Festival di Berlino 1976

edizione del festival cinematografico

La 26ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino si è svolta a Berlino dal 25 giugno al 6 luglio 1976, con lo Zoo Palast come sede principale.[1] Direttore del festival è stato per il ventiseiesimo e ultimo anno Alfred Bauer.

Il regista Robert Altman, vincitore dell'Orso d'oro con Buffalo Bill e gli indiani.

L'Orso d'oro è stato assegnato al film statunitense Buffalo Bill e gli indiani di Robert Altman.

Le retrospettive di questa edizione sono state dedicate all'attrice Eleanor Powell e ai grandi film tedeschi del periodo 1929-1932. Sono inoltre proseguite quelle iniziate nell'edizione precedente dedicate all'attore Conrad Veidt e ai cortometraggi tedeschi degli anni trenta.[2]

Storia modifica

«A Berlino le reazioni vanno dalla fermezza alla rassegnazione, tutti sono inebetiti come dopo un colpo di calore. Eppure questa azione chiaramente pianificata non è in alcun modo un avvenimento naturale. Queste azioni ufficiali intese a danneggiare il Forum non hanno fatto un torto solo al festival, ma alla città stessa e alla Repubblica Federale Tedesca di cui Berlino si sente parte.»

La Berlinale del 1976 si distinse come una delle più internazionali di sempre, con film provenienti da Messico e Sud America, Giappone, Iran, Siria, Senegal e da tutta Europa, inclusa la maggior parte degli stati del blocco orientale. Di conseguenza, la sempre forte presenza del cinema americano non fu interpretata come una "minaccia egemonica" a differenza degli anni precedenti.[1] A pochi anni dalla fine della guerra del Vietnam e dallo scandalo che aveva portato alle dimissioni di Richard Nixon, tutti erano ansiosi di vedere quello che gli Stati Uniti avevano da offrire e le critiche principali arrivarono dagli stessi intellettuali e artisti americani.[1]

In effetti i film presentati apparvero in molti casi complessi e autocritici. Non solo quello di Altman e Tutti gli uomini del presidente di Alan J. Pakula (proiettato fuori concorso), ma anche il documentario The Unquiet Death of Julius and Ethel Rosenberg e la riedizione di Un re a New York di Charlie Chaplin, mostrati nel Forum internazionale del giovane cinema, fecero i conti senza compromessi con il genocidio dei nativi americani, lo scandalo Watergate e il maccartismo.[1][4]

Negli anni a venire la Berlinale avrebbe fatto ancora da piattaforma di benvenuto per i miti americani e le loro decostruzione e la crepa fu già visibile durante la cerimonia di premiazione. Altman usò il suo Orso d'oro come voce di protesta contro il produttore Dino de Laurentiis, accusato di aver portato al festival la versione più lunga del film ma di aver distribuito nelle sale europee quella più breve, non approvata dal regista.[1] Anche la giuria prese posizione, conferendo il premio espressamente «per la versione integrale originale mostrata a Berlino».[1]

Ma fu nel Forum che scoppiò lo scandalo che caratterizzò la rassegna del 1976, quando Ecco l'impero dei sensi di Nagisa Ōshima fu confiscato dalla sala di proiezione durante la première, episodio senza precedenti nella storia dei festival cinematografici.[1][8] Il film era stato presentato poche settimane prima a Cannes, all'apertura della Quinzaine des Réalisateurs, con un successo tale da costringere a passare dalle cinque proiezioni previste a dodici.[9] A Berlino la confisca ebbe origine da alcune recensioni sulla stampa scandalistica che indussero le autorità a sentirsi obbligate ad agire.[8] Il film fu visionato dal procuratore distrettuale di Tiergarten che ne vietò la proiezione, e dal momento che il sequestro era avvenuto sulla base del codice penale ("proiezione pubblica di un film pornografico"), la direzione del Forum venne incriminata.[1] L'indagine non fu archiviata fino a novembre e nel frattempo ci furono lettere di protesta e manifestazioni di solidarietà da parte di critici e registi di tutto il mondo, che ne rivendicarono «l'elevata qualità artistica e le importanti intuizioni politiche ed estetiche».[8] Seguirono tentativi di mediazione da parte del Senato di Berlino, fino ad una proiezione segreta all'Accademia delle Arti di Berlino con una copia inviata con titolo falso dal produttore francese Anatole Dauman.[1][8] L'episodio dette origine ad un dibattito sulla censura e in qualche modo danneggiò la reputazione del festival e della città stessa, come scrisse il senatore Gerd Löffler in una lettera a Ulrich Gregor il 15 novembre 1976: «Sono estremamente rammaricato che un tale giudizio abbia prodotto una pubblicità negativa al Festival di Berlino nel suo complesso e al Forum internazionale in particolare».[3]

Giuria internazionale modifica

Selezione ufficiale modifica

In concorso modifica

Fuori concorso modifica

Forum internazionale del giovane cinema modifica

Programma principale modifica

- I corti di David W. Griffith nel "periodo Biograph"

- Il cinema d'animazione di Winsor McCay

- I film di Heinz Emigholz

  • Eingang, regia di Heinz Emigholz (Germania Ovest)
  • Hotel, regia di Heinz Emigholz (Germania Ovest)
  • Schenec-Tady III, regia di Heinz Emigholz (Stati Uniti, Germania Ovest)
  • Schuhstück, regia di Heinz Emigholz (Stati Uniti, Germania Ovest)
  • Stuhl, regia di Heinz Emigholz (Stati Uniti, Germania Ovest)
  • Tide, regia di Heinz Emigholz (Stati Uniti, Germania Ovest)
  • Treppe, regia di Heinz Emigholz (Stati Uniti, Germania Ovest)

- I film di Ernie Gehr

- I film della Cooperative Iskra, Paris

Cinema espanso modifica

- I film di Malcolm Le Grice

- I film di William Raban

Il Nuovo cinema tedesco modifica

Premi modifica

Premi della giuria internazionale modifica

Premi delle giurie indipendenti modifica

Premi dei lettori modifica

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h i 26th Berlin International Film Festival - June 25–July 6, 1976, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 4 maggio 2017.
  2. ^ Retrospectives Before 1977, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 13 ottobre 2018.
  3. ^ a b Jacobsen (2000), p. 234.
  4. ^ Forum Archiv - 1976, su arsenal-berlin.de, www.arsenal-berlin.de. URL consultato il 22 dicembre 2018.
  5. ^ Jacobsen (2000), p. 235.
  6. ^ Jacobsen (2000), pp. 236-238.
  7. ^ Jacobsen (2000), p. 238.
  8. ^ a b c d Jacobsen (2000), pp. 232-233.
  9. ^ Quinzaine 1976, su quinzaine-cineastes.fr, web.archive.org. URL consultato il 13 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 15 giugno 2015).
  10. ^ Juries - 1976, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 23 giugno 2022.
  11. ^ È stato proiettato l'episodio La ricotta, diretto da Pier Paolo Pasolini.
  12. ^ 26th International Film Festival Berlin, su inter-film.org, www.inter-film.org. URL consultato il 22 dicembre 2018.

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica

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