesi già membri dell'Unione europea. Questo perché potrebbe essere uno stratagemma per saltare le tappe che ogni paese membro deve superare per entrare effettivamente nell'eurozona.[1]

Tale posizione espressa dalla Banca Centrale Europea è stata assunta a seguito dell'ipotesi avanzata dal Fondo Monetario Internazionale di adozione, in via unilaterale di tale moneta, da parte di alcuni paesi dell'Est dell'UE.[2]

Anche alcuni politici conservatori islandesi, nei mesi precedenti alla grande recessione, hanno proposto di adottare unilateralmente l'euro.

Paesi eurizzati o in regime di comitato monetario con l'euro modifica

Attualmente vi sono diverse valute agganciate (usualmente indicate come "pegged") all'euro con bande di fluttuazione limitate dalle rispettive banche centrali. A questi si aggiungono due stati che hanno sostituito completamente la loro moneta nazionale con l'euro e adottato quest'ultima come unica moneta di scambio nazionale: il Montenegro e il Kosovo.[3]

Andorra ha utilizzato l'euro senza nessun trattato con l'Unione europea, prima di firmare un trattato nel 2011 che permette la coniazione di monete euro andorrane dal 2014.[4][5]

Il Marco bosniaco è la valuta della Bosnia ed Erzegovina ed era fisso ad un marco tedesco in base all'accordo di Dayton, conseguentemente, con l'introduzione dell'euro, il marco bosniaco fu fissato ad un cambio di 1,95583 per euro.

La Corona danese, in quanto parte dell'ERM II, è tenuta a rispettare una banda del ±15%, tuttavia la Danimarca si è impegnata a rispettare una banda di fluttuazione più stretta, del 2,25%.[6]

Paese
Codice
Valuta
Tasso di cambio centrale
Agganciato dal
Banda di fluttuazione
Precedentemente agganciato al
  Bosnia ed Erzegovina BAM Marco bosniaco 1,955830 19991º gennaio 1999 0,00% Marco tedesco (dal 21 novembre 1995)
  Bulgaria BGN Lev bulgaro 1,955830 19991º gennaio 1999 0,00% Marco tedesco (dal 1997)
  Comore KMF Franco delle Comore 491,9678 19991º gennaio 1999 0,00% Franco francese (dal 23 novembre 1979)
  Danimarca DKK Corona danese 7,460380 19991º gennaio 1999 2,25% (de facto 0,5%) ECU (SME/AEC, dal 15 luglio 1988)
  Capo Verde CVE Escudo capoverdiano 110,2650 19991º gennaio 1999 0,00% Escudo portoghese (da metà 1998)
  Marocco
(inc. Sahara Occidentale)
MAD Dirham marocchino ≈ 10,0 19991º gennaio 1999
  São Tomé e Príncipe STD Dobra di São Tomé e Príncipe 24,500 20101º gennaio 2010 0,00%

 
 
 
 
 
 
 
 
Unione economica e monetaria ovest-africana;
Benin
Burkina Faso
Guinea-Bissau
Costa d'Avorio
Mali
Niger
Senegal
Togo
XOF Franco CFA ovest 655,9570 19991º gennaio 1999 0,00% Franco francese (dal 17 ottobre 1948)


 
 
 
 
 
 
Comunità economica e monetaria
dell'Africa centrale
;
Camerun
Repubblica Centrafricana
Chad
Repubblica del Congo
Guinea equatoriale
Gabon
XAF Franco CFA centrale 655,9570 19991º gennaio 1999 0,00% Franco francese (dal 17 ottobre 1948)

 
 
 
XPF currency union;
Polinesia francese
Nuova Caledonia
Wallis e Futuna
XPF Franco CFP 119,3317 19991º gennaio 1999 0,00% Franco francese (dal 21 ottobre 1949)

Il franco svizzero modifica

La banca nazionale svizzera, tra il 6 settembre 2011 e il 15 gennaio 2015, aveva fissato unilateralmente la quota minima di cambio del franco svizzero a 1,20 contro l'euro, con lo scopo di bloccare la continua rivalutazione e le conseguenze spinte deflazionistiche sul franco, cercando così di aiutare le esportazioni dalla Svizzera.[7] Tale regime, impedendo svalutazioni dell'euro rispetto al franco svizzero sotto la soglia prefissata, unito alla tendenza dei mercati che impediva significative rivalutazioni dell'euro, aveva agganciato de facto il franco svizzero all'euro, limitando notevolmente la fluttuazione del tasso di cambio.[8]

Nel gennaio 2015, dopo avere negato per alcune settimane che avrebbe intrapreso ulteriori provvedimenti, la BNS (Banca Nazionale Svizzera) ha rimosso il cosiddetto cap, cioè la soglia minima di cui sopra;[9] il franco svizzero è stato lasciato libero di fluttuare secondo le leggi di mercato, ma la sorpresa ha fatto sì che in giornata fosse segnata una quota minima di 0,8544 per poi chiudere intorno a 1,10[senza fonte].

Note modifica

  1. ^ Informazione tratta dal sito ufficiale della BCE Archiviato il 15 gennaio 2010 in Internet Archive.
  2. ^ www.itlgroup.eu Archiviato il 25 settembre 2009 in Internet Archive.
  3. ^ Informazione tratta dalla BBC
  4. ^ (CA) Martí rubrica l’acord monetari que permet encunyar euros propis, su diariandorra.ad (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2013).
  5. ^ (CA) L'acord monetari, el camí cap l'espai econòmic adaptat als microestats, su elperiodicdandorra.com. URL consultato il 26 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2017).
  6. ^ (DA) PENGE- OG VALUTAKURSPOLITIK, su nationalbanken.dk, 23 gennaio 2014.
  7. ^ (EN) Autori vari, Switzerland: Welcome to the eurozone, pressreview di Presseurop, 7 settembre 2011. URL consultato il 7 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2011).
  8. ^ (EN) swissinfo.ch and agencies, SNB sticks to franc’s exchange rate with euro, Swissinfo, 19 giugno 2014.
  9. ^ Il cambio a 1,20 non si giustifica più, su cdt.ch. URL consultato il 15 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
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