Fiat-SPA AS42 "Sahariana"

La Fiat-SPA AS42 "Sahariana" o SPA-Viberti AS42 è un veicolo blindato da esplorazione utilizzato dalle truppe italiane che combatterono durante la campagna del Nordafrica durante la seconda guerra mondiale, sviluppato sulla base della Autoblindo Fiat-Ansaldo.

Fiat-SPA AS42 "Sahariana"
Una Sahariana armata con una mitragliera Breda 20/65 Mod. 1935 e una mitragliatrice Breda Mod. 37.
Descrizione
TipoVeicolo blindato da esplorazione
Equipaggio5 uomini
CostruttoreFiat, Viberti, SPA
Data impostazione1942
Data primo collaudoluglio 1942
Data entrata in serviziodicembre 1942
Data ritiro dal servizio1954
Utilizzatore principaleBandiera dell'Italia Regio esercito
Altri utilizzatoriHeer[1]
Esercito Nazionale Repubblicano
Bandiera dell'Italia Polizia di Stato
Esemplarind
Dimensioni e peso
Lunghezza5,62 m
Larghezza2,26 m
Altezza1,80 m
Peso4,5 ton
Capacità combustibile145 l nel serbatoio + 400 l nelle taniche
Propulsione e tecnica
MotoreSPA Abm 1 a 6 cilindri in linea, a benzina, raffreddato ad acqua
Potenza∼110 CV
Rapporto peso/potenza27,50 hp/t
Trazione4 ruote motrici e sterzanti
Prestazioni
Velocità max∼ 90 km/h
Velocità su strada∼ 90 km/h
Velocità fuori strada∼ 37 km/h
Autonomia∼ 535 km su strada, 1200 km con le taniche ∼ 17 ore fuori strada
Armamento e corazzatura
Armamento primario1 mitragliatrice da 13,2 mm o da 20 mm o un fucile controcarro da 20 mm o un cannone da 47 mm
Armamento secondario1 o 2 mitragliatrici da 8 mm
Pafi, Falessi, Fiore, Corazzati Italiani 1939-1945, D'Anna Editore, Roma 1968
http://comandosupremo.com/sahariana.html/2
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Sviluppo modifica

Per contrastare le micidiali incursioni del Long Range Desert Group, il Regio Esercito richiese un veicolo veloce, bene armato e adatto ad operare nelle località desertiche per poter dare la caccia agli incursori inglesi e permettere eventuali colpi di mano[2]. Il risultato fu una camionetta derivata dallo scafo dalla autoblindo AB41 caratterizzata da ruote di grande diametro e da un profilo laterale basso. Il telaio era caratterizzato da un passo di 3,2 m, carreggiata di 1,75 m ed altezza dal suolo di 0,35 m; la capacità di guado era di 0,7 m[3]. La trazione era integrale ma, a differenza della blindo, solo le ruote anteriori erano sterzanti ed era abolito il secondo posto di guida. Il motore, lo stesso della AB41, era collocato al posteriore mentre all'anteriore trovava posto la ruota di scorta; sulle fiancate erano predisposti degli attacchi per 20 taniche di benzina da 20 l, su due file da 5 su ogni lato. Il serbatoio del carburante da 145 l consentiva un'autonomia di 300 km, (1200 km con i 400 l delle taniche[3]). Sui parafanghi anteriori vennero collocate 4 taniche d'acqua mentre su quelli posteriori trovarono posto 2 lamiere per il disinsabbiamento[3].

Il prototipo fu presentato il 9 luglio 1942 e, in seguito all'esito positivo delle prove di valutazione, in agosto iniziò la produzione del primo lotto di 140 mezzi (ma ne furono consegnate poche decine di esemplari). Dotata del solo sedile del conducente, accompagnato dai serventi delle armi di bordo che prendevano posto su 4 strapuntini laterali, la "Sahariana" era stata pensata per il trasporto di uomini e materiale/e incursioni. La sua sagoma bassa le permetteva di nascondersi dietro le dune e la grande autonomia le consentiva di inseguire a lungo le truppe avversarie.

La Fiat-SPA AS42 "Metropolitana" modifica

Un secondo modello, chiamato Sahariana II o Metropolitana, entrò in servizio a 1943 inoltrato e differiva dalla Sahariana per l'assenza delle due file superiori di taniche di benzina sulle fiancate, sostituite da due grandi cassoni per le munizioni, e per la presenza di una telonatura pieghevole. Inoltre questa versione montava pneumatici Pirelli "Artiglio", adatti ai terreni continentali, a differenza del primo modello che montava le gomme da sabbia Pirelli "Libia"[4].

Impiego Operativo modifica

Entrata in servizio nel dicembre 1942, partecipò alle fasi finali della campagna d'Africa. In particolare prestò servizio nella campagna di Libia e Tunisia, assegnata principalmente alle compagnie auto-avio sahariane del Raggruppamento sahariano "Mannerini" ed alla 103ª Compagnia arditi camionettisti del I Battaglione speciale arditi. Fu impiegata dal II Battaglione del 10º Reggimento arditi nella difesa della Sicilia e del sud d'Italia. Lo stesso reparto ed il Battaglione d'Assalto Motorizzato impiegarono le "Sahariane" e le "Metropolitane" nella difesa di Roma l'8 settembre 1943[5]. Al momento dell'armistizio le compagnie di camionettisti furono sciolte a parte un gruppo di 46 arditi del 10º che con 7-9 AS42 venne aggregato alla 2. Fallschirmjäger-Division tedesca per cui effettuò compiti di ricognizione sui fronti russo e francese nonché in Belgio e Paesi Bassi[6][7]. Alcuni mezzi furono recuperati ed impiegati anche dal Battaglione "Barbarigo" della Xª Flottiglia MAS.

Una decina di "Metropolitane" date in dotazione alla Polizia dell'Africa italiana nel dopoguerra vennero integrate nei ranghi dei Reparti Celeri e dei Reparti Mobili della Pubblica Sicurezza[8], per cui prestarono servizio fino a metà anni '50.[5]

Armamento modifica

Il tipo di armamento poteva variare a seconda del modello combinando le seguenti armi:[5]

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

  1. ^ Foto delle camionette in uso alla Wehrmacht.
  2. ^ Filmato d'epoca di una pattuglia sahariana in operazione con Fiat-SPA AS42 "Sahariana".
  3. ^ a b c Riccio e Pignato, op. cit. pag. 28.
  4. ^ Riccio e Pignato, op. cit. pag. 27.
  5. ^ a b c Sahariana-The Desert Jeep | Comando Supremo.
  6. ^ Luigi Emilio Longo: I Reparti Speciali italiani nella II Guerra Mondiale, Ed. Mursia, Milano 1991.
  7. ^ Pafi, Falessi, Fiore, Corazzati Italiani 1939-1945, D'Anna Editore, Roma 1968.
  8. ^ Ugo Mazza, Quando la Polizia aveva le auto color amaranto, "Rivista Italiana Difesa", 1/2013, pag. 86.

Bibliografia modifica

  • Pafi, Falessi, Fiore, Corazzati Italiani 1939-1945, D'Anna Editore, Roma 1968.
  • Ralph Riccio e Nicola Pignato, Italian truck-mounted artillery in action, Squadron/Signal Pubblication, 2010.
  • Nicola Pignato e Filippo Cappellano, Gli autoveicoli da combattimento dell'Esercito Italiano, Vol. II (1940-1945), Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito, Roma 2002.
  • Nicola Pignato, I mezzi blindo-corazzati italiani 1923-1943, "Storia Militare", 2005.
  • Paolo Crippa, I reparti corazzati della Repubblica Sociale Italiana 1943/1945, Marvia Edizioni, 2006.

Voci correlate modifica

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