File:Radioricevitore a transistor, portatile - Museo scienza tecnologia Milano D1156.jpg

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radioricevitore a transistor, portatile - Voxson F.A.R.E.T. Zephyr/ Modello 725.   (Wikidata search (Cirrus search) Wikidata query (SPARQL)  Create new Wikidata item based on this file)
Autore
Voxson F.A.R.E.T. (costruttore/ produttore/ progettista/ designer)
Titolo
radioricevitore a transistor, portatile - Voxson F.A.R.E.T. Zephyr/ Modello 725.
Descrizione
Italiano: Apparecchio di forma rettangolare costituito da due parti assemblate tra loro realizzate in plastica antiurto color azzurro scuro. È munito di una maniglia in metallo cromato estraibile per il trasporto dell'oggetto. Sul lato superiore dell'apparecchio si ha l'interruttore di accensione costituito da una levetta in metallo. La parete frontale è occupata dall'altoparlante magnetodinamico coperto da una griglia in plastica e dalla rotella per la regolazione della sintonia, con indicazioni numeriche da 52 a 160. In alto a sinistra una rotella parzialmente incassata nell'involucro permette la regolazione del volume Sul lato posteriore della radio ci sono delle fessure per il raffreddamento dei componenti interni. Sul fondo sono presenti dei piedini per l'appoggio dell'apparecchio su una superficie piana All'interno, oltre all'altoparlante, si trovano sei transistor PNP al germanio e un diodo a cristallo inseriti nel circuito supereterodina, l'antenna in ferrite incorporata e il vano per le sei batterie da 1,5V per l'alimentazione.
Funzione

Ricezione di frequenze radio ad onde medie a modulazione di ampiezza (AM) per l'ascolto di programmi radiofonici Gamma di frequenze in AM da 520 a 1600 KHz.

Modalità d'uso

Inserire le batterie o collegare alla rete elettrica, sollevare la leva che funge da interruttore di accensione, ci si sintonizza sulla frequenza desiderata agendo sull'apposita rotella, si regola il volume. È possibile alimentarlo da rete elettrica applicando sotto di esso l'apposito adattatore mod. "A 725". Puo' essere utilizzata in automobile con l'adattatore mod "S 725" per la batteria a 12V Le stazioni radiofoniche trasmettono voci e suoni modulando le onde radio che diffondono dalle loro antenne. Si ha così il segnale trasmesso (a bassa frequenza trattandosi di suono). L'onda radio ha la frequenza della stazione trasmittente ed ampiezza dipendente dalla potenza della trasmittente Il segnale viene applicato alla corrente oscillante che determina l'onda radio ovvero che alimenta l'antenna trasmittente. La radio funziona da ricevitore ovvero preleva dalla corrente oscillante in arrivo il segnale a frequenza acustica da amplificare e ritradurre in suoni La supereterodina è un circuito a conversione di frequenza, capace di ricevere e demodulare una vasta gamma di frequenze assicurando una ricezione priva di interferenze, crepitii e oscillazioni. Attraverso questo circuito era possibile convertire le frequenze ricevute ad una frequenza fissa chiamata frequenza intermedia alla quale operavano tutti i circuiti di filtraggio e demodulazione Voci e suoni vengono poi riprodotti da vibrazioni meccaniche del riproduttore sonoro (ovvero il cono dell'altoparlante).

Notizie storico-critiche
Il brevetto di Guglielmo Marconi del 1896 del sistema di Telegrafia senza fili (Wireless Telegraph) per la trasmissione di impulsi adatti per il codice Morse, aprì la strada alle comunicazioni via etere a grande distanza. La trasmissione di suoni fu poi resa possibile con l'invenzione della valvola termoionica (diodo a vuoto) a cura dell'inglese Sir John Ambrose Fleming nel 1904. Nel 1906 fu la volta dell'Audion (triodo a vuoto) a cura dell'americano Lee De Forest L'invenzione della supereterodina, brevettata nel 1918 da Edwin H. Armstrong, ma successivamente attribuita a Lucien Levy, rese possibile la modulazione di frequenza Negli anni '20 e '30 gli apparecchi cominciarono a diffondersi nelle case Erano realizzati senza economia e con particolare attenzione all'eleganza degli apparecchi: mobili in legno, con manopole di comando esterne, valvole esterne, antenna a telaio e altoparlante a tromba. Lo sviluppo tecnologico portò poi a circuiti e valvole migliori e quindi ricezioni migliori, altoparlanti interni magnetodinamici o elettrodinamici, ricezioni non solo in modulazione di ampiezza ma anche di frequenza (1939) Nel 1947, un gruppo di ricerca dei Bell Laboratories (Stati Uniti) costituito da W. Shockley, J. Bardeen e W. Brattain, inventò il transistor: un componente attivo allo stato solido che poteva sostituire i tubi elettronici ingombranti e dispendiosi. A metà anni '50 nascono le nuove radio a transistor: più piccole e leggere, ben presto con prestazioni più elevate. Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale alla fine degli anni '50 la maggior parte degli arredi domestici era realizzato, almeno in Italia, in legno, in tubolare metallico, in imbottiti tradizionali, secondo processi già collaudati dalla produzione artigianale, destinati quindi a piccoli mercati locali o alle piccole serie. Diventava quindi necessaria una riorganizzazione della produzione, sia internamente alle aziende, sia attraverso le rete dei terzisti, per garantire una vera serialità e omogeneità dei prodotti, e per rispondere alla crescente esigenza di una produzione veloce. L'avvento del transistor amplificò ulteriormente queste esigenze dando la possibilità di ottenere apparecchi tascabili con componenti miniaturizzati. I transistor e gli altri componenti elettronici erano montati e saldati sulla piastrina di un circuito stampato in maniera automatizzata e custodia in plastica stampata a caldo In questi anni il design si pose come interlocutore strategico delle piccole e medie industrie tecnologiche e, grazie ai nuovi materiale plastici, potè reinterpretare il rapporto tra l'utente e gli oggetti quotidiani. Vennero ideati oggetti facilmente lavabili, impilabili, studiati per risolvere problemi di componibilità e di flessibilità Questo modello della Voxson fu la prima radio completamente a transistor costruita in Italia, nel 1957. Questa radio è della prima serie del modello Zephir, di cui usciranno successivamente il 2, 3, 4, 5.
Data tra il 1956 e il 1957
date QS:P571,+1956-00-00T00:00:00Z/8,P1319,+1956-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1957-00-00T00:00:00Z/9
Tecnica/materiale ferrite
Dimensioni altezza: 103 cm; larghezza: 165 cm
dimensions QS:P2048,103U174728
dimensions QS:P2049,165U174728
Peso: 9 kg
institution QS:P195,Q947082
Numero d'inventario
D 1156
Provenienza Pria, Carlo
Riferimenti
  • Branzi A. (2007) Capire il design, pp. 200−202
  • Soresini F./ Chiantera A. (2001) Radio d'epoca, Milano, p. 30
  • Mureddu L. (2007) Radio a Transistor! : Classificazione, tecnica, restauro dei ricevitori d'epoca a transistor, con esperimenti, {{{BIB3L}}}, pp. 91−104
  • Ravalico D. E. (1986) L'apparecchio radio a transistor : a circuiti integrati, FM stereofonico, amplificazione e riproduzione BF, Milano
  • Ravalico D. E. (1943) La Moderna Supereterodina, Milano
Fonte/Fotografo Catalogo collezioni (in it). Museoscienza.org. Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.
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attuale09:25, 21 mag 2016Miniatura della versione delle 09:25, 21 mag 20161 280 × 853 (88 KB)Federico Leva (WMIT){{ICCD TRC | institution = {{institution:Museoscienza}} | permission = {{cc-by-sa-4.0}} | BIB3D = 2007 | RSR1 = Temporelli, Massimo | CTP = Industria, Manifattura, Artigianato | AGG1D = 2011 | AUT1R = costruttore/ produttore/ progettista/ designer |...

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