Ferrovia Teramo-Giulianova

linea ferroviaria italiana
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La ferrovia Teramo-Giulianova è una linea ferroviaria italiana di interesse regionale che collega la città di Teramo con la città di Giulianova e con la ferrovia Adriatica. Tale infrastruttura avrebbe dovuto far parte, secondo i progetti iniziali, di un collegamento molto più esteso con le città di Roma e L'Aquila, il quale non venne mai realizzato.

Teramo-Giulianova
Stati attraversatiBandiera dell'Italia Italia
InizioTeramo
FineGiulianova
Attivazione1884
GestoreRFI
Precedenti gestoriSFM (1884-1906)
FS (1906-2001)
Lunghezza25 km
Scartamento1435 mm
Elettrificazione3 000 V CC
Ferrovie

Storia modifica

 
Linee ferroviarie nella regione Sabina (da Rieti e la regione Sabina, Palmegiani Francesco, 1932).                     Progetto della ferrovia Salaria                     Progetto del raccordo tra Teramo e la ferrovia Salaria                     Progetto della ferrovia Carsoli-L'Aquila-Teramo                     Ex ferrovia L'Aquila-Capitignano (1922-1935)                     Ferrovie già esistenti

La ferrovia Teramo-Giulianova fu costruita in seguito alla sua inclusione nell'elenco delle ferrovie complementari previste dalla cosiddetta Legge Baccarini del 29 luglio 1879, n. 5002[1]. I lavori procedettero spediti e fu inaugurata alle ore 14:15 del 15 luglio 1884[2].

La stazione terminale di Teramo fu realizzata di tipologia passante in previsione di una possibile prosecuzione del tracciato già realizzato[3]. La tratta faceva infatti parte di un più vasto progetto che, originariamente, prevedeva di realizzare il più breve collegamento tra la ferrovia Adriatica, dalla stazione di Giulianova, e Roma attraversando le città di L'Aquila e di Rieti[4]. Tale progetto risaliva al 1855 ed era stato oggetto di studio da parte del governo borbonico. Dopo l'unità d'Italia era stato riproposto, il 10 aprile del 1865, dal deputato Francesco Sebastiani alla Camera dei deputati e, nel 1873 nuovamente, dall'on. Settimio Costantini.

Il progetto di proseguimento, con l'apertura della Roma-Sulmona, fu del tutto abbandonato. Negli anni venti si riaccesero le speranze con la costruzione della ferrovia L'Aquila-Capitignano inaugurata nel 1922. La successiva tratta di collegamento che doveva valicare il Gran Sasso rimase allo stato di progetto dato che non si decise sulla scelta tra un collegamento diretto passante per Isola del Gran Sasso tramite una galleria di 7 km sotto il monte[5] o un collegamento montano di 57 km che lo aggirava a nord[6]. La successiva stretta economica di fine anni trenta che vide la soppressione anche della ferrovia L'Aquila-Capitignano fece tramontare definitivamente l'antico progetto.

La ferrovia apparteneva alla Rete Adriatica e venne esercita dalla Società Italiana per le strade ferrate meridionali, fino alla statalizzazione delle ferrovie italiane avvenuta nel 1905, data dalla quale l'esercizio passò alle Ferrovie dello Stato (FS).

A partire dall'agosto 1993 venne introdotto l'esercizio a spola[7], successivamente abbandonato.

Nel 2001, con la costituzione di Rete Ferroviaria Italiana, quest'ultima società divenne il gestore della linea.

L'11 ottobre 2003 è stata attivata la trazione elettrica[8]: la trazione era stata prima a vapore e successivamente termica con impiego di automotrici e di locomotive dalla fine degli anni settanta.

Caratteristiche modifica

Stazioni e fermate
 
prosecuzione per L'Aquila e Roma, non realizzata
 
25+077 Teramo 246 m s.l.m.
 
21+013 Nepezzano-Piano d'Accio * 2016[9]
 
torrente Fiumicino
 
17+557 Castellalto-Canzano 145 m s.l.m.
 
13+613 Bellante-Ripattone 108 m s.l.m.
 
10+474 Notaresco 81 m s.l.m.
 
7+791 Mosciano Sant'Angelo 51 m s.l.m.
 
Autostrada A14 - Strada europea E55
     
linea per Lecce
 
0+000 Giulianova 4 m s.l.m.
     
linea per Ancona

La linea è una ferrovia a binario semplice e elettrificato in corrente continua a 3 000 volt[10]. La gestione dell'infrastruttura è affidata a Rete Ferroviaria Italiana (RFI).

È munita di Sistema Controllo Marcia Treno[11] e di Controllo Centralizzato del Traffico[12].

Esercita dal Dirigente Centrale Operativo con sede a Pescara, fa uso del regime di circolazione Blocco Conta Assi consentendo una velocità massima di circa 120 km/h (rango C)[10].

Traffico modifica

I convogli provenienti da Teramo proseguono nella quasi totalità dei casi sulla ferrovia Adriatica in direzione Pescara.

Il servizio di trasporto pubblico ferroviario regionale viene svolto da Trenitalia e dalla Sangritana sulla direttrice Teramo-Giulianova-Pescara-Chieti.

Ci sono anche dei treni che si spingono più a sud, fino alla stazione di Termoli, ed altri che hanno come destinazione Avezzano, Sulmona e Torre de' Passeri.

Dal 2008, con l'apertura della nuova tratta ferroviaria completamente in variante, della ferrovia San Vito-Lanciano, la società Ferrovia Adriatico-Sangritana S.p.A. effettua servizio regionale collegando Teramo con la nuova stazione di Lanciano.

I treni che provengono da Teramo devono invertire il senso di marcia per proseguire per Pescara in direzione sud.

Note modifica

  1. ^ s:L. 29 luglio 1879, n. 5002, per la costruzione di nuove linee di completamento della rete ferroviaria del Regno. Tabella B. Punto 9.
  2. ^ Trenidicarta.it - Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926, su trenidicarta.it. URL consultato l'8 agosto 2008.
  3. ^ Adriano Cioci
  4. ^ Sabatini, pp. 21-31.
  5. ^ Francesco Savini, Lungo la strada ferrata da Giulianova a Teramo (note storiche e aneddotiche), Fabbri, Teramo, 1927.
  6. ^ Corografia con i possibili percorsi
  7. ^ Teramo in economia, in "I Treni" n. 144 (gennaio 1994), p. 6.
  8. ^ Notizie flash, in "I Treni" n. 253 (novembre 2003), p. 5.
  9. ^ Rete Ferroviaria Italiana, Circolare territoriale AN 10/2016.
  10. ^ a b Rete Ferroviaria Italiana, Fascicolo Linea 103.
  11. ^ SCMT, per il controllo della marcia del treno - SCMT: controllo della marcia - RFI, su rfi.it. URL consultato il 13 maggio 2016.
  12. ^ SCC e CTC per il telecomando della circolazione - SCC e CTC: telecomando - RFI, su rfi.it. URL consultato il 13 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2016).

Bibliografia modifica

  • Relazione dell'onorevole deputato Costantini sul sistema di costruzione nella ferrovia Teramo-Giulianova fatta in nome della Deputazione Provinciale nella tornata del 9 ottobre 1879, Roma, Romana, 1879;
  • Francesco Savini, Note storiche ed aneddotiche pel viaggiatore sulla strada ferrata Giulianova-Teramo, Teramo, Stab. Tip. Q. Scalpelli, 1884;
  • Francesco Savini, Lungo la strada ferrata da Giulianova a Teramo. (Note storiche ed aneddotiche), Editrice Fabbri, Teramo-Roma, 1927; ristampa anastatica a cura di Sandro Galantini, Teramo, Ricerche&Redazioni, 2003 (la ristampa è stata realizzata in occasione della elettrificazione della linea ferroviaria);
  • Fernando Aurini, La soppressione dei treni sulla Teramo-Giulianova?, in "Il Giornale d'Abruzzo", Teramo, 18 marzo 1951 (L'articolo è contro la ventilata soppressione del servizio ferroviario sulla tratta Teramo-Giulianova. Ne seguirà un altro, con lo stesso titolo, scritto da Pasquale Fabbri e pubblicato in "Il Giornale d'Abruzzo", Teramo, 25 marzo 1951);
  • Fernando Aurini, Quando la linea ferroviaria Giulianova-Teramo non era un ramo secco, in "Notizie dell'Economia", Teramo, a. 43 (gennaio-giugno 1991), p. 7–8 (L'articolo vuole riportare all'attenzione del pubblico la storia della tratta ferroviaria, che nei primi anni novanta corre il rischio di essere chiusa a causa del ridotto flusso dei viaggiatori);
  • Adriano Cioci, La ferrovia Teramo-Giulianova, Cortona, Casa editrice Calosci, 1994.
  • Teramo com'era, a cura di Fernando Aurini, Clemente Dino Cappelli, Fausto Eugeni, Marcello Sgattoni, Roma, Editalia/Libreria dello Stato, 1996, p. 17–21;
  • Gaetano Sabatini, La ferrovia transappenninica Giulianova-Teramo-Aquila-Roma. Il primo progetto, in Bollettino Cai-sez. dell'Aquila, serie III, n°32, p. 21-31, l'Aquila, CAI, 1995.
  • Rete Ferroviaria Italiana, Fascicolo Linea 103, RFI - Dipartimento di Ancona, prima pubblicazione 2003, ISBN non esistente. URL consultato il 7 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2014).

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