Festival di Berlino 1985

edizione del festival cinematografico

La 35ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino si è svolta a Berlino dal 15 al 26 febbraio 1985, con lo Zoo Palast come sede principale.[1] Direttore del festival è stato per il sesto anno Moritz de Hadeln.

Il regista danese Bille August, vincitore di due premi per Busters verden proiettato nella sezione Kinderfilmfest.

L'Orso d'oro è stato assegnato ex aequo al film tedesco La signora e lo straniero di Rainer Simon e al film britannico Il mistero di Wetherby di David Hare.

Il festival è stato aperto dal film 2010 - L'anno del contatto di Peter Hyams, proiettato fuori concorso.[2]

La retrospettiva di questa edizione è stata dedicata agli effetti speciali nel cinema.[3]

Storia modifica

«La mia visione del cinema mondiale, ogni anno a Berlino tra l'inverno e la primavera, è fissata su una piccola tavola calda tra l'ufficio del Festival e lo Zoo Palast. Nel flusso di volti e strette di mano, combinati con la frase "Facciamo due chiacchiere qualche volta", offre un po' di conforto... Quando la Berlinale è finita si nota con stupore che Berlino è ancora lì. Il giorno dopo, tuttavia, si evitano le scene di tale recente socievolezza collegiale. Avendo più o meno già pagato il conto, si vaga da soli. Lo Zoo Palast mostra Rambo VII

Il 1985 fu un anno caratterizzato dagli sforzi di Moritz de Hadeln di espandere la Berlinale su vari fronti. Da tempo il direttore del festival era interessato a sviluppare stretti contatti con la scena cinematografica degli Stati Uniti e se il concorso stava diventando sempre più una piattaforma per le grandi produzioni americane, l'Info-Schau e il Forum internazionale del giovane cinema puntarono su film e documentari indipendenti e underground.[1] L'intenzione di de Hadeln di rafforzare la presenza americana fu confermata dalla retrospettiva dedicata agli effetti speciali, che riscosse un enorme successo e offrì un nutrito numero di film tanto che iniziò una settimana prima dell'apertura del festival.[1]

 
Tre film del francese Jean Cocteau sono inclusi nella retrospettiva del 1985.

Il programma della retrospettiva fu accompagnato da una mostra sul tema ideata dallo scrittore e filmologo Rolf Giesen e allestita dalla fondazione Deutsche Kinemathek, mentre la prevista installazione di un'enorme sagoma di King Kong sul tetto dell'Europa-Center non venne realizzata a causa della mancanza di fondi.[4]

Sulla linea della spesso evocata "funzione mediatrice" di Berlino e della Berlinale, de Hadeln espresse anche il desiderio di estendere il collegamento con l'Europa orientale: dopo il successo del Panorama mediterraneo dell'anno precedente, l'Info-Schau allestì un Panorama sul Mar Baltico che mostrò film da Polonia, Unione Sovietica, Paesi scandinavi, Germania Est e Ovest.[1][4] Allo stesso tempo la direzione lavorò per migliorare le relazioni con il Festival di Cannes e il cinema francese. La visita del senatore berlinese Volker Hassemer a Cannes e la nomina dell'attore Jean Marais a presidente della giuria a Berlino furono interpretati come gesti che andavano in questa direzione.[1]

Fu proprio il cinema transalpino ad attirare l'attenzione nel concorso di quest'anno con il poliziesco Pericolo nella dimora di Michel Deville, Les Enfants di Marguerite Duras (che oltre ad una menzione speciale della giuria si aggiudicò il Premio CIDALC e il Premio CICAE Art Cinema) e soprattutto Je vous salue, Marie di Jean-Luc Godard, che in un momento di grande influenza politica sull'industria cinematografica ebbe le carte in regola per uno scandalo.[1] Ci fu una certa apprensione da parte del ministero degli interni di Bonn riguardo all'invito del film che in Francia aveva causato le violente proteste dei circoli cattolici, in particolare dei sostenitori del vescovo Lefebvre che lo avevano accusato di blasfemia e avevano tentato di impedirne la proiezione pubblica.[5] A Berlino le polemiche furono molto meno accese e il film fu accolto positivamente, aggiudicandosi il premio INTERFILM e una menzione d'onore dall'Organisation Catholique Internationale du Cinéma. Sul quotidiano La Stampa, la giornalista e critica Lietta Tornabuoni scrisse: «Je vous salue, Marie non suscita proteste né violenze, nulla di paragonabile all'ira sdegnata e al fallito tentativo di sequestro giudiziario che il film ha provocato tra alcuni gruppi cattolici francesi».[6]

Nell'Info-Schau, Manfred Salzgeber rivolse l'enfasi tematica alle sottoculture urbane e soprattutto alla scena underground americana, un orientamento che avrebbe modellato considerevolmente anche il profilo della sezione "Panorama" dell'anno successivo.[1][7] Tra i numerosi esempi ci furono i documentari Gringo di Lech Kowalski e Before Stonewall di Greta Schiller e Robert Rosenberg, che affrontavano rispettivamente le storie dei tossicodipendenti del Lower East Side di New York e il movimento americano per i diritti degli omosessuali, la black comedy Screamplay di Rufus Butler Seder, America and Lewis Hine di Nina Rosenblum sul pioniere della fotografia sociale Lewis Hine, e It Don't Pay to Be an Honest Citizen di Jacob Burckhardt, thriller ironico con William Burroughs e Allen Ginsberg come protagonisti.[1]

Il Forum confermò il suo interesse per i temi politici con il documentario The Times of Harvey Milk di Rob Epstein, che ripercorreva la vita e la carriera dell'attivista e politico statunitense assassinato nel 1978, e Secret Honor di Robert Altman, racconto immaginario in cui Richard Nixon (interpretato da Philip Baker Hall) ripercorreva la propria esistenza attraverso un lungo monologo.[1][8] Anche il cinema tedesco tentò di fare i conti con il proprio passato con il documentario in tre parti Der Prozeß. Eine Darstellung des Majdanek-Verfahrens in Düsseldorf, in cui il regista Eberhard Fechner ricostruì il terzo dei cosiddetti "Processi di Majdanek" celebrato in Germania dal 1975 al 1981,[1] e il documentario Notre nazi di Robert Kramer, girato durante le riprese di Wundkanal di Thomas Harlan a sua volta incluso nel programma.[9]

Giuria internazionale modifica

Selezione ufficiale modifica

In concorso modifica

Fuori concorso modifica

Proiezioni speciali modifica

Info-Schau modifica

Panorama sul Mar Baltico modifica

Altri film modifica

Forum internazionale del giovane cinema modifica

Programma principale modifica

- "Jazzfilme"

- Il Cinema Novo brasiliano

Prospettive modifica

Proiezioni speciali modifica

- Due film di Wim Wenders

- In memoria di Hollis Frampton (1936-1984)

Il Nuovo cinema tedesco modifica

Video e Super 8 modifica

  • 2 Minuten für 2 Minuten, regia di Romana Scheffknecht (Austria)
  • After the Bible, regia di Kees de Groot e Frank Morssinkhof (Paesi Bassi)
  • Anastenaria - Das Fest der Feuerläufer von Lagadas, regia di Margaret Raspé (Germania Ovest)
  • Anatomy in Motion and Other TV Stories, regia di Ilene Segalove (Stati Uniti)
  • Arcade, regia di Lyn Blumenthal, Carole Ann Klonarides e Ed Paschke (Stati Uniti)
  • Artificial Paradise, regia di Tsuneo Nakai (Giappone)
  • Body Views, regia di Hanspeter Ammann (Svizzera)
  • Chanoyu, regia di Dalibor Martinis e Sanja Iveković (Jugoslavia)
  • Close (to the Edit), regia di Zbigniew Rybczyński (Stati Uniti)
  • The Contract, regia di Jim Shum (Hong Kong)
  • Der Dämon in Berlin, regia di Gábor Bódy (Germania Ovest, Ungheria)
  • De Occulta Philosophia, regia di Llurex e Gábor Bódy (Germania Ovest)
  • Desert, regia di Nan Hoover (Paesi Bassi)
  • Diana, regia di Koen Theys (Belgio)
  • The Dominatrix Sleeps Tonight, regia di Beth B (Stati Uniti)
  • Double Lunar Dogs, regia di Joan Jonas (Stati Uniti)
  • Dragging the Bottom, regia di Julia Heyward (Stati Uniti)
  • En passant, regia di Michael Klier (Germania Ovest)
  • Evol, regia di Tony Oursler (Stati Uniti)
  • Feature, regia di Simon Ko (Hong Kong)
  • Fire!, regia di Dara Birnbaum (Stati Uniti)
  • Fragebogen im IV. Reich, regia di Michael Engler e Gerd Roscher (Germania Ovest)
  • Godard/Sollers: L'entretien, regia di Jean-Paul Fargier (Francia)
  • Handfest - Freiwillige Selbstkontrolle, regia di Michael Brynntrup (Germania Ovest)
  • Hatching, regia di Comyn Mo (Hong Kong)
  • Hong Kong Topography, regia di Ingo Petzke e Jim Shum (Germania Ovest, Hong Kong)
  • Ich mache die Schmerzprobe, regia di Marcel Odenbach (Germania Ovest)
  • Infermental IV + Special Issue, di registi vari[13][14]
  • In Re Don Giovanni, regia di Jermey Welsh (Regno Unito)
  • J'ai la tête qui tourne, regia di Jacques Louis Nyst (Belgio)
  • Jeder Schuss ein Treffer, regia di Klaus vom Bruch (Germania Ovest)
  • Journey, regia di Danny Yung (Hong Kong)
  • Juste le temps, regia di Robert Cahen (Francia)
  • Das Konzert, regia di Romana Scheffknecht (Austria)
  • Küchengespräche mit Rebellinnen, regia di Karin Berger, Elisabeth Holzinger, Charlotte Podgornik e Lisbeth N. Trallori (Austria)
  • The Lord's Prayer, regia di John Scarlett-Davis (Regno Unito)
  • Media Games, regia di Bernd Kracke (Germania Ovest, Stati Uniti)
  • Meditations India, regia di Steven Teo (Hong Kong)
  • Meditations River, regia di Steven Teo (Hong Kong)
  • Das Multipolarband, regia di Ingo Günther (Germania Ovest)
  • Naturkatastrophenballet/Naturkatastrophengesang, regia di Rolf Brombacher (Germania Ovest)
  • New Maps of the City, regia di Roger Garcia e Jim Shum (Hong Kong)
  • Polsi sottili, regia di Giancarlo Soldi (Italia)
  • Portrobot, regia di Gerd Belz (Germania Ovest)
  • Recording, regia di Simon Ko (Hong Kong)
  • Rhythm, regia di Jim Shum (Hong Kong)
  • Rockercise Circus, regia di Paul Garrin (Stati Uniti)
  • Rocky 73, regia di Jim Shum (Hong Kong)
  • Rote Sterne, regia di Rüdiger Sünner e Nikolaus Schäuble (Germania Ovest)
  • Sacrifice, regia di Comyn Mo (Hong Kong)
  • Samba Samba - Ein Film von draußen vor den Mauern, regia di Claudio Fischer-Zernin, Klaus Otto e Volker Schutsch (Germania Ovest)
  • Some Musics, regia di Wojciech Bruszewski (Polonia)
  • So war das S.O.36, regia di Manfred O. Jelinski e Jörg Buttgereit (Germania Ovest)
  • Superman, regia di Gusztáv Hámos (Germania Ovest)
  • Terra degli Dea Madre, regia di Marina Abramović e Ulay (Germania Ovest, Paesi Bassi)
  • That's It, Forget It, regia di Branda Miller (Stati Uniti)
  • Transatlantic, regia di Jerry Liu (Hong Kong)
  • Vagy-vagy a Chinatownban, regia di Gábor Bódy (Germania Ovest, Ungheria, Canada)
  • Veneno puro, regia di Xavier F. Villaverde (Spagna)
  • Video Tableaux, regia di Joyan Saunders (Canada)
  • Vite di ballatoio, regia di Daniele Segre (Italia)
  • The Voice of the President, regia di Wolfgang Staehle (Stati Uniti, Germania Ovest)
  • Voyage, regia di Law Wai-Ming (Hong Kong)
  • The Water Catalogue, regia di Bill Seaman (Stati Uniti)
  • The Wellington Suite, regia di Mike Steiner (Germania Ovest)

Kinderfilmfest modifica

Retrospettiva modifica

Premi modifica

Premi della giuria internazionale modifica

Premi delle giurie indipendenti modifica

Premi dei lettori modifica

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h i j k 35th Berlin International Film Festival - February 15-26, 1985, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 4 maggio 2017.
  2. ^ Lietta Tornabuoni, Berlino: cose turche, divi nuovi e vecchi, in La Stampa, 17 febbraio 1985.
  3. ^ Retrospectives Since 1977, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 4 dicembre 2019.
  4. ^ a b Jacobsen (2000), p. 315.
  5. ^ Jacobsen (2000), p. 316.
  6. ^ Lietta Tornabuoni, Godard dello scandalo non accende Berlino, in La Stampa, 24 febbraio 1985.
  7. ^ Jacobsen (2000), p. 317.
  8. ^ Forum Archiv - 1985, su arsenal-berlin.de, www.arsenal-berlin.de. URL consultato il 22 dicembre 2018.
  9. ^ Jacobsen (2000), p. 319.
  10. ^ Juries - 1985, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 23 giugno 2022.
  11. ^ Su richiesta di Marguerite Duras, il film fu presentato al festival con i co-sceneggiatori Jean Marc Turine e Jean Mascolo accreditati anche come co-registi. Nonostante il produttore Frédéric Vieille si fosse mostrato contrario, Moritz de Hadeln fece in modo che i crediti fossero inseriti come desiderato dall'autrice.
  12. ^ Jacobsen (2000), pp. 315-316.
  13. ^ Infermental era il titolo di una rivista ideata dal regista ungherese Gábor Bódy, pubblicata su videocassetta dal 1980 al 1991. Ogni volume era pubblicato da editori di diversi Paesi e raccoglieva lavori audiovisivi che rappresentavano le ultime tendenze nazionali. Tra i numerosi artisti partecipanti ci sono stati Gary Hill, Jon Jost, gli Yello e Mona Hatoum.
  14. ^ Infermental, su infermental.de, www.infermental.de. URL consultato il 4 novembre 2019.
  15. ^ 35th International Film Festival Berlin, su inter-film.org, www.inter-film.org. URL consultato il 22 dicembre 2018.

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica

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