L’opera entra in Collezione insieme con Portofino come acquisto dal mercato antiquario nel 1986.

Nel febbraio del 1967 la Galleria Levi di Milano ospita la grande retrospettiva di Michele Cascella già allestita nell’ottobre dell’anno precedente presso la Galerie Andrè Weil a Parigi che ripercorre il percorso creativo del pittore dal suo esordio nel 1907 fino alle opere recenti. Oltre ai 65 quadri presentati a Parigi, la rassegna milanese ospita nuove opere, tra le quali due vedute di Milano realizzate nell’estate del 1966: Milano, piazza Fontana (ubicazione ignota) e Milano, Ferragosto (collezione privata), quest’ultima esposta anche all’importante mostra antologica allestita presso Palazzo Reale a Milano nel 1981 (come Via Festa del Perdono).

A quest’opera, in particolare, è accostabile il dipinto in Collezione che ritrae via San Calimero con la facciata dell’omonima basilica sul lato destro: ritornano le stesse dimensioni, l’impaginazione prospettica rigorosamente centralizzata, con gli edifici che chiudono come due ali l’ampio spazio centrale semideserto, e l’accesa nota cromatica della facciate in cotto, testimonianze della Milano antica liberamente accostate a elementi moderni. In queste opere Cascella restituisce l’immagine della città a Ferragosto con vivacità e immediatezza ricorrendo a una tecnica pittorica che alterna tacche di colore ricco e corposo, distribuito a spatola, a stesure più fluide che lasciano a vista la tela in una continua sperimentazione dei suoi mezzi espressivi.

Dal confronto di questi dipinti con le vedute milanesi degli anni Venti - tra le quali L’ingresso del Portello e Lungo il Naviglio in Collezione – si avverte il passaggio da una pittura di matrice naturalista ma di forte valenza evocativa verso una visione più nitida e vivace e, allo stesso tempo, emerge con evidenza la continuità e la coerenza della ricerca pittorica di Cascella, condotta sullo studio dal vero in aperta polemica con le istanze d’avanguardia.