Foreste miste cantabriche

Le foreste miste cantabriche sono un'ecoregione dell'ecozona paleartica (codice ecoregione: PA0406[1]).

Foreste miste cantabriche
Cantabrian mixed forests
Panorama in Cantabria, Spagna
EcozonaPaleartica (PA)
BiomaForeste di latifoglie e foreste miste temperate
Codice WWFPA0406
Superficie79 846 km²
ConservazioneVulnerabile
StatiBandiera della Francia Francia, Bandiera del Portogallo Portogallo, Bandiera della Spagna Spagna
Cartina dell'ecoregione
Scheda WWF

Territorio modifica

 
Il massiccio centrale dei Picos de Europa dal villaggio di Sotres, Asturie

Si tratta di una ecoregione appartenente al bioma della foresta temperata, che copra un'area di 79.000 km2 a partire dal Portogallo nord-occidentale, sviluppandosi parallela alla costa cantabrica, la catena dei Picos de Europa e la cordigliera Cantabrica, fino a raggiungere i Pirenei settentrionali e l'estremo sud-occidentale della Francia.
L'orografia è piuttosto differenzaita, pasando dalle alture rotondeggianti e i dolci declivi della porzione occidentale della Galizia, Trás-os-Montes e Alto Douro e Minho, attraverso le valli scoscese intervallate da altopiani carsici dei Picos de Europa, che presentano varie cime oltre i 2.500 m.
Il clima è atlantico mite, coin tenperature medie che oscillano tra gli 8-14 °C e una piovosità tra i 900-1.800 mm/anno. La costa gode di inverni temèerati e piovosità distribuita lungo tutto l'anno; la parte galiziana e portoghese invece presenta un clima più mediterraneo, con estati secche, mentre la parte più elevata ha inverni freddi e abbondanti nevicate[1].

Flora modifica

L'ecoregione ospita diversi tipo di consociazioni vegetali, in funzione dell'altitudine. I rilievi minori, nella zona occidentale, ospitano foreste decidue di latifoglie caratterizzate da farnie (Quercus robur), frassini (Fraxinus excelsior), tigli (Tilia platyphyllos, Tilia cordata), olmi (Ulmus glabra) e aceri (Acer pseudoplatanus, Acer platanoides). Dal punto vista fitogeografico, è importante rilevare che in questa zona esistono foreste relitte di querceti sempreverdi mediterranei di lecci (Quercus ilex) e querce da sughero (Quercus suber) nelle valli calcaree lungo la costa. Queste foreste relitte contengono anche specie che risalgono al Cenozoico quali l'alloro (Laurus nobilis), il corbezzolo (Arbutus unedo) e il ranno laterno (Rhamnus alaternus) e specie di Felci.
Le zone di altitudine più elevata sono invece caratterizzate da foreste decidue di latifoglie, come il rovere (Quercus petraea) la quercia dei Pirenei (Quercus pyrenaica) e il faggio (Fagus sylvatica). Al di sopra del livello di crescita delle piante d'alto fusto, si trovano eriche (Erica mackaiana), ginestre (Genista legionensis e Genista hispanica occidentalis) che predominano nelle zone di ristagno di acqua, le torbiere e le zone rocciose[1].
Delle 2.000 specie di piante identificate enll'ecoregione, circa il 10-20% sono endemiche, tra cui Genista berberidea, Aquilegia discolor, Armeria maritima, Armeria pubigera, Cytisus ingramii, Linaria faucicola, Petrocoptis viscosa e Petrocoptis grandiflora. Nel parco nazionale dei Picos de Europa sono presenti 40 specie di orchidee[1].

Fauna modifica

 
Camosci nella Vega de Urriellu

Nella foresta cantabrica sopravvivono grandi carnivori quali l'orso bruno (Ursus arctos) e il lupo (Canis lupus). I camosci (Rupicapra rupicapra) sono abbondanti, così come i conigli (Oryctolagus cuniculus), i cinghiali (Sus scrofa), gli scoiattoli (Sciurus) e i caprioli (Capreolus capreolus).
Tra gli uccelli, è importante segnalare la presenza del gallo cedrone (Tetrao urogallus), il grifone (Gyps fulvus) e il picchio nero (Dryocopus martius).
Tra gli anfibi si registra una specie endemica: la chioglossa (Chioglossa lusitanica)[2], che è compresa anche nella lista rossa IUCN delle specie in pericolo[1].

Conservazione modifica

Esistono varie aree protette, nella'area dell'ecoregione: oltre al parco nazionale dei Picos de Europa, la riserva naturale di Artikutza, il parco naturale di Urbasa-Andía e la riserva della biosfera di Urdaibai. Lo stato naturale è intaccato profondamente dall'avanzamento delle attività antropiche, in particolare l'allevamento animale e l'introduzione di qualche specie aliena (eucalipti e pino di Monterey). Anche le attività minerarie e la costruzione di impianti per lo sfruttamento dell'energia hanno contribuito a introdurre sostanze inquinanti nell'ecosistema e a ridurre la copertura forestale in certe aree.
La costruzione di nuove strade di grande comunicazione mette a repentaglio la sopravvivenza dell'orso bruno, la cui popolazione è stata frammentata in almeno due famiglie separate dall'autostrada Madrid-Oviedo[1].

Note modifica

  1. ^ a b c d e f (EN) Cantabrian mixed forests, in Terrestrial Ecoregions, World Wildlife Fund. URL consultato il 5 febbraio 2017.
  2. ^ (EN) Lista rossa IUCN: Chioglossa lusitanica, su iucnredlist.org, IUCN. URL consultato il 4 marzo 2017.

Voci correlate modifica

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