Ficarolo

comune italiano

Ficarolo (Figarol in dialetto ferrarese[4]) è un comune italiano di 2 167 abitanti della provincia di Rovigo in Veneto, situato ad ovest del capoluogo.

Ficarolo
comune
Ficarolo – Stemma
Ficarolo – Bandiera
Ficarolo – Veduta
Ficarolo – Veduta
Veduta di Ficarolo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Rovigo
Amministrazione
SindacoFabiano Pigaiani (lista civica) dal 16-5-2011 (3º mandato dal 4-10-2021)
Territorio
Coordinate44°57′N 11°26′E / 44.95°N 11.433333°E44.95; 11.433333 (Ficarolo)
Altitudine10 m s.l.m.
Superficie18,08 km²
Abitanti2 167[1] (30-6-2022)
Densità119,86 ab./km²
FrazioniVallicella , Vegri , Trento
Comuni confinantiBagnolo di Po, Bondeno (FE), Ferrara (FE), Gaiba, Salara, Sermide e Felonica (MN)
Altre informazioni
Cod. postale45036
Prefisso0425
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT029021
Cod. catastaleD568
TargaRO
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 344 GG[3]
Nome abitantificarolesi
Patronosant'Antonino
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Ficarolo
Ficarolo
Ficarolo – Mappa
Ficarolo – Mappa
Posizione del comune di Ficarolo nella provincia di Rovigo
Sito istituzionale
Chiesa arcipretale di Sant'Antonino martire

Storia modifica

Benché molti studiosi attribuiscano a Ficarolo origini antichissime, risalenti al periodo romano, il Ravelli ne fa iniziare la storia col X secolo, periodo in cui la documentazione riguardante il paese risulta assolutamente certa, attraverso un documento del 936, con il quale Bonifacio, secondo conte di Bologna, e Ingelberto, abate di Nonantola, attuavano una permuta di beni, tra cui anche Ficarolo ("pago Figariole"), all'epoca appartenente al contado di Ferrara e situato, insieme con l'abitato di Settepolesini (oggi frazione di Bondeno), alla sinistra del Po.

Nel 970 si ricorda Ficarolo come castello e, ben presto, il paese assumeva un ruolo di notevole importanza: che fosse già da tempo o divenisse in seguito sede di pieve, assorbì quasi subito parte della circoscrizione plebana di Santa Maria di Trenta. Che tale assorbimento, per quanto parziale, fosse in atto nel X secolo, lo dimostra il Regestum bonorum della chiesa ravennate: il fundus Publica, appartenente alla chiesa di Santo Stefano di Galito/Galigo, cui apparteneva anche il fundus Bonolitico, confina ai lati opposti con il territorio delle pievi di Santa Maria di Ficarolo e di San Donato in Pedrurio; questa confinazione si ripete in un atto del XIII secolo che si riferisce a concessioni di enfiteusi della prima metà dell'XI secolo.

Il paese ha legato il suo nome alla rotta di Ficarolo, che nel 1152 sconvolse il corso principale del Po; si trattò in realtà di una serie di rotte che portarono alla creazione di un nuovo ramo, che prese il nome di "Po di Ficarolo" e che divenne in pochi anni il corso principale del fiume. Tra le conseguenze di questo disastro, l'abitato di Settepolesini venne a trovarsi in riva destra del Po.

La fortezza di Ficarolo, che controllava il Po insieme alla gemella posta sulla riva meridionale del fiume, la Stellata di Bondeno (ancor oggi esistente), venne assediata dai Veneziani durante la Guerra del Sale (1482-1484) e capitolò dopo la strenua difesa della piccola guarnigione contro le soverchianti forze della Serenissima[5]. La pace di Bagnolo, che pose fine alla guerra, sancì però il ritorno di alcuni territori sotto il Ducato di Ferrara, tra i quali anche Ficarolo che dunque entrò a far parte della cosiddetta Transpadana Ferrarese. Il paese rimase sotto al dominio estense fino al 1598, quando il territorio di Ferrara passò sotto allo Stato Pontificio, compresa la Transpadana Ferrarese.

Dopo il trattato di Campoformio del 1796, nel periodo napoleonico Ficarolo entrò a far parte del dipartimento del Basso Po, prima nella Repubblica Cisalpina, poi nel 1802 nella Repubblica Italiana e infine nel 1805 nel Regno d'Italia.

Il Congresso di Vienna del 1815 cambiò i confini del Polesine di Rovigo spostandoli sul Po, di conseguenza Ficarolo entrò a far parte del Regno Lombardo-Veneto e, dopo essere stata emiliana per quasi un millennio, passò in provincia di Rovigo e divenne veneta. Nel 1866, al termine della terza guerra di indipendenza, il Veneto fu ceduto all'Italia, ma i confini con l'Emilia sono rimasti sul Po e Ficarolo è rimasta in provincia di Rovigo.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Architetture religiose modifica

Per la Chiesa cattolica il territorio è amministrativamente parte del vicariato di Stienta, a sua volta divisione amministrativa della diocesi di Adria-Rovigo.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Sant'Antonino Martire (Ficarolo).

Realizzata nel 1773 su progetto dell'architetto ferrarese Gaetano Barbieri (lo stesso che un ventennio prima progettò la chiesa di Santa Maria del Suffragio in via San Romano a Ferrara) rimase incompiuta nella facciata fino al 1913. Come altri esempi di architetture religiose della provincia conserva l'interno barocco abbinato alla facciata neoclassica.

Al suo interno sono custodite numerose opere d'arte di pregio tra le quali una Madonna del Rosario opera del pittore secentesco di scuola ferrarese Ercole Sarti (ficarolese).

Il busto di monsignor Giovanni Pellegatti Ricci è operadello scultore padovano Augusto Sanavio (1912).[6]

La chiesa è talvolta citata come "Sant'Antonio" martire.

Il campanile, alto 69 m e di costruzione successiva all'edificio religioso, fu edificato a partire dal 1777 e, a causa della sua forte inclinazione, ha popolarmente acquisito la definizione di "Torre di Pisa del Veneto". Le inclinazioni medie della canna e della cella campanaria/cuspide sono rispettivamente 2.8° e 2°, e l'azimut della direzione di inclinazione è 321°, quindi circa NNO. Per confronto, la pendenza attuale della Torre di Pisa (alta 56 m) è circa 4°. Il fuori piombo del campanile di Ficarolo è circa 2.4 m alla sommità della canna e 3.1 m all'apice della cuspide.

  • Oratorio della Beata Vergine del Carmine (XIX secolo).

Edificato sul luogo di due precedenti oratori, l'attuale piccolo edificio di culto venne realizzato per dare la possibilità di accesso ad un maggiore numero di fedeli. Benedetto nel 1842, l'edificio, dal prospetto intonacato a quattro lesene è caratterizzato da un unico e semplice portale preceduto da un piccolo sagrato mentre l'interno, a pianta latina, è a navata unica.

L'interno custodisce alcune statue di santi di pregevole fattura e dipinti dei quattro evangelisti. L'altare maggiore, realizzato in marmi policromi, integra nella nicchia la statua della Madonna del Carmine, compratona di Ficarolo. Benché oggetto di un restauro conservativo terminato nel 2011 che ha riportato l'edificio all'aspetto originale, come la Chiesa arcipretale di Sant'Antonino martire ha subito danni, seppur lievi, a causa del terremoto del 2012.

  • Oratorio di Sant'Ippolito.
  • Oratorio di San Rocco.
  • Oratorio di San Pietro.

Architetture civili modifica

  • Villa Giglioli (fine XVI secolo), già Arienti, Schiatti e Saracco, è stata sede municipale sino a alla fine del XX secolo, divenendo poi sede distaccata del Conservatorio "Venezze" di Rovigo, nonché cornice per vari eventi e mostre, quali i matrimoni civili e concerti.
  • Ex zuccherificio, costruito dai conti Giglioli tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. Chiuso dagli anni ottanta presenta alcuni interessanti edifici in stile Liberty ed è esempio dell'archeologia industriale legata ai numerosi zuccherifici in stato di abbandono che si trovano nella provincia di Rovigo.
  • Monumento ai Caduti, sorge nel giardino davanti alle ex scuole elementari. Costruito nel 1925 nel parco sul retro dell'edificio scolastico, il monumento è stato spostato nella sua collocazione attuale nel 1937. La costruzione omaggia i ficarolesi militari e civili periti nel corso di prima e seconda Guerra Mondiale, sulla sommità della costruzione è posta la statua di una donna che simboleggia la Patria intenta a sorreggere un soldato ferito.

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[7]

Infrastrutture e trasporti modifica

Strade modifica

L'abitato è raggiungibile da una rete stradale principalmente basata sulla strada regionale SR 6 "Eridania" che la attraversa congiungendola a ovest con Ostiglia, in provincia di Mantova, attraverso i comuni di Calto, Castelmassa, Bergantino e Melara, e a est verso Ferrara attraverso Occhiobello, all'intersezione con la SS 16 verso con il capoluogo Rovigo, attraversando prima i comuni di Gaiba, Stienta ed Occhiobello. Inoltre, tramite la SP 86, Ficarolo è collegata a Bondeno in provincia di Ferrara grazie a un ponte sul fiume Po.

Ferrovie modifica

Ficarolo è servita dalla stazione di Stellata-Ficarolo, sulla ferrovia Suzzara-Ferrara. La stazione è situata sulla riva destra del Po, nel territorio comunale di Bondeno.

Mobilità urbana modifica

Il sistema del trasporto pubblico della cittadina è servito da una linea extraurbana gestita da Busitalia e Garbellini SRL che la collega con il capoluogo Rovigo e con le principali località della provincia e con le province vicine.

Amministrazione modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1993 1997 Manuela Nicoletti Partito Democratico della Sinistra Sindaco
1997 2001 Manuela Nicoletti Partito Democratico della Sinistra Sindaco
2001 2006 Antonella Mantovani Lista civica (centro-destra) Sindaco
2006 2011 Antonella Mantovani Lista civica (centro-destra) Sindaco
2011 2016 Fabiano Pigaiani Lista civica (centro-destra) Sindaco
2016 2021 Fabiano Pigaiani Lista civica (centro-destra) Sindaco
2019 in carica Fabiano Pigaiani Lista civica (centro-destra) Sindaco

Note modifica

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 271, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Fabio Romanoni, La guerra d’acqua dolce. Navi e conflitti medievali nell’Italia settentrionale, Bologna, CLUEB, 2023, p. 61, ISBN 978-88-31365-53-6.
  6. ^ Antonello Nave, Virgilio Milani e la scultura del Novecento nel Polesine, Rovigo, Minelliana, 2004, pp. 106-107
  7. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.

Bibliografia modifica

  • AA.VV., Il Veneto paese per paese, Firenze, Bonechi, 2000, ISBN 88-476-0006-5.
  • Transpadana Ferrarese. Terre e genti di confine, Premio Francesco Ravelli, Prima edizione-1999, Ferrara, Comunicarte, 2000
  • M. Furini (a cura di), Sant’Antonino prete e martire. Storia e arte nella Parrocchiale di Ficarolo, Ferrara, Comunicarte, 2001
  • Aa.Vv., Tre saggi transpadani. Territorio in età moderna, Insorgenze 1809, Carteggi dei Rettori estensi secc. XV-XVI, Comune di Ficarolo, Premio Francesco Ravelli, Quarta Edizione-2002, Ferrara, Comunicarte, 2003
  • Aa.Vv., Bergantino e Melara e altri saggi transpadani, Comune di Ficarolo, Premio Francesco Ravelli, Settima Edizione-2005, Ferrara, Nuove Carte, 2006
  • Luciano Pigaiani, Il territorio della Pieve di S. Maria in Trenta e il castello di Ficarolo. Nelle fonti medievali, Ferrara, Nuovecarte, 2010
  • Ugo Soragni-Angela Ghinato, Ville e villeggianti nella terra di Ficarolo, Comune di Ficarolo, IX Edizione Premio Ravelli, Rovigo, Minelliana, 2009
  • Francesco Ravelli, Note, illustrazioni e documenti per la Storia di Ficarolo, edizione a cura di Antonello Nave, Rovigo, Minelliana, 2010.
  • Antonello Nave, Oltre Ravelli. Appunti per una storia di Ficarolo nel secondo Ottocento, in * Francesco Ravelli, Note, illustrazioni e documenti per la Storia di Ficarolo, edizione a cura di Antonello Nave, Rovigo, Minelliana, 2010, pp. 341-371
  • Antonello Nave, Per Marc’Antonio Guarini (1570-1638) ecclesiastico e storiografo ferrarese, in «Bollettino della Ferrariae Decus», 26, 2009-2010, pp. 143.149
  • Sandro Mantovanini, Ficarolo anni Cinquanta, Mantova, Sometti, 2013
  • Luciano Pigaiani, La «Domus Casotti» e San Salvatore di Ficarolo con le dipendenze di San Lorenzo alle Caselle e Santa Croce di Salara, Sesto Fiorentino, All'Insegna del Giglio, 2015

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Collegamenti esterni modifica

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