Ferrovia Trento-Malé-Mezzana

ferrovia italiana a scartamento ridotto

La ferrovia Trento-Malé-Mezzana (comunemente chiamata Vaca Nonesa o semplicemente "tram"[1] in dialetto trentino e noneso) è una ferrovia a trazione elettrica e a scartamento metrico che collega la città di Trento (192 m s.l.m.) con Mezzana (900 m s.l.m.).[2]

Trento-Malé-Mezzana
Nome originaleTrento-Malé
Stati attraversatiBandiera dell'Italia Italia
InizioTrento
FineMezzana
Attivazione1909
GestoreTT
Precedenti gestoriKKStB
FS
FTM
Lunghezza65 km
Scartamento1000 mm
Elettrificazione3000 V CC
Ferrovie

La ferrovia parte da Trento accanto alla stazione RFI e raggiunge Mezzana transitando per Malé, capoluogo della Val di Sole. Nel suo percorso attraversa la Piana Rotaliana, la Val di Non e la Val di Sole, affiancando in molti tratti il torrente Noce.

Presso la stazione di Daolasa (Commezzadura) effettua interscambio con l'impianto di risalita della Val Mastellina,[3][4] mentre presso quella di Marilleva si effettua l'interscambio con la cabinovia che conduce a Marilleva 1400 (skiarea Folgarida-Marilleva).

Il gestore dell'infrastruttura è Trentino Trasporti, mentre il servizio è espletato da Trentino Trasporti Esercizio.

Storia modifica

Con decreto del Consiglio Superiore dei lavori Pubblici n. 3415 del 22 dicembre 1948 la società Ferrovia Elettrica Trento-Malé (FETM) fu autorizzata ad attuare il progetto di trasformazione della tranvia Trento-Malé, inaugurata nel 1909 dal Governo asburgico, ed ereditata dalla precedente gestione a cura della società Ferrovia locale Trento-Malé.

Dopo una serie di vicende legate alla scarsità di finanziamenti, nel 1960 fu aperto all'esercizio il tratto tra la stazione tranviaria di Trento Torre Verde e Cles. Contestualmente fu soppressa l'intera linea tranviaria: per il servizio sulla nuova linea furono impiegati i vecchi rotabili tranviari, mentre quello sul tronco Cles–Malé fu provvisoriamente sostituito da un'autolinea. Nel giugno 1961 fu aperto il tratto ferroviario collegante queste due località.

Nel 1964 fu completato il fabbricato della stazione di Trento Porta Centa, la quale sostituì il vecchio capolinea tranviario, per cui si decise di inaugurare solennemente la linea il 13 dicembre. Nello stesso periodo entrarono in funzione le nuove elettromotrici delle Officine Meccaniche della Stanga e la tensione di alimentazione, in origine di 800 V, fu aumentata a 3000 V, lo stesso valore usato sulla rete statale delle FS.

Con la legge finanziaria per il 1987, la FTM ottenne 60 miliardi di Lire che furono impiegati per la costruzione di una nuova stazione capolinea a Trento, posizionata nei pressi di quella delle FS e che è stata inaugurata nel 1995,[5] e per il primo lotto del prolungamento da Malé a Fucine. A metà degli anni novanta la Provincia autonoma di Trento ha finanziato il rinnovo degli armamenti e degli impianti di elettrificazione e telecomunicazione.

Nel 2002 la società FTM è stata inglobata in Trentino Trasporti (TT), la nuova società intermodale di trasporto pubblico su gomma e rotaia del Trentino. Il 5 maggio 2003 è stato aperto il prolungamento, di circa 10 chilometri, fino alla località turistica di Marilleva nel comune di Mezzana.

Nel 2005, allo scopo di permettere il potenziamento della rete stradale a settentrione di Lavis, sono iniziati i lavori di interramento della linea ferroviaria fra la stazione di Lavis e la fermata di Zambana. Il nuovo tratto, predisposto per il doppio binario, è stato inaugurato il 6 settembre 2007.

Nel marzo 2015 sono iniziati i lavori di realizzazione del nuovo tracciato ferroviario nell'ambito territoriale del comune di Mezzana, relativamente al prolungamento della linea da Marilleva 900 alla nuova stazione capolinea di Mezzana, inaugurata il 23 luglio 2016. È dotata anche di un ramo di collegamento tra l'ex strada statale 42 e la strada provinciale 206 di Marilleva.[6] È inoltre previsto un ulteriore prolungamento della linea fino a Fucine.[7]

Il 28 luglio 2018 è stato aperto il nuovo tratto interrato[8] a doppio binario sotto l'abitato di Lavis con l'inaugurazione della nuova stazione[9][10] dell'omonimo paese.

Caratteristiche modifica

La linea costruita negli anni cinquanta è una ferrovia a binario singolo a scartamento ridotto da 1000 mm (metrico). La trazione è elettrica tramite linea aerea di contatto alla tensione di 3000 V in corrente continua. Le rotaie sono di tipo Vignoles da 50 kg/m, posate su traverse biblocco système Vagneux con attacchi Nabla.

Il tratto tra Trento e Gardolo è a doppio scartamento a tre rotaie per permettere il transito di convogli merci a scartamento ordinario da 1435 mm tra la ferrovia del Brennero e l'ex stabilimento della Whirlpool.

Il tracciato ha una pendenza massima del 50 per mille, mentre il raggio di curvatura minimo è di 80 metri. Presenta ventitré ponti, il più lungo dei quali misura 456 m. Il ponte di Santa Giustina, sul greto del Noce, è lungo 78 metri e alto 140 metri. È stato realizzato nel 1959 e all'epoca era il più alto ponte ferroviario del mondo.

Le gallerie sono dodici, per una lunghezza totale di 4710 m. Vi sono diciotto passaggi a livello, alcuni dei quali sono stati eliminati grazie all'opera di interramento della ferrovia tra gli abitati di Zambana e Lavis. Lungo il percorso sono presenti ventuno stazioni e fermate.

La velocità massima dei convogli è di 90 km/h.

Materiale rotabile modifica

 
E86 ET 18 e Coradia Meridian ETi 8/8 403 nella nuova stazione di Trento

Il materiale rotabile risulta essere il seguente:

  • quattordici elettrotreni costruiti a partire dal 2005 da Alstom, immatricolati come ETi 8/8 401÷414;
  • quattro elettrotreni costruiti nel 1994 da Casaralta/Ansaldo/TIBB e consegnati tra il 1994 e il 1995 immatricolati come FiReMa E86 ET 15÷18;
  • cinque elettromotrici costruite nel 1964 da Stanga/TIBB, immatricolate nella serie EL 01÷05. Queste sono state sottoposte ad un restauro per i loro cinquant'anni; in particolare le unità 03 e 05 sono state riportate nei colori originali, grigio e bianco, e risultano accantonate a Croviana, come pure le altre tre unità;
  • due elettrotreni acquisiti nel 1966 dalla dismessa Ferrovia delle Dolomiti, immatricolati nella serie ET 007-008 e costruiti nel 1955 da Stanga/TIBB. Nel 2018 è stato effettuato un restauro estetico di entrambi i rotabili presso la CIMA Riparazioni Ferroviarie.[11] I due rotabili sono ora ritornati a Trento negli storici colori avorio-azzurro della Ferrovia delle Dolomiti. Uno (matricola ET 008) si trova esposto al Museo TtrAM accanto all'ex rimorchiata pilota CP 2; l'altro, in attesa di sistemazione definitiva (si ipotizza un possibile ritorno a Cortina d'Ampezzo per le Olimpiadi invernali del 2026), è all'interno del perimetro dell'aeroporto Caproni a Mattarello;[12]
  • tre elettrotreni costruiti nel 1964 da Stanga/TIBB, immatricolati nella serie ET 11÷13. Due dei tre elettrotreni sono stati demoliti: l'ET 11 a causa di un incendio; l'ET 12 a causa di un incidente, avvenuto in fase di manovra a Trento, che ne rese irreparabile il telaio. L’ET 13 è stato portato alle officine Magliola di Santhià per essere revampizzato (come le EL 01÷05), ma il progetto è stato abbandonato e l’elettrotreno rimane tuttora lì accantonato;
  • un locomotore costruito nel 1965 da Stanga/TIBB, immatricolato come LC 21;
  • un Treno Storico,[13] composto da un locomotore della dismessa FEVF (B 51) e dalla carrozza passeggeri C 326 originale della Tranvia Trento-Malé (ed eventualmente da alcuni carri merci originali restaurati). Il B 51 è stato costruito nel 1929 dalla Carminati & Toselli con equipaggiamento elettrico TIBB. Al momento della chiusura della FEVF fu acquistato dalla Ferrovia Genova-Casella. Nel 2008, in vista del centenario della FTM (1909-2009), il rotabile venne acquistato e restaurato per poter essere atto al traino della C 326. Sono state mantenute le modifiche effettuate dalla ferrovia ligure quali l'apertura dei finestrini sulle fiancate per effettuare il servizio passeggeri. La colorazione rosso-giallo non fu mai vestita storicamente da questo locomotore, ma fu deciso così durante il restauro sia per avere un migliore accostamento cromatico con il resto del materiale storico originale a disposizione della FTM, sia perché richiamava la colorazione del materiale viaggiatori della dismessa FEVF. La carrozza passeggeri C 326 con cassa del 1909 fu recuperata nel 1991 e, in parte restaurata, in parte ricostruita secondo i progetti originali, fu pronta per il 90° della FTM nel 1999. Revisionata per il centenario della ferrovia nel 2009, accompagna il B 51 in tutte le grandi occasioni e per alcuni treni speciali, quali l'edizione "vintage" del Trenino dei Castelli.[14]

Percorso modifica

 Stazioni e fermate 
     
Linea RFI per Verona
     
Linea RFI per Venezia
     
0+000 Trento FTM / Trento RFI 192 m s.l.m.
     
2+159 Trento Nord – Zona Commerciale
       
       
 
4+323 Gardolo 202 m s.l.m.
 
5+494 Zona Industriale
 
6+271 Lamar
 
torrente Avisio
     
inizio doppio binario
     
     
7+741 Lavis († 2018) 236 m s.l.m.
     
Lavis (* 2018)
     
9+536 Zambana-Pressano († 2007)
     
Zambana (* 2007)
       
 
         
termine doppio binario
     
12+700 Nave San Felice 220 m s.l.m.
     
Sorni-Sornello (†)
       
       
 
fiume Adige
 
16+230 Grumo-San Michele 205 m s.l.m.
       
 
autostrada A22
         
     
Mezzocorona Ferrovia 210 m s.l.m.
     
per Mezzolombardo
     
Mezzocorona (RFI) 210 m s.l.m.
         
linea RFI per Bolzano
   
Mezzocorona Borgata (vecchia)
   
Mezzocorona Borgata (nuova)
   
 
torrente Noce
 
21+720 Mezzolombardo 223 m s.l.m.
 
torrente Noce
 
25+240 Masi di Vigo 275 m s.l.m.
 
torrente Noce
 
Crescino
 
Denno
 
torrente Noce
 
30+030 Sabino (†)
 
33+700 Mollaro 470 m s.l.m.
 
Segno
 
37+020 Taio 520 m s.l.m.
 
39+060 Dermulo 549 m s.l.m.
 
torrente Noce
 
40+320 Tassullo 529 m s.l.m.
 
44+590 Cles 664 m s.l.m.
 
Cles Polo Scolastico
 
 
torrente Noce
 
49+420 Mostizzolo 596 m s.l.m.
 
Bozzana-Bordiana
 
Tozzaga
 
53+580 Cassana 659 m s.l.m.
 
Cavizzana
 
Caldes
 
Terzolas
 
torrente Rabbies
     
55+040
0+000
     
Malé († 2003)
     
0+456 Malé (* 2003) 726 m s.l.m.
     
1+927 Croviana 710 m s.l.m.
     
3+787 Monclassico 735 m s.l.m.
     
5+160 Dimaro-Presson 758 m s.l.m.
     
torrente Noce
     
torrente Noce
     
7+355 Mastellina 796 m s.l.m.
     
torrente Noce
     
8+241 Daolasa 814 m s.l.m.
     
9+077 Piano 835 m s.l.m.
     
10+158 Marilleva 888 m s.l.m.
     
10+958 Mezzana (* 2016) 900 m s.l.m.
Manuale · Legenda · Convenzioni di stile
 
La nuova stazione della FTM Daolasa e parte del percorso della ferrovia verso il capolinea di Mezzana

Traffico modifica

L'offerta di corse per il servizio passeggeri prevede treni "locali" e "diretti"; questi ultimi fermano solo nelle principali località. Sono previste inoltre corse extra sulla tratta Trento-Mezzolombardo e, nella stagione estiva, sulla Mostizzolo-Mezzana, classificate come "Treno + Bici" ed espletate dagli elettrotreni tipo E86, parzialmente privi di sedili, per lasciare spazio alle biciclette.

La linea è priva di servizio merci dagli anni novanta. Al 2020 presso la stazione di Mezzocorona Ferrovia è ancora presente (ma in stato di abbandono e senza linea aerea) il raccordo verso la vicina stazione FS con le fosse di carico che permettevano il trasferimento dei carri merci a scartamento normale sia sui carrelli trasportatori Langbein/Casaralta, sia sui Moncenisio. A fine ottobre 2022 il binario di raccordo fra le due infrastrutture è stato smantellato.

Note modifica

  1. ^ (IT) Troppi treni carichi di scrocconi violenti - Non - Sole | l'Adige.it, su l'Adige. URL consultato il 23 marzo 2023.
  2. ^ Trentino Trasporti - Ferrovia Trento-Malé-Marilleva, su ttspa.it. URL consultato il 15 gennaio 2017.
  3. ^ Infobuild - Nuova cabinovia Daolasa, su infobuild.it. URL consultato il 15 gennaio 2017.
  4. ^ Claudio Visani, Repubblica - Sotto il Brenta. Direttamente con il treno, Venerdì 13 Gennaio 2017. URL consultato il 15 gennaio 2017.
  5. ^ Nuova stazione a Trento, in I Treni, anno XVI, n. 166, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, dicembre 1995, p. 8, ISSN 0392-4602 (WC · ACNP).
  6. ^ Lavori di prolungamento della ferrovia elettrica Trento Malé, in http://www.comune.mezzana.tn.it, Lunedì, 23 Marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 29 gennaio 2016).
  7. ^ Nuovi binari in Val di Sole: la ferrovia Trento-Malé in viaggio verso Fucine - Pronto il progetto preliminare, in Discoveryalps, 20 agosto 2008. URL consultato il 19 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2012).
  8. ^ Lavis, interramento ferrovia avanti tutta Già scavati 160 metri di galleria, su ladige.it.
  9. ^ Lavis, interramento della Trento-Malé a fine aprile sarà finita la stazione, in l'Adige.it, 26 marzo 2018. URL consultato l'11 giugno 2018.
  10. ^ Finalmente la stazione interrata a Lavis Nuova veste per la Trento-Malé, in l'Adige.it, 28 luglio 2018. URL consultato il 28 luglio 2018.
  11. ^ Servizio di "ricondizionamento di due elettromotrici "Cortina" ET007 e ET007 a scartamento metrico della linea ferroviaria Trento – Mezzana"
  12. ^ Elettrotreni "Dolomiti" – ET 007 e ET 008, su ttram.it. URL consultato il 21 maggio 2020.
  13. ^ Il treno storico, su ttram.it. URL consultato il 23 giugno 2020.
  14. ^ Zoppello, Due corse speciali «vintage» sul Trenino dei Castelli con le carrozze del 1909, su l'Adige.it, 19 luglio 2019. URL consultato il 23 maggio 2020.

Bibliografia modifica

  • Francesco Perticaroli, La ferrovia Trento - Malé, in Le Strade. Rivista mensile del Touring Club Italiano, anno XLV, n. 3 (marzo 1965), pp. 119–124.
  • Atlante ferroviario d'Italia e Slovenia. Eisenbahnatlas Italien und Slowenien, Colonia, Schweers + Wall, 2010, ISBN 978-3-89494-129-1.
  • Trento-Malé: Una ferrovia per tre valli, in tuttoTreno.

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