Fiat G.46

aereo da addestramento militare

Il Fiat G.46 fu un aereo da addestramento monomotore monoplano ad ala bassa sviluppato dall'azienda aeronautica italiana Fiat Aviazione nei tardi anni quaranta.

Fiat G.46-4B
Un Fiat G.46 restaurato esposto presso durante la "Giornata Azzurra" 2007 di Pratica di Mare
Descrizione
TipoAereo da addestramento
Equipaggio2
ProgettistaGiuseppe Gabrielli
CostruttoreBandiera dell'Italia Fiat Aviazione
Data primo volo25 giugno 1947[1]
Data entrata in servizio1948
Utilizzatore principaleBandiera dell'Italia Aeronautica Militare
Esemplari223
Dimensioni e pesi
Lunghezza8,48 m
Apertura alare10,40 m
Altezza2,40 m
Superficie alare16,0
Peso a vuoto1 100 kg
Peso max al decollo1 410 kg
Propulsione
Motoreun Alfa Romeo 115ter
6 cilindri in linea rovesciato
Potenza215 CV
Prestazioni
Velocità max312 km/h
Autonomia500 km
Tangenza6 050 m
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Prodotto tra il 1948 ed il 1952 e realizzato sia in versione monoposto che biposto, ottenne un buon successo commerciale prestando servizio con le aeronautiche militari di Italia, Austria, Argentina e Siria.

Storia del progetto modifica

 
Vista posteriore

Progettato dall'ingegner Giuseppe Gabrielli, lo sviluppo del G.46 iniziò nel 1946 da un progetto della Fiat dopo la seconda guerra mondiale, ed il primo prototipo volò il 25 giugno 1947.

Di costruzione interamente metallica in lega leggera, presentava carrello retrattile triciclo posteriore, fusoliera ellittica ed ala monoplana a sbalzo. Il motore a 6 cilindri in linea invertiti era raffreddato ad aria, ed azionava un'elica bipala.

Il G.46 ereditava le buone caratteristiche di volo e maneggevolezza dei caccia Fiat del periodo bellico.

Determinante per la produzione in serie fu l'aeronautica argentina, che divenne il primo operatore del G.46, acquisendone un primo lotto di una dozzina di esemplari nel 1948. A partire dall'anno successivo iniziarono le consegne all'Aeronautica Militare. Il G.46 prestò servizio nell'AM fino al 1959, ma già dall'anno precedente era iniziata la dismissione del velivolo, con diversi esemplari ceduti al mercato civile.

Utilizzatori modifica

 
Un G.46 in livrea dell'austriaca Österreichische Luftstreitkräfte.
  Argentina
12 esemplari di G46-2B in servizio tra il 1947 ed il 1961 e 36 di G.46-5B tra il 1949 ed il 1958.
  Austria
l'aeronautica austriaca rilevò 5 esemplari dell'Aeronautica Militare italiana nel 1957. Rimasero in servizio fino al 1963.
  Italia
  Siria
circa 40 esemplari tra G.46-4 e G.46-5B in servizio tra il 1949 ed il 1958.

Varianti modifica

  • G.46 prototipo: motore Alfa 115 I bis
  • G.46-1: biposto con motore Alfa 115-1 da 195 CV
  • G.46 bis: motore de Havilland Gipsy Queen 70, ed una mitragliatrice da 7,7 mm nell'ala destra
  • G.46-2 biposto con motore Gipsy Queen 30 da 250 hp
  • G.46-3A monoposto con motore Alfa 115ter da 225 CV
  • G.46-3B biposto con motore Alfa 115ter da 225 CV
  • G.46-4A monoposto con Alfa 115-1ter da 215 CV
  • G.46-4B biposto con Alfa 115-1ter da 215 CV
  • G.46-5B prototipo di versione per l'addestramento alla navigazione e volo strumentale.

Velivoli attualmente esistenti modifica

 
Un bambino seduto su un Fiat G.46 a Dobbiaco (1947).
 
Un Fiat G.46 all'Aeroporto di Forlì nel 1985

Diversi esemplari di G.46 sono tuttora conservati, tra questi:

  • Museo storico dell'Aeronautica Militare, Bracciano: vari esemplari appartengono alla collezione del museo; risulta esposto un esemplare di G.46-4A MM53286;
  • Museo dell'aviazione di Rimini: un esemplare di G.46-3A, che prestò servizio alla Scuola di Guerra Aerea di Firenze negli anni Cinquanta, matricola militare MM53312, immatricolazione civile I-LEOR;
  • Facoltà di Ingegneria Aerospaziale del Campus universitario di Forlì: un relitto di G.46-4B;
  • Modena - Monumento ai Caduti in Viale Italia: G.46-4B;
  • Austria: l'esemplare austriaco matricola 3A-BB ha subito un completo restauro, ultimato nel 2005;
  • Parma: il G46 I-AEKT (serie VI NC 216) di Pino Valenti, che su di esso ha volato regolarmente ed ha effettuato manifestazioni acrobatiche in tutta Italia; il proprietario attuale è Mario Cotti, ed il velivolo effettua le manutenzioni presso l'azienda Luciano Sorlini spa, in provincia di Brescia.
  • Rieti: il G46 MM 52792 di Luigi Aldini, attualmente in fase di restauro per tornare di nuovo in volo;
  • Vicenza: il G46-4B MM53409, immatricolazione civile I-AEKB;
  • Provincia di Brescia: il G46 I-AEKA, esemplare pari al nuovo, fu di proprietà del sig. Luciano Sorlini. Fa ora parte del Museo Volante, voluto dalla figlia Silvia Sorlini e da suo marito Giovanni Marchi. Come per l'I-AEKT, il velivolo effettua le proprie manutenzioni presso l'officina aeronautica Luciano Sorlini spa.

Note modifica

  1. ^ Talvolta è indicata come data del primo volo del G.46 il 2 febbraio 1948, data del primo volo della versione biposto G.46-2.

Bibliografia modifica

  • Enrico Leproni, Fiat G 46: un addestratore italiano degli anni cinquanta, Aerofan N°47, 1989
  • Ministero della Difesa - Aeronautica, Istruzioni e norme per il montaggio regolazione e manutenzione Velivoli da allenamento-scuola FIAT G. 46-3 e G. 46-4, 1952
  • Achille Vigna, FIAT G 46: un "regalo" di Juan Peron all'Italia, Aerei nella storia N°1, 1998

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