Filadelfio Aparo

poliziotto italiano (1935-1979)

«Il suo lavoro creava fastidio ai Corleonesi»

Filadelfio Aparo (Lentini, 15 settembre 1935Palermo, 11 gennaio 1979) è stato un poliziotto italiano, vittima di mafia[2].

Filadelfio Aparo
NascitaLentini, 15 settembre 1935
MortePalermo, 11 gennaio 1979
Cause della morteassassinio
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armata Corpo delle guardie di pubblica sicurezza
UnitàSquadra mobile di Palermo
Anni di servizio1956-1979
GradoVicebrigadiere
"fonti nel corpo del testo"
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Biografia modifica

Entrato a far parte del Corpo delle guardie di pubblica sicurezza nel 1956, prestò servizio presso le sedi di Bari, Taranto, Nettuno e alla Questura di Palermo, dove operò inizialmente nella sezione antirapina e qualche anno dopo nella squadra "Catturandi".[3] Proprio per i valori in cui credeva e per la passione e tenacia che metteva nel compiere semplicemente il suo dovere, fu insignito di numerosi premi e riconoscimenti.[4]

Vicebrigadiere della Squadra mobile della Pubblica Sicurezza della questura di Palermo e stretto collaboratore del commissario Boris Giuliano, fu assassinato all'età di 43 anni in un agguato di mafia la mattina dell'11 gennaio 1979 a Palermo, in piazza tenente Anelli nº 25, con numerosi colpi di lupara.[3] Il suo assassinio si deve alla vendetta delle cosche che decisero di eliminare un "segugio"[5] particolarmente efficiente e pericoloso. Il sottufficiale era impegnato in delicate indagini mirate alla ricerca dei latitanti e all'individuazione degli organigrammi di cosche mafiose palermitane.[6]

Lasciò la moglie Maria e tre figli, Vincenzo di 10 anni, Francesca di 5 e Maurizio di appena un anno.[3]

In suo ricordo è stato piantato un albero nel Giardino della Memoria che ricorda le vittime della mafia a Palermo. Il giardino è stato realizzato in un appezzamento di terreno confiscato alla mafia.[7] Il comune di Lentini, inoltre, gli ha dedicato una piazza e una targa, distrutta dai vandali[8] e oggi riparata.

Le indagini e i processi sull'omicidio modifica

Nel febbraio 1979, a poco più di un mese dal delitto, venne arrestato Giuseppe Ferrante, un venditore ambulante di 23 anni, riconosciuto da un testimone oculare come presente nei pressi del luogo dell'omicidio in funzione di "palo" dei killer. Venne perciò condannato all'ergastolo "in concorso con ignoti"[9]. Tuttavia negli anni '90 ben cinque collaboratori di giustizia (Gaspare Mutolo, Salvatore Cucuzza, Francesco Di Carlo, Francesco Marino Mannoia e Salvatore Contorno) affermarono che Ferrante non c'entrava nulla e i reali responsabili di quel delitto erano stati Pino Greco "Scarpuzzedda" e Giuseppe Lucchese[9]. Per questo motivo, gli avvocati di Ferrante, Alfredo Galasso e Roberto Avellone, provarono a presentare un'istanza di revisione del processo, che però venne bocciata dalla Corte d'assise d'appello di Palermo, con la motivazione che «non si può escludere» del tutto che Ferrante sia colpevole[9].

Influenza culturale modifica

La figura del poliziotto è stata ripresa nel film La mafia uccide solo d'estate di Pif[10] con l'interpretazione di Claudio Collovà.

Note modifica

  1. ^ Danilo Daquino, Aparo, 38 anni dopo killer mafiosi ancora senza nome La figlia: «Il suo lavoro creava fastidio ai Corleonesi», su meridionews.it, MeridioNews.
  2. ^ https://vittimemafia.it/11-gennaio-1979-palermo-ucciso-filadelfo-aparo-vice-brigadiere-di-pubblica-sicurezza/
  3. ^ a b c Danilo Daquino, Aparo, 38 anni dopo killer mafiosi ancora senza nome. La figlia: «Il suo lavoro creava fastidio ai Corleonesi», in MeridioNews, 11 gennaio 2017. URL consultato il 19 novembre 2018 (archiviato il 19 novembre 2018).
  4. ^ vaniarejulian, Filadelfio Aparo, il "segugio", su lamafiauccidesolodestate.wordpress.com, La Mafia Uccide Solo d'Estate, 30 maggio 2015. URL consultato il 26 aprile 2018 (archiviato il 31 maggio 2017).
  5. ^ La definizione "segugio" gli è stata affibbiata da Gaspare Mutolo (vedi nota "La Mafia Uccide Solo d'Estate").
  6. ^ Danilo Daquino, Lentini – Palermo, 36 anni fa veniva ucciso il vicebrigadiere Filadelfo Aparo, valoroso eroe antimafia | Telejato, su www.telejato.it. URL consultato il 19 novembre 2018 (archiviato il 3 marzo 2016).
  7. ^ Palermo: Giornalisti Siciliani Ricordano Tre Vittime Di Mafia, su ilquotidianosiciliano.it, Il Quotidiano Siciliano, 27 dicembre 2006. URL consultato il 26 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
  8. ^ Danilo Daquino, Lentini, distrutta lapide per le vittime di mafia. Cittadini lasciano rose con scritta di Impastato, in MeridioNews. URL consultato il 19 novembre 2018 (archiviato il 19 novembre 2018).
  9. ^ a b c Sos dall'ergastolo - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 13 febbraio 2022.
  10. ^ Roberto Greco, Filadelfio Aparo, 11 gennaio 1979, su mediterraneocronaca.it, 11 gennaio 2018. URL consultato il 26 aprile 2018 (archiviato il 26 aprile 2018).

Collegamenti esterni modifica

Danilo Daquino, Aparo, 38 anni dopo killer mafiosi ancora senza nome. La figlia: «Il suo lavoro creava fastidio ai Corleonesi», su MeridioNews.
«Tra gli uomini più fidati di Boris Giuliano alla squadra mobile di Palermo, il lentinese Filadelfio Aparo fu ucciso sotto caso l'11 gennaio del 1979»
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