Fonocardiogramma

registrazione su carta dei toni e dei rumori cardiaci

Il fonocardiogramma è la registrazione su carta dei toni e dei rumori cardiaci. Si registra quanto è possibile ascoltare direttamente con la auscultazione, tranne forse i suoni a bassa frequenza, percepiti con difficoltà con la semplice auscultazione.

Valvole cardiache: B (Bicuspide o mitrale), T (Tricuspide), A (Aortica), e P (Polmonare).
I tono: causato dalla chiusura delle valvole atrioventricolari Mitrale (B) e Tricuspide (T) - II tono: causato dalla chiusura delle valvole semilunari Aortica (A) e Polmonare (P).

Tecnica modifica

I suoni e i rumori cardiaci sono raccolti da un microfono a cristalli piezoelettrici e vengono trasformati in corrente elettrica che successivamente viene trascritta su carta (fonocardiogramma) o su uno schermo. Se la registrazione fonocardiografica avviene simultaneamente a un ECG e a un apicocardiogramma, che servono come riferimenti cronologici, e eventualmente ai tracciati dei polsi aortico e carotideo (cardiologia non invasiva poligrafica) si ottengono informazioni molto importanti per lo studio della fisiologia e delle patologie cardiovascolari, in particolare lo studio degli intervalli di tempo sistolici.

La diffusione dell'informatica ha portato alla registrazione di dati digitali, invece che di quelli analogico|analogici dei microfoni, portando alla nascita della cardiografia acustica, evoluzione della fonocardiografia. In realtà l'esame non è più in uso.[1] Dal 1980 fu rapidamente sostituito con l'avvento dell'ecocardiografia doppler.

Note modifica

  1. ^ Fonocardiografia, su treccani.it, Treccani. URL consultato il 10 maggio 2016.

Bibliografia modifica

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